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MASBEDO a Manifesta 12 Palermo

In Between Art Film è lieta di annunciare la partecipazione dei MASBEDO a Manifesta 12 Palermo, Il Giardino Planetario. Coltivare la Coesistenza.

In Between Art Film è lieta di annunciare la partecipazione dei MASBEDO a Manifesta 12 Palermo, Il Giardino Planetario. Coltivare la Coesistenza.

Dal 16 giugno al 4 novembre 2018, nel suggestivo cortile di Palazzo Costantino – una delle sedi principali della manifestazione nel cuore della città, riaperta per l’occasione dalla biennale nomade – il duo artistico composto da Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni presenta Videomobile, la loro nuova articolata video installazione multi canale commissionata da Manifesta12 e prodotta da Beatrice Bulgari per In Between Art Film.

Seguendo il concept e le suggestioni elaborate dal team curatoriale di Manifesta 12, Videomobile è stato concepito e interamente realizzato a Palermo coinvolgendo gli abitanti della città, le figure di spicco e i luoghi più iconici e rappresentativi della vita culturale e della storia palermitana, dando vita a uno sfaccettato ritratto del capoluogo siciliano.

I MASBEDO hanno trasformato un vecchio furgone merci OM degli anni '70 in un “carro video” per percorrere luoghi del cinema del passato, per indagare la società siciliana e la storia del territorio di Palermo: uno studio in movimento che funziona da laboratorio e da palco per performance, alcune delle quali saranno realizzate live durante la Biennale. ll progetto infatti percorre e attraversa "fisicamente" la memoria, nello specifico la memoria che emerge dal cinema di ricerca.

Nei mesi che hanno preceduto l’apertura di Manifesta, Videomobile ha ospitato diverse performance proprio sul tema aperto del cinema a Palermo. Quando in mostra, Videomobile è un’installazione video modulabile e accessibile, con telecamere, monitor, schermi, luci, impianto audio ecc., in grado di permettere la realizzazione di riprese e di proiezioni video: un dispositivo narrativo, un’opera documentario multicanale il cui contenuto è in sostanza una rivisitazione concettuale e sociale di tematiche cinematografiche ancora attuali.

I MASBEDO hanno elaborato immagini che rivelano le dinamiche di potere e i cambiamenti socioculturali nascosti nel presente di Palermo, ponendo particolare attenzione a temi quali il senso di appartenenza o genius loci e la fede nelle utopie. La prima fase della loro ricerca è stata la realizzazione e l'archiviazione di interviste a personaggi che hanno lavorato nel cinema in forma quasi anonima o marginale, a caratteri secondari, quali truccatori, comparse o tecnici. Una seconda fase si è concentrata su personaggi più conosciuti e importanti come registi, intellettuali, produttori o politici. Una terza e ultima fase ha incluso alcune di queste figure nella realizzazione di performance prodotte con il Videomobile tra le strade e le piazze di Palermo, dove il cinema è stata ed è ancora protagonista. Videomobile è stato e continua a essere un progetto in progress, una sorta di tour performativo, un viaggio nel mondo delle immagini di Vittorio De Seta, Gianfranco Mingozzi, Michelangelo Antonioni, Ugo Gregoretti, Mario Baffico, Francesco Rosi, Pier Paolo Pasolini, Letizia Battaglia, Mimmo Cuticchio e molti altri tra registi, autori e artisti che hanno saputo creare altri mondi nella città di Palermo.

Durante la prima settimana di Manifesta – dal 15 al 19 giugnoi MASBEDO presentano anche Protocol no. 90/6, una video installazione site-specific nata come narrazione parallela del progetto Videomobile e concepita per la Sala delle Capriate all’interno dell’Archivio di Stato di Palermo.

Un pupo siciliano – una marionetta di legno animata da Mimmo Cuticchio e costruita a mano appositamente per questa videoinstallazione dalla sua famiglia – si muove in un palco video, collocato in alto a modi di un’icona, dietro ad un sipario sospeso fatto di cavi e luci led, al centro della Sala delle Capriate dell’Archivio di Stato. L’installazione, allestita in questo palazzo storico ormai abbandonato, si ispira alle vicissitudini del regista Vittorio De Seta. Più volte, nel corso della sua carriera professionale, De Seta subì il controllo delle Autorità. La sua arte, così vicina al mondo dei lavoratori più umili, pescatori, contadini e minatori, era sospettata di nascondere una strisciante appartenenza alle società sovversive “comuniste”. Durante il periodo di sopralluoghi all’Archivio di Stato di Palermo, grazie all’esperienza unica del personale responsabile, gli artisti hanno scoperto l’esistenza di un faldone molto particolare: datato 1956, contiene numerose pratiche e denunce imputate ad artisti, registi, scrittori e giornalisti. Il documento fu redatto dai carabinieri di Petralia Sottana, un piccolo paese nel Parco delle Madonie. Questa carta è divenuta per i MASBEDO il simbolo della loro videoinstallazione, per questo hanno deciso di esporla all’ingresso della Sala delle Capriate, luogo di assoluto mistero e silenzio deputato alla conservazione di una memoria non organizzabile, un archivio accatastato secondo le non regole del tempo e del caso. Migliaia e migliaia di documenti non catalogati che il tempo ha trasformato in materia stratificata, fossili di carta, polvere e inchiostro rattrappito.