Un percorso sostenuto da referenti letterari in un crescendo rossiniano con però un’epifania finale.

"Storia della notte e destino delle comete" è il titolo presentato alla stampa del progetto di Gian Maria Tosatti curato da Eugenio Viola per il Padiglione Italia alla 59esima Biennale Arte di Venezia. 

Per la prima volta nella storia dei padiglioni italiani sarà una rappresentazione site specific articolata in due atti. Un lavoro irriducibile dalla sintassi teatrale, segno inconfondibile del lavoro di Gian Maria Tosatti, diviso in due atti scanditi rispettivamente "Storia della notte e destino delle comete" un percorso sostenuto da referenti letterari in un crescendo quasi rossiniano - per citare Eugenio Viola - con però un’epifania finale. Il lavoro di Gian Maria è un unicum nel panorama artistico internazionale grazie alla sua formazione "eccentrica che inizia confrontandosi con i domini dell’arte e dell’abitare", con il teatro che ha plasmato il lavoro artistico che ne è seguito.

L'opera si riferisce al nostro presente incerto e metapandemico. È provato che esista una relazione tra epidemie e progresso e "ci siamo chiesti come l’arte potesse riflettere su questi scenari incerti, come si rapportasse alle ecologie ecosostenibili e parlasse dell’ambiente e del territorio".

Il primo atto ripercorre l’ascesa e la caduta del sogno industriale italiano, dal boom economico o miracolo italiano dopo le due guerre fino alla caduta di questo sogno. Tutta questa parte concettuale è racchiusa nella "Storia della notte" e prepara alla visione finale, al "destino delle comete" che annuncia una visione catartica con uno sguardo propositivo del presente. “L’ottimismo deve essereuna necessità etica un’obbligazione morale”. Non ci sarà una posizione precisa da parte del curatore e dell’artista. Anzi un’opera, un Padiglione, un progetto funziona quando il visitatore esce con più domande di quando è entrato.

Il curatore Eugenio Viola, direttore del MAMBO di Bogotà e Gian Maria Tosatti vantano una collaborazione e conoscenza decennale. Proprio a Venezia, durante i professional days, nasce l'idea del loro primo progetto assieme, che Eugenio Viola chiamerà una vera e propria "saga curatoriale" realizzato per il museo Madre di Napoli nel 2016. L'ultimo progetto di questo percorso coincise anche con l'ultima mostra che Eugenio Viola curò come curatore al Madre. 

Gian Maria Tosatti a settembre 2021 è stato nominato anche direttore artistico della Quadriennale di Roma.