Storie di vita e passione, un sistema totalizzante di valutazione dell'arte

 

Annapaola Negri Clementi
 

Incontro con l'avvocato e collezionista Annapaola Negri-Clementi.

By Camilla Delpero

 

Ho partecipato a diversi incontri in cui si unisce l’arte al diritto. Come nasce questa vostra attività?

Abbiamo iniziato la practice di Diritto dell’Arte dieci anni fa, grazie a mio padre che è stato un grande avvocato e collezionista eclettico. Ha pensato di abbinare l’arte e il diritto con l’obiettivo di dare più ordine e chiarezza ad un mercato spesso opaco e poco trasparente come quello dell’Arte. Da dieci anni a questa parte lo Studio ha pubblicato tre volumi sul Diritto dell’Arte con Skira. Il primo si focalizza sull’identificazione dell’opera d’arte, il secondo è sulla sua protezione e il terzo sulla circolazione del patrimonio artistico. Il riscontro da parte del mercato è stato molto positivo e sempre più lo è. Vi è infatti grande interesse per questa “nuova” disciplina che affronta con approccio più giuridico il sistema-arte. Nel 2017 è stato pubblicato con Egea (Bocconi) il quarto volume della nostra collana scientifica l’ “Economia dell’Arte: proteggere gestire e valorizzare le opere d’arte”: da quest’anno anche libro di testo all’Università Cattolica di Milano al Corso di Economia e Gestione dei Beni Culturali e dello Spettacolo. Quest’ultima pubblicazione si dedica in modo più approfondito ad argomenti economico-finanziari.

 

Ingresso Negri Clementi STudio Legale

 

Che servizio svolge il Vostro Studio?

Lo Studio fornisce un servizio di consulenza e assistenza specializzato nel settore dell’Arte ad una clientela composta da UHNWI, HNWI, banche, family office, imprese, fondazioni, compagnie assicurative, case d’aste, gallerie, artisti, mercanti d’arte, collezionisti, musei, curatori, restauratori e così via, orientandola nei mercati dell’Arte Antica, Moderna e Contemporanea. Offriamo soluzioni indipendenti, riservate e mirate per la creazione, la gestione, la valorizzazione, la protezione e il mantenimento del patrimonio artistico, collaborando con un network di partner che si distinguono per talento ed esperienza nel campo dell’arte e che assicurano un servizio altamente qualificato. Nell’ambito del Diritto dell’Arte le attività che più spesso incontriamo sono relative a: autenticità e attribuzione di opere d’arte; titolarità e provenienza; diritto di seguito; assistenza nelle voluntary disclosure; disciplina delle opere d’arte dichiarate di interesse culturale ai sensi del Codice dei Beni Culturali e Ambientali; donazioni, eredità, atti di liberalità e passaggi generazionali di singole opere d’arte o di intere collezioni; art bonus e sponsorizzazioni culturali; contratti di assicurazione, di deposito e di noleggio; esportazione e importazione, temporanea o definitiva, di opere d’arte dall’Italia; acquisti coattivi e prelazione d’acquisto da parte dello Stato italiano di beni culturali e assistenza nell’iter procedurale davanti al MiBACT; beni culturali rubati; costituzione di fondazioni; trust di opere d’arte; archivi e fondi di opere d’arte. Lo Studio è inoltre attivo nel percorso di educazione all’arte attraverso la creazione e la realizzazione di format di eventi e workshop di formazione in campo artistico e culturale, in collaborazione con primarie università, case d’asta, riviste di settore e fondazioni culturali. Tra i nostri principali clienti interessati a questo servizio ci sono le banche che a loro volta hanno clienti che si rendono conto di possedere oltre ad un patrimonio finaziario, immobiliare…etc. anche un estate artistico. Le richieste di art advisory che riceviamo sono le più varie da opere figurative, a sculture, da fotografie a monete, da armi antiche a francobolli ecc. Negli ultimi anni, l’attenzione al tema Arte da parte di banche e dei loro private bankers è cresciuta. Ad esempio Allianz Bank, nostro partner da parecchi anni (a cui forniamo un servizio completo di art advisory) ha potuto verificare direttamente che le richieste di mese in mese sono aumentate considerevolmente un po’ perché il mercato è cambiato ma forse anche perché i promotori finanziari sono diventati più attenti e sensibili a tematiche culturali e di protezione patrimoniale, includendo in ciò anche l’“estate” artistico dei proprio clienti.

 

Giuseppe Maraniello Locchio di Narciso 2010 tecnica mista 220x470x10 cm

Giuseppe Maraniello, L'occhio di Narciso, 2010, tecnica mista, 220x470x10 cm

 

Qual è la Vostra considerazione dell’opera d’arte?

Progressivamente l’opera d’arte è passata dall’essere considerata un passion asset a essere vista anche come strumento di investimento alternativo: un asset finanziario. È vero infatti. Le opere d’arte e da collezione sono certamente un asset, ma esse non sono solo un asset class. Esse mantengono sempre la loro natura di passion asset perché l’elemento del dividendo estetico e della passione del gusto e del bello per cui si acquista è sempre presente nel collezionista. Lo confermano le indagini fatte da Deloitte in cui si registra che solo il 3% del campione valuta l’acquisto di un’opera d’arte come un mero investimento finanziario … una percentuale molto ridotta.

Che cosa ha “importato” dalla sua esperienza negli altri settori del diritto?

L’opera d’arte è come un asset immobiliare: necessita di continua manutenzione (i.e. il restauro) e di un’attività specifica di valorizzazione (i.e.: partecipazione a fiere e mostre nazionali ed internazionali, inserimento all’interno del catalogo ragionato d’artista e altre attività di valorizzazione a cui il mercato è sempre più sensibile).

 

Agostino Bonalumi Concrezione Collezione Negri Clementi

Agostino Bonalumi, Concrezione, Collezione Negri-Clementi

 

Ci può parlare della vostra pubblicazione ART&LAW?

Oltre all’attività educational e di consulenza alle banche, realizziamo ART&LAW, la rivista scientifica dello Studio di matrice giuridica dedicata al mondo dell’arte che approfondisce temi di diritto, giurisprudenza ma anche economia, fiscalità, storia e mercato dell’arte. ART&LAW nasce sei anni fa come una semplice newsletter mensile di tre o quattro pagine, sempre dalla fervida mente di mio padre. È da circa un anno che è diventata una vera e propria pubblicazione editoriale trimestrale, registrata presso il Tribunale di Milano. ART&LAW è distribuita gratuitamente in cartaceo e in digitale a tutta la nostra mailing list ed è curata, realizzata, impaginata interamente dal team Arte dello Studio, che orgogliosamente si può dire fabbrica di un pensiero libero ed indipendente. Nel corso del tempo ART&LAW si è consolidata, diventando un punto di riferimento e uno strumento importante per gli operatori del settore e per tutti gli appassionati, permettendo di rimanere sempre aggiornati sullo stato dell’arte. Gli ultimi temi affrontati sono stati: Appropriation Art, Street Art e Fotografia. ART&LAW è diventato un appuntamento fisso che ci piace condividere con i nostri clienti e amici ed è sicuramente un investimento che continueremo a fare.

Progetti futuri?

Il prossimo numero di ART&LAW sarà sulla libertà di panorama a inizio giugno e verrà presentato e distribuito in occasione della MILANO PHOTOWEEK il 7 giugno presso gli spazi dello Studio in via Bigli 2 a Milano; terremo un workshop dal titolo: “Fotografia fra diritto e valore”. Anche lo scorso volume era sulla fotografia ed era un volume dedicato a mio padre, in quanto era la prima pubblicazione da quando ci ha lasciati e l’abbiamo presentato con un talk al MIA Photo Fair. Stiamo ragionando in termini di digitalizzazione e di introduzione di un nuovo strumento legato al sistema dell’arte e in tal senso stiamo promuovendo la nostra collaborazione con ingegneri per creare un prodotto dalle diverse funzionalità di archiviazione o gestionali ecc. Collaboriamo inoltre con tre università milanesi: la Cattolica, la Bocconi e la Business School del Sole24Ore in cui teniamo lezioni su diverse tematiche. In particolare in quest’ultima ci sarà una lezione a settembre su “Street art: valore estetico, valore economico e inquadramento giuridico” e verrà organizzato anche uno study tour di visita alla collezione d’arte per gli studenti.

 

Sala Convegni Negri Clementi Studio Legale 2

Sala Convegni Negri-Clementi Studio Legale

 

Come nasce il vostro collezionismo?

Nasce da papà negli anni Settanta. Ricordo come fosse ieri, il giorno in cui papà è tornato a casa con un Taglio bianco di Fontana e mia mamma che ha reagito mettendo alla porta sia lui che il Fontana. Papà è sempre stato un uomo lungimirante e all’avanguardia, capace di andare oltre come del resto lo è stato in molto altre cose. Ho avuto la fortuna di vivere e crescere al fianco di un uomo che era in grado di immaginare e vedere prima degli altri. Quest’arte così contemporanea noi non la vedevamo. Papà ha sempre comprato per passione, gli piaceva conoscere di persona l’artista e comprendere le ragioni della sua arte. L’opera doveva colpirlo, trasmettergli un’emozione – non per forza positiva o confortevole. Lo studio negli anni si è arricchito di numerose nuove opere che gli piaceva presentarmi e vedere la mia reazione, sempre sorpresa. Noi tutti qui – quasi per osmosi - abbiamo affinato tale sensibilità. La passione e l’interesse l’ha “tramandata” sicuramente lui.  Negli ultimi anni, oltre ad essere collezionista, è stato un grande mecenate, dedicandosi a sostenere artisti nuovi e giovani emergenti. Si era trasferito a Pietrasanta, famosa per la sua attenzione all’arte dove ha acquistato molte opere di Mitoraj, suo caro amico, ma anche di Fabrizio Dusi, ai tempi appena uscito dall’Accademia di Brera. Dusi è stato molto sponsorizzato da mio papà arrivando ad esporre all’Università Bocconi – BAG (Bocconi Art Gallery) e in numerose fiere d’arte. Oggi esiste un museo a Milano presso la zona Isola, “la casa della memoria” dove sono esposti i suoi “Don’t Kill” installazioni luminose. Quindi anche questa idea di mecenatismo ci è rimasta. Nel mio piccolo anche io continuo a comprare opere e sto dando vita ad una mia personale collezione.

Continuate a valorizzare le opere? In che modo?

Appena si apre un catalogo ragionato facciamo le foto delle opere in nostro possesso e le mandiamo al fine che possano essere inserite al suo interno e acquisire ancora più valore e prestigio. Due anni fa abbiamo proposto a papà di catalogare le sue opere essendo numerose e di diverso valore. Così abbiamo deciso di fare un catalogo, naturalmente questa cosa gli è piaciuta moltissimo. Da quel momento ogni volta, se possibile, inseriamo le informazioni di ogni opera, seguendone l’iter per preservare il massimo del valore. Stiamo organizzando anche un percorso di accompagnamento, con una persona esperta in storia dell’arte che spieghi le opere d’arte presenti in Studio, perché quando l’arte viene spiegata – come tutto - colpisce ancora di più, testa e cuore insieme. Si hanno dei richiami interiori alla memoria del tuo passato. E quindi una delle cose che vorremmo fare nel prossimo futuro sono priprio questi piccoli tour in studio per mostrare la Collezione.

 

Igor Mitoraj Sonno screpolato 80x100x70 cm bronzo 2

Igor Mitoraj, Sonno screpolato, 80x100x70 cm, bronzo

 

Cos’è l’arte contemporanea secondo lei?

Domanda difficile. Secondo me, si può definire contemporaneo tutto ciò che sta a ridosso del presente, dal punto di vista cronologico io vedo contemporaneo quello che sono riuscita a vivere, quindi dagli anni Settanta ad oggi per me tutto è contemporaneo. È contemporaneo ciò che rappresenta la nostra vita di oggi. Contemporaneo è ciò che è stato vissuto e che viviamo.

Un suo artista preferito?

Ho dedicato quest’anno alla ricerca di un Dorazio e senza farlo apposta proprio quest’anno è l’anno del Dorazio che in asta ha realizzato i suoi record. Faccio il suo nome perché è stato uno dei cataloghi che sfogliavo di più con papà. Lo scorso agosto è stato un mese molto intimo e molto faticoso e c’era sempre questo catalogo di Dorazio in casa. Il bello dell’arte  è che è in grado di muovere il tuo animo o il tuo animo muove le tue scelte in base a quella che è la tua esperienza, la tua famiglia, le tue esperienze che ti portano a scegliere e preferire una cosa rispetto a un'altra. Il diritto è bello per altre cose, perché comunque – incredibile a credersi - puoi usare la fantasia. Quando conosci bene i principi del diritto puoi spaziare e declinare questi principi trovando la soluzione in un modo fantasioso. Tuttavia l’arte è più empatica, ti rimanda immediatamente ad un ricordo personale, nel mio caso mi ricollega subito al mio papà.

Un collezionista ha una bulimia per l’arte. È così?

Papà quando andava via a Pietrasanta per il weekend, tornava sempre con qualcosa in mano. Non necessariamente la grande opera, ma magari un pezzo che lo aveva colpito. Dopo aver comprato un’opera nuova, iniziava subito a spostare le altre opere nello Studio per trovare la posizione per l’ultima arrivata. L’opera d’arte era una parte integrante di lui e del luogo circostante. Questa bulimia la definirei come un virus, in quanto ti entra dentro, come è entrato in me.

 

Kyoji Nagatani I Paesaggi dellanima 2013 bronzo 25x23x28 cm pezzo unico

Kyoji-Nagatani,I Paesaggi-dell'anima, 2013, bronzo,-25x23x28-cm, pezzo-unico

 

La rivista si chiama Quid Magazine che caratterizza un lavoro, la vita, un’opera d’arte. Tu dove lo intravedi il quid?

Il quid per me è l’amore, nei confronti dei figli, la condivisione tra i collaboratori del bello, la passione nel fare le cose di diritto, la passione nel tutelare il cliente, vivere con passione la propria vita, già difficile, che ci mette alla prova miliardi di volte. La passione è l’unico mezzo per viverla appieno. Và a risvegliare ciò che c’è in tutti noi. Sono convinta che ci sia del buono in questo, nell’arte, nel collezionismo, infatti porto i miei figli a visitare chiese, mostre, musei per tramandare questa esperienza. La vita è fatta di tante cose, di gente, di viaggi, di teatro, di letteratura, di arte; prendile tutte e troverai la tua strada.