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foto installazione galleria Luca Tommasi  

 

Incontro con il Maestro Alberto di Fabio.

 

By Camilla Delpero

 

La rivista si chiama Quid Magazine in quanto vuole indagare sul quid del processo artistico. Alberto di Fabio, dove lo intravede quella scintilla che qualifica l'arte come tale?

Partiamo dalle ultime mie esperienze, nel 2010 ho vinto un premio all’interno della Fondazione Michetti consegatomi dall’astro fisico Remo Ruffini che insegna nella cattedra di Enrico Fermi per aver disegnato una galassia due anni prima che il telescopio Hubble la consegnasse alla Nasa. La galassia non era tale e quale ma molto simile. Dopo questo premio mi hanno invitato ad una conferenza e una mostra al Cern di Ginevra dove i vari scienziati sognano di vedere l’antimateria, la particella di Dio, il bosone di Higgs. Il Cern di Ginevra è come una piccola città, dove hanno creato l’ acceleratore di particelle, ci sono sette progetti diversi di ricerca, i dottori mi hanno spiegato come il nostro cervello, l’emisfero sinistro, il lato dell'onirico, della poesia, si avvicinava alla fisica quantistica, un grande matematico mi ha detto che nel suo campo è il massimo esperto mondiale sulla matematica e mi ha raccontato che ogni sabato molti dottori si incontrano nell’ auditorium per suonare Mozart, Bach, proprio per sognare, per far crescere, sviluppaare e elevare parte del cervello. Io sogno sempre di parlare con Dio, anche San Francesco c'è riuscito, se noi oggi abbiamo mille imput  esterni, le nostre sinapsi sono sempre sollecitate e non ci fermiamo più a meditare in un tempo biologico, il benessere mentale lo ritroviamo, nel lavoro, nel semplice proverbio ora et labora, questo mantra, questo rosario dopo che viene ripetuto tante volte e’ un mezzo per andare in estasi cosi da parlare con un Dio quantico, andando in asse con tutto l'universo. È questo cerco di ricreare nei miei lavori. Ci metto molto tempo nella tecnica dei lavori, io lavoro in posizione orizzontale per raggiungere questa condizione.

Riesce ad associarmi la sua pittura alla pedagogia? Molti studiosi dicono che fruire l'arte stimola la crescita dell'individuo più di ogni altra cosa.
 
Esatto mi ricollego alla scintilla che dicevo poco fa, tutto è un Quid. Nella vita bisogna sempre ricercare persone più interessanti, forti, che ti diano una grande ispirazione. Io sogno di vivere emozioni continue per ispirarmi al domani. La mia ultima personale organizzata al Macro che è durata cinque mesi e li abbiamo portato quasi tutte le scuole di Roma proprio perché è importante formare i giovani. Nell'isola di Ponza ho sviluppato un progetto, sogno di ricreare la scuola di Atene, una cenacolo di nuove filosofie. oggi se si va nelle grandi città o piccole province tutti i giovani ti parlano di cose banali come i calciatori o le ballerine in televisione, a Ponza ho ricreato questa casa per divulgare un sapere,  per le nuove filosofie del 3000. Questo consumo sfrenato ci ha appiattiti, ha divorato la sete di nuove filosofie, se Democrito, Anassimandro parlavo degli eoni, delle galassie, noi siamo ritornati all'ominide che vuole solo i soldi, il sesso e potere come le tutte le persone aggressive, quindi c'è bisogno di una pedagogia costante, è importante un'elevazione per una mutazione dello spirito e dell'anima per un insegnamento verso il prossimo. Questi miei quadri sono neuroni amplificati, in queste scariche elettriche sento la matematica, la spiritualità, vogliono parlare alla mente alle sinapsi in maniera alta, è difficile farlo in quanto nella vita quotidiana siamo legati ad un corpo fisico, quindi tutto questo è un sogno, spero di arrivare agli anni della saggezza. Tutto il giorno cerco di fare del bene al prossimo  che è uno dei comandamenti più importanti, in qualche modo cerco di portare avanti un insegnamento. Truffare, mentire è così facile che lo fanno tutti.
 
Qual è la sua poetica generale?
 
Dalle mie ultime mostre si intravedono le mie ricerche sulle nostre sinapsi e sul nostro magnetismo che cerca di connettersi con gli universi paralleli, galassie e buchi neri, ne è stato un esempio la mostra al Macro di Roma intitolata Geografie della mente. La mostra recentemente inaugurata a Milano intitolata Aura parla della luce che emaniamo dal nostro corpo, mentre la nostra mente ci mente in continuazione, come dice la parola stessa. La nostra mente è carica di informazioni, è sollecitata al massimo, e’ sempre in ansia, la nostra anima invece ci avvicina a un Dio quantico, alla serenità, ad essere buoni, civili. Questo sogno, questo trapasso dell'anima lo hanno descritto in tanti, esiste un corpo fisico e uno etereo, quello fisico schiacciato dalla gravità che sta sulla terra, siamo animaletti cellulari, biologici, tuttavia esiste forse un'altra dimensione una parte eterea che noi artisti sensibili percepiamo e cerchiamo di descrivere, i miei quadri sono simboli di questo mondo.
 
 
 
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Qual è secondo lei il problema principale del ''sistema'' contemporaneo?
 
Oggi non ci fermiamo mai, la moda di andare a Londra, Berlino, New York, oggi sono tutti artisti, curatori, e fondazioni. Se ascoltiamo la musica maestri come Bach, capiamo che ci vorrebbero dieci vite per suonare e solfeggiare così, se leggiamo una pagina di Shakespeare e vorremmo scrivere nello stesso modo ci metteremmo una vita e non solo per raggiungere quel livello. Dico sempre ai ragazzi che bisogna tenere d'occhio il sistema dell'arte, lo dice una persona ambiziosa come me che è arrivata quasi ai massimi livelli ma tutto il giorno lo devi dimenticare, devi essere artigiano, umile è utile andare ai Musei per capire che siamo piccoli davanti a un Tiziano, Giorgione…etc, ci impiegheremmo tre vite prima di fare un colore del genere. Quindi queste nostre elucubrazioni mentali di oggi, del sistema non servono, sarà l'opera a parlare di noi, anche se è importante il sistema dell'arte tuttavia è finto, è diventato saturo, sei tu a doverlo creare nel tuo cuore e metterlo nell'opera, questa è veramente una cosa difficile.
 
Ci spieghi come nasce un'opera d'arte, magari un capolavoro, quel dipinto che s'innalza in mezzo al resto.
 
Andare ogni giorno in studio è come andare in ufficio, magari non ti va di andare a lavorare con una bella giornata, invece passi ore nel tuo studio con tecniche molto lente ma non tutti i giorni vengono i cosiddetti capolavori; io dico sempre : oggi non riuscirò a fare la Gioconda ma ci si deve provare sempre, ogni giorno, finché le tue onde magnetiche si convertono al dio Einstein, al dio uomo e alla fine arriva la scintilla giusta per creare l'estasi di Santa Teresa, a questo livello si arriva con una concentrazione e meditazione, una preghiera di anni e niente è lasciato al caso. Tutto è scritto nel destino. Per comporre musiche come Wagner o Mozart non ci arriveremo mai, ma se non sai solfeggiare o dipingere a certi livelli non avrai nemmeno l'opportunità di tentare di arrivarci. Bisogna stare vicino ai maestri e sperare che uno di loro ti aiuti.
 
 
 
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