Il culto della bellezza, nella cura del dettaglio e nella ricerca della perfezione

 

 

La stilista Angela Bellomo ci parla del suo operato e di quanto sia importante credere nell'eccellenza.

  

By Camilla Delpero

 

La rivista si chiama Quid Magazine in quanto vuole indagare sul quid di ogni processo: artistico, mentale, ecc. Per Angela Bellomo qual è la scintilla che rende unica una creazione, riesce ad identificarla?

La mia creatività la svolgo guardando la persona che ho davanti, sul corpo che mi viene proposto realizzo il progetto, non creo mai un abito perché l'ho pensato senza prima vedere chi lo deve indossare. Fino ad ora mai. L'abito l'ho sempre visto indossato, è un progetto, come nella grande arte, è la donna che devo vestire. Per ritornare al quid che rende una creazione unica ritengo che stia nella mia creatività, nel rendere unica una tuta sportiva grazie all'utilizzo di sete. È l'essenza che fa la differenza. Trovo che dopo aver vissuto alti e bassi della vita, cos'è che fa la differenza nelle persone non siano i soldi, ma il saper vivere i sapori, i gusti, le sensazioni con i colori naturali della vita. Ognuno dà questa essenza, questa impronta che rende unica ogni cosa.

Recentemente abbiamo incontrato degli artisti, scultori e pittori, che usano il bianco sulla tela o sulla materia, come elemento di purificazione. Ho notato che lei predilige molto queste tonalità ci può parlare di questa sua scelta?

La chiamerei filosofia bianca, il bianco non è solo una tonalità a cui sono legata, è il mio colore guida, fin dall'inizio del mio percorso mi ha accompagnato fedelmente rappresentando a trecentosessanta gradi il mio marchio e soprattutto la mia essenza. Il bianco è quella tonalità che ha portato senso alla mia vita. Si tratta di un colore che è strettamente e prettamente legato alla purezza, in tutte le sue forme. È il tipico colore della stagione estiva ma anche di quella invernale. È una scelta difficile ma innata in me. La pulizia, il rigore, la luminosità sono connaturate in esso. In ognuno di noi c'è sempre questo desiderio di purezza e di ordine. Se hai voglia di vivere devi seguire delle regole senza esserne ostacolato, ma forse, proprio grazie a certi rigori trovi dei valori, delle essenze e dei profumi autentici. Tuttavia questa tonalità è anche un colore difficilissimo da trattare e questo mi stimola maggiormente a voler raggiungere la perfezione. 

Quando è nata questa sua passione, e quando ha capito che poteva diventare la sua forma di espressione, il suo lavoro?

L'ho capito negli anni, man mano che il tempo passava, lavorando nel quadrilatero della moda e dietro le quinte di grandi maestri e atelier, la mia esperienza è aumentata andando a formare la mia personalità che oggi è la mia vetrina, la mia forma d'espressione, ossia creare per aiutare le donne a migliorarsi e curare la loro immagine. Il merito del mio lavoro proviene dai complimenti delle persone a cui ho creato un abito, perché sono riuscita a creare un movimento, perché ho dato delle energie grazie alle mie creazioni. Finché sentirò complimenti e giudizi, nel mio piccolo, lotterò con tutti i mezzi per difendere questo mio mondo. Grazie alla mia professionalità arrivano i successi, sono diventata madrina di un bellissimo evento in America latina diventando la Madrina di Miss America Latina omaggiando il made in Italy. Il lavoro e le energie ti permettono di non mollare e avere ottimi successi. Ho il culto per la bellezza che deve sempre essere curata, noto il dettaglio perché tutto deve essere perfetto.

 

Le sue collezioni hanno un tema ''fondamentale'' che le accomuna, e se si, da dove nasce questa necessità di creare un significante?

C'è stata una mia amica che quando ho avuto una crisi qualche anno fa mi ha detto che dovevo continuare a lottare: "tu sei stata messa al mondo perché oltre a disegnare abiti sei qui per dare un messaggio, il tuo non è solo un lavoro". Il modo in cui lavoro al progetto che c'è dietro all'abito, la ricerca del tessuto, della forma, del modello donandole un'essenza, è un dono che ha lo scopo di comunicare un messaggio. Da questo connubio tra arte e moda sto imparando che è importante trasmettere alle ragazze giovani e alle donne di una certa età una ri-educazione a dei movimenti femminili che poi porteranno al rispetto per essere chiamate donne.

Parliamo di stile, quanto il look di un personaggio famoso, di un professionista, può influire sulla resa del suo proporsi al pubblico, alla gente attiva nel suo campo? In parole povere, l'abito fa il monaco, oppure si tratta solo di un dettaglio valido in un approccio del tutto iniziale?

È un approccio iniziale  però se ognuno ha il proprio stile, il suo aplomb, una caratteristica, io sono brava a crearne un'immagine. Nei miei programmi futuri c'è il progetto di diventare tutor in programmi televisivi e seguire iniziative di creazione dell'immagine. L'immagine non la creo solo con l'abito, ma è un insieme di dettagli importanti, per me è importante la mano, il volto, il capello della persona che ho davanti, non mi fermo solo all'abito è importante curare anche tutta la cornice. Ad esempio la stessa capigliatura va a modificare il messaggio dell'abito o lo fa diventare troppo classico o moderno, dipende come vogliamo apparire. L'aspetto non è da sottovalutare, il nostro biglietto da visita siamo noi stessi. Si può sempre migliorare, finché c'è questa energia dobbiamo cercare di migliorare le cose. Una filosofia che sto cercando di portare alle donne è quella di creare sul proprio corpo l'immagine perché é importante oltre che utile.

Lei cosa si intende per ''cattivo gusto'' nella moda?

Quando vai controcorrente nell'età, quando vuoi apparire con la tua persona eccedendo con quello che oramai ti ricorda il bel passato, ti ricorda un bel momento. Ogni donna deve cambiare con il metabolismo del proprio corpo, con il passare dell'età e con l'educazione, cosa fondamentale in quanto solo quando una femmina sa comportarsi diventerà donna. Auguriamoci  di vedere ancora tante belle donne  che trasmettano un sorriso sincero perché ad una certa età vanno a curarsi, a prendersi cura di sé accettando il passare del tempo e il proprio presente. L'uomo è scontento e cambia in continuazione le donne non solo per una valutazione sessuale, ma per insoddisfazione. Quando noi ci poniamo e abbiamo un'essenza d'animo vera con il tuo rispetto trasmetti rispetto.

 

Cosa rimpiange della moda del passato, notiamo che lei adotta uno stile ''vintage'' nelle sue collezioni.

La moda ritorna, ma la classicità rimane di base. Io punto su cose di base non seguendo la moda ma dando una classicità delle forme dei corpi, che ho visto che è come la vita. Le cose semplici premiano sempre e sono le più autentiche. Espongo la classicità perché con la classicità mi adeguerò al tema delle mie clienti lavorando sempre per le loro esigenze.

Come si distinguono le sue creazioni dalle creazioni dei suoi ''competitor''? Notiamo che in ogni capo c'è il suo marchio, il suo segno distintivo, ce ne parli.

Il mio segno distintivo è la classicità. Non trasformo mai seguendo il mercato ma solo per l'esigenza della mia cliente.