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In Pardis. Il sensibile nel design e nell'opera di Leila Mirzakhani e Dylan Tripp

Un viaggio verso un Empireo umano sensibile e sostenibile. 

Il secondo tema del progetto quadrimestrale che SUBSTRATUM, studio di architettura nel rione Monti di Roma, presenta venerdì 26 maggio 2023 alle ore 18.00 in GALLERIA, è un viaggio In Pardis, verso un Empireo umano sensibile e sostenibile. Nello spazio espositivo si ricrea l’atmosfera del Pardis, termine ripreso dal persiano per indicare giardino e paradiso. Tutto fiorisce nella purezza di un design essenziale, la cromia eterea dell’arredo accoglie, in un unicum paradisiaco, la naturale delicatezza del gesto dell’artista iraniana Leila Mirzakhani e la scultorea eleganza compositiva del floral designer americano Dylan Tripp. Un disegno allestitivo, curato da SUBSTRATUM, che reintepreta un giardino indoor, un ambiente abitativo che si configura, in accordo con la visione progettuale, come un’intima stanza dove fermarsi e restare. È un invito al respiro, all’ascolto, allo stare bene e alla relazione nel godimento dell’opera che è delizia di sensi tangibili e invisibili.

I lavori di Leila Mirzakhani ricreano, in armonia con l’ambiente, un’atmosfera fresca e leggera, gli elementi vegetali divengono fluidi negli acquerelli su carta. I colori richiamano una ricerca tonale, ogni accostamento risulta calibrato da un segno teso all’essenzialità e al dettaglio. In Pardis l’artista crea un attraversamento spaziale, allorché le pareti, animate dall’opera, generano una nuova dimensione sensoriale che amplifica la percezione e verticalizza l’anima. Nell’atto ascensionale di questo giardino simbolico il sensibile si ritrova nella meraviglia e nell’incanto floreale dell’opera di Dylan Tripp. Un affascinante mondo botanico che ipnotizza gli occhi al cielo, ogni senso in ogni senso è attratto, presi in questo celestiale tourbillon, è il piacere di lasciarsi andare al lirismo seduttivo del creato.

Seduti sulla leaf disegnata Lievore Altheer Molina per Arper, diveniamo foglie, sedotti dalla natura che intorno ci abbraccia, in basso come in alto è arte e poesia, è il Paradiso. Ancora un’altra sosta su una diversa forma, la Vicario disegnata da Vico Magistretti per Artemide, poltrona sinuosa e iconica su cui adagiarsi. In Paradiso tutto è senso, tutto ha un senso in questo simbolico giardino di piaceri, la natura è arte, l’arte è natura che mette in relazione ogni cosa e, in ogni cosa il gusto del bellessere. Ma, di giorno come di notte, tutto può accadere In Pardis, possiamo anche immaginare di essere lucciole in quel TeTaTeT di Davide Groppi, luci che identificano luoghi d’incontro, che accarezzano e irradiano i sensi ricreando un vero e proprio Eden di delizie.

 



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Salvatore Settis LECTIO MAGISTRALIS Germano Celant. Mostrare l’invisibile 

A conclusione delle Giornate tematiche di studio "Germano Celant Cronistoria di un critico militante".

Nell’ambito delle Giornate tematiche di studio Germano Celant. Cronistoria di un critico militante, a cura dello Studio Celant da una proposta dell’Accademia Nazionale di San Luca, mercoledì 19 aprile, alle ore 17.30, Salvatore Settis terrà la Lectio Magistralis Germano Celant. Mostrare l’invisibile nel Salone d’Onore di Palazzo Carpegna.

Questo appuntamento conclude il ciclo di incontri realizzato tra settembre 2022 ad aprile 2023 con otto importanti istituzioni artistiche italiane - Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee - Museo Madre, Fondazione Giorgio Cini, Fondazione Prada, MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Triennale Milano - per ricordare Germano Celant, scomparso tre anni fa, tramite l’approfondimento tematico dedicato a specifici aspetti della sua attività.

Instancabile studioso, critico attivo sulla scena internazionale, curatore di mostre epocali, appassionato ideatore e autore di centinaia di pubblicazioni tra cataloghi e monografie, oltre che responsabile di importanti istituzioni internazionali tra Stati Uniti e Italia, Germano Celant ha ricoperto un ruolo di spicco nel dibattito artistico contemporaneo caratterizzato da uno sguardo attento e innovativo che ha contribuito ad allargare l’orizzonte culturale oltrepassando i confini tra le discipline creative.

La Lectio Magistralis cercherà di rispondere a una serie di quesiti che Salvatore Settis si è posto: una sorta di istinto archeologico, l’impulso alla precisione, il culto dell’archivio, il sentimento del tempo, qual è la trama interiore che ha assicurato coerenza e forza alle mostre curate da Germano Celant? In che misura la sua tecnica curatoriale ha fatto leva sull’aura delle opere esposte, e fino a che punto ha saputo evocare le assenze, farle giocare con sapienza argomentativa? E in che direzione? Quale è stata, nella sua ricerca, la dinamica fra il rigore della sequenza storica e l’ordito concettuale? 

Marco Tirelli, Presidente dell’Accademia Nazionale di San Luca, tira le somme dei risultati ottenuti dall’iniziativa: “Ho creduto ineludibile che l’Accademia Nazionale di San Luca si facesse promotrice di un’iniziativa che riguardasse Germano Celant e ho coinvolto lo Studio Celant, che ha raccolto subito questa sfida, facendosi carico della complessa organizzazione di questi incontri tematici sulla sua figura, che hanno coinvolto le principali istituzioni con cui ha lavorato. Durante queste giornate di studio sono emerse e sono state approfondite le innumerevoli caratteristiche e sfaccettature di questa personalità formidabile, interprete e protagonista della società e dell’arte a lui contemporanee, ma soprattutto si è resa evidente la luce che ancora oggi la sua figura continua a emanare sull’arte contemporanea e sul suo sistema. L’intervento di Salvatore Settis chiude questo ciclo di incontri ma, allo stesso tempo, ponendo nuovi interrogativi, contribuisce ad aprire ulteriori spunti di riflessione e una nuova prospettiva sui segni, le indicazioni e le eredità che Celant ci ha lasciato. Settis, continuando ad aprire orizzonti, ci confermerà l’inesauribilità dell’universo Celant”.

Antonella Soldaini, consulente curatoriale e responsabile della ricerca scientifica dello Studio Celant ha così commentato: “Avere avuto la possibilità di cominciare ad analizzare la figura di Germano Celant attraverso le diverse angolature offerte dalle relazioni degli storici dell’arte, artisti, curatori, architetti che hanno preso parte alla serie di convegni che si sono tenuti tra il 2022 e il 2023, è auspicabile possa avere contribuito a meglio mettere a fuoco la figura di questa complessa personalità. Durante i vari incontri sono emersi diversi punti di vista, a volte anche contraddittori tra loro e che hanno però cominciato a delineare una storia, quella del critico, che ancora necessita di certo di ulteriori approfondimenti. Di conseguenza la “rituale” domanda iniziale di Marco Tirelli – Celant è un monumento o un faro? – resta per ora, secondo me, necessariamente senza risposta. La raccolta in un volume di tutti gli interventi sarà per questo, si spera, uno strumento prezioso proprio per chi volesse continuare ad indagare l’attività di Celant e capire cosa ha rappresentato, dal punto di vista storico-critico, nell’ambito dell’arte contemporanea italiana e internazionale”.

Tutti gli interventi delle Giornate di studio saranno raccolti, a conclusione del programma, in un volume, pubblicato da Skira, che, oltre a costituire uno strumento di studio sull’attività di Germano Celant, resti a testimonianza di quanto realizzato.

Sarà possibile seguire l’incontro anche in diretta streaming su https://www.youtube.com/channel/UCDDA_EUENmzUY9I2uKalsLg

 



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 Veduta dell'allestimento "Werner Bischof. Unseen Colour" © MASI Lugano, foto: Alfio Tommasini

 

Werner Bischof. La rivelazione del colore e la sua eredità. Conversazione tra Clara Bouveresse e Marco Bischof

Il MASI presenta al pubblico un dialogo a due voci tra Marco Bischof e Clara Bouveresse, professoressa all’Università di Evry/Paris Saclay specializzata in fotografia del Novecento.

Qual è il ruolo del colore nella fotografia e come è cambiato nel corso del tempo? In occasione della recente riscoperta delle fotografie a colori di Werner Bischof esposte per la prima volta nella mostra “Werner Bischof. Unseen Colour” il MASI Lugano presenta al pubblico un dialogo a due voci tra Marco Bischof, figlio del fotografo svizzero e direttore della Werner Bischof Estate, e Clara Bouveresse, professoressa all’Università di Evry/Paris Saclay specializzata in fotografia del Novecento.

La conversazione si svolgerà in inglese con traduzione simultanea gratuita in italiano.

Maggiori informazioni su masilugano.ch.

Evento nell'ambito di «Cultura in movimento»

LA MOSTRA

Il MASI Lugano presenta fino al 16 luglio 2023 una mostra di opere inedite di uno dei più grandi maestri del reportage e della fotografia del Novecento, Werner Bischof (Zurigo, 1916 – Truijllo, Perù, 1954). Attraverso circa 100 stampe digitali a colori da negativi originali dal 1939 agli anni '50 restaurati per l'occasione, viene esplorata per la prima volta in modo completo l'opera a colori del fotografo svizzero.

Conosciuto soprattutto per i suoi reportage in bianco e nero realizzati in tutto il mondo, Bischof è stato un artista della fotografia, capace di cogliere in scatti iconici la testimonianza della guerra e la rappresentazione dell'umanità. Come recita il titolo “Unseen Colour”, l'esposizione al MASI intende mettere in luce un aspetto nuovo e meno conosciuto del lavoro di Bischof, ampliando e approfondendo la conoscenza e l'idea che abbiamo di questa importante figura di fotografo. In un momento storico in cui la fotografia a colori godeva di scarsa considerazione ed era relegata alla dimensione pubblicitaria, emerge infatti come Bischof avesse invece colto le potenzialità del colore come mezzo espressivo, rendendolo parte fondamentale del suo processo creativo.

Il percorso della mostra si propone come un libero viaggio a colori attraverso i mondi visitati e vissuti da Bischof e copre tutto l’arco della sua carriera, in un’alternanza di immagini inedite ottenute dall’utilizzo di tre diverse macchine fotografiche: una Rolleiflex, dai particolari negativi quadrati, un'agile Leica, dal formato tascabile, e una Devin Tri-Color Camera, macchina ingombrante, che utilizzava il sistema della tricromia, ma garantiva una resa del colore di alta qualità. Il nucleo di immagini scattate con questa macchina è reso fruibile al pubblico per la prima volta grazie alla scoperta e alle relative indagini sulle lastre di vetro originali da parte del figlio dell'artista, Marco Bischof, che dirige l’archivio intitolato al padre.

I soggetti delle fotografie in mostra sono quelli noti del fotografo svizzero, capace di combinare come pochi altri estetica ed emozione in una composizione perfetta: dagli esperimenti formali dei primi anni di ricerca alle fotografie di studio e moda, dal racconto del dopoguerra in Europa alla presentazione intimistica dell’Estremo Oriente, dalle campagne fotografiche negli Stati Uniti fino all’ultimo viaggio in Sud America. Le opere esposte rivelano la grande capacità tecnica e l’accurata ricerca formale di Werner Bischof, indagine che diventa più costante nella produzione degli ultimi anni e che assume nuova vitalità grazie al colore.

È parte del percorso espositivo anche una sezione introduttiva in cui l'artista e il suo contesto sono raccontati attraverso negativi originali e documenti d'epoca, tra cui la Devin Tri-Color Camera acquistata per Bischof dall’editore che pubblicava le prestigiose riviste “Du” e “Zürcher Illustriert” e oggi conservata presso il Musée suisse de l’appareil photographique a Vevey.

Accompagna la mostra un catalogo edito da Scheidegger & Spiess e Edizioni Casagrande in italiano, inglese e tedesco, con testi di Tobia Bezzola, Clara Bouveresse, Luc Debraine e Peter Pfrunder

 



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miart 2023: si conclude la ventisettesima edizione 

L'installazione Blocco, intesa nella sua totalità, è l'occasione per conoscere e ri-comporre il complesso apparato di senso e contenuto della ricerca artistica di Francesca Piovesan.

Si conclude la ventisettesima edizione di miart la fiera internazionale d'arte moderna e contemporanea di Milano organizzata da Fiera Milano e diretta per il terzo anno da Nicola Ricciardi.

Proseguendo nel solco delle metafore musicali miart 2023 ha costruito il suo immaginario attorno alla parola Crescendo: termine che nel linguaggio musicale indica l’aumento graduale d’intensità del suono, in relazione alla fiera ha saputo sottolineare una progressiva crescita di partecipazione e di pubblico e il desiderio di continuare su questa traiettoria oltre il 2023.

Dalle prime ore di apertura – giovedì 13 aprile 2023 – e per tutta la sua durata, la manifestazione ha registrato una grande vivacità riscontrando un incremento di presenze di VIP internazionali tra collezionisti, consulenti d’arte, curatori e direttori di fondazioni private e di musei italiani e stranieri, la crescita di partecipazione della stampa italiana e internazionale e una conseguente copertura mediatica capillare, un aumento considerevole di pubblico e appassionati all’arte.

Grande entusiasmo per la qualità delle 169 gallerie partecipanti e per l’aumento significativo della portata internazionale della kermesse che ha visto incrementare del 40% la compagine di espositori con una sede all’estero, rilevando un totale di provenienza di 27 Paesi nel mondo. Apprezzamento anche per la scelta di mantenere le tre sezioni – Established, Decades, ed Emergent – allo scopo di presentare una distribuzione degli spazi chiara e leggibile.

Quella del 2023 è un’dizione che si è distinta per la qualità delle opere esposte, per la ricerca curatoriale attenta, per i progetti espositivi di livello museale ma soprattutto per la capacità della fiera diandare oltre i confini tradizionali creando inedite collaborazioni e favorendo il rapporto e lo scambio con la città, le sue istituzioni e i suoi cittadini.

Ispirandosi al concetto di Crescendo, i contenuti della fiera per la prima volta sono fuoriusciti come radici dal proprio vaso per innestarsi in altri luoghi della città.

Sabato 15 aprile infatti, Triennale Milano ha accolto, con grande partecipazione, miart LIVE at Triennale Milano: una serie di incontri nati dalla collaborazione miart e l’istituzione milanese che ha visto la partecipazione grandi nomi del mondo della cultura come Massimiliano Gioni e Beatrice Trussardi, Jonathan Monk e Angharad Williams, Gianni Pettena e Italo Rota e che si sono sviluppati introno al tema della capacità dell’arte di far presa su altri luoghi e discipline lontani dai contenitori tradizionali. Collaborazione quella tra le due istituzioni sottolineata anche dalla una nuova edizione di FOG – Triennale Milano Performig Arts, che nei giorni della fiera ha presenta le prime italiane di Jeremy Nedd e Impilo Mapantsula (12-13 aprile) e dei Dewey Dell (15-16 aprile).

Per l’edizione 2023 ad aumentare sono stati anche i premi e le commissioni volti a supportare l’impegno e la visione delle gallerie e degli artisti che hanno partecipano alla fiera. Ciascuno di questi riconoscimenti sottolinea quanto ognuno dei Partner sia attivo nel sostegno all’arte e alla cultura. Una prestigiosa lista di rinomati curatori e direttori di museo dai profili internazionali sono andati a comporre le giurie chiamate a decretare i vincitori di premi.

Sono 9 le opere selezionate dal Fondo di Acquisizione di Fondazione Fiera Milano, ad affiancare nella scelta il Presidente di Fondazione Enrico Pazzali, la giuria composta da Diana Bracco (Presidente di giuria, Componente Comitato Esecutivo di Fondazione Fiera Milano, Milano), Ralph Rugoff, (Direttore, Hayward Gallery at Southbank Centre, Londra), Dirk Snauwaert (Direttore, WIELS, Bruxelles) e Bettina Steinbrügge (Direttore Generale, Mudam Luxembour).

“Fondazione Fiera Milano, in occasione di un appuntamento imperdibile per appassionati e collezionisti com’è miart, la fiera internazionale d'arte moderna e contemporanea di Milano, è orgogliosa di poter rinnovare il suo sostegno alla cultura e al mercato dell'arte in modo concreto. Le opere acquistate quest’anno attraverso il Fondo di Acquisizione, oltre alle loro qualità estetiche, hanno un grande valore culturale – spiega Diana Bracco, membro del Comitato Esecutivo di Fondazione Fiera Milano e Presidente della giuria internazionale che ha selezionato i lavori che andranno ad arricchire la collezione della Fondazione –. Con un contributo complessivo che ha superato i 100.000 Euro, le opere scelte dalla giura che ho avuto il piacere di presiedere, spaziano dalla pittura alla fotografia e dalla scultura alla stampa e appartengono ad artisti di generazioni diverse rappresentati da gallerie italiane e straniere”.

Le opere, che andranno ad aggiungersi alle oltre 100 che attualmente compongono la collezione di Fondazione Fiera Milano ospitata all'interno della sede di Palazzina degli Orafi e visibili alla pagina https://www.fondazionefieramilano.it/it/arte-e-cultura/fondazione-per-l-arte-e-la-cultura.html sono:

- Râzvan Anton, Fading Study (Tarnita Water Dam), 2022 (Gaep, Bucharest);

- Javier Barrios, Pravada, 2023 (C L E A R I N G, New York - Brussels - Beverly Hills);

- Elisabetta Benassi, Le Ceneri di Gramsci, 2022 (Magazzino, Roma);

- Pierpaolo Campanini, Didgeridoo, 2023 (kaufmann repetto, Milano);

- Wendt Eyckermans, A study in colour, minerals and composition (after Peter Paul Rubens 'Saint Franciscus of Assisi receiving the stigmata'), 2022 (Andrew Kreps Gallery, New York);

- Soshiro Matsubara, Untitled, 2022 (Martina Simeti, Milano);

- Daniel Steegmann Mangrané, Hologram (Cork Monster), 2021 (Esther Schipper, Berlino - Parigi– Seoul);

- Nora Turato, how can i help? what's your job?, 2022 (Galerie Gregor Staiger, Zurigo – Milano);

- Tobias Zielony, Maria, 2016-2017 (LIA RUMMA, Milano – Napoli).

E altri otto sono i premi e le commissioni assegnati per questa ventisettesima edizione di miart: il Premio Herno è andato allo stand condiviso dalle gallerie ERMES ERMES (Roma) e LC Queisser (Tbilisi) nella sezione Established; il Premio LCA per Emergent è stato assegnato a HOA Galeria (São Paulo); il Premio Covivio è stato attribuito all’artista Lorenza Longhi (1991, Lecco, Italia) portata a miart dalla galleria Fanta-MLN (Milano) in sezione Emergent; la prima edizione di Fondazione Henraux Sculpture Commission è stata affidata a Haris Epaminonda (1980, Nicosia, Cipro) nello stand di Galleria Massimo Minini (Brescia) in sezione Established; la prima edizione di Premio Orbital Cultura – Nexi Group seleziona Francesco Jodice (1967, Napoli, Italia) a miart con Galleria Umberto Di Marino (Napoli) in sezione Established; il Premio Matteo Visconti di Modrone è andato a June Crespo (1982, Pamplona, Spagna) a miart con le gallerie P420 (Bologna) e Ehrhardt Flórez (Madrid) in sezione Established; il Premio Rotary Club Milano Brera per l’Arte Contemporanea e Giovani Artisti ha visto l’acquisizione di un’opera di Binta Diaw (1995, Milano, Italia) a miart con la galleria PROMETEO GALLERY Ida Pisani (Milano – Lucca) in sezione Established; il Premio Massimo Giorgetti ha scelto Jenna Bliss (1984, Yonkers, New York) a miart con la galleria FELIX GAUDLITZ (Vienna) in sezione Emergent.

In un clima di grande fermento e nelle impressioni soddisfatte degli espositori anche la Milano Art Week sviluppata da miart in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Milano ha avuto un ruolo centrale e ha visto le principali istituzioni pubbliche e le fondazioni private della città inaugurare le mostre principali della stagione proprio nei giorni della fiera.

miart vi aspetta per la sua ventottesima edizione, diretta da Nicola Ricciardi, dal 12 al 14 aprile 2024, con anteprima riservata giovedì 11 aprile 2024.

Tutti gli aggiornamenti saranno disponibili online sul sito www.miart.it 

 



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"La collezione come pratica di vita alla Fondazione Sandretto di Torino

La conversazione è l’occasione per presentare "Il corpo del colore. La pittura neoromantica ed espressionista Italiana degli anni trenta".

In occasione dell’inaugurazione della mostra “Butterfly Affect” Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, collezionista e presidente della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo incontra Giuseppe Iannaccone, collezionista e avvocato. Li intervista Luigi Cerutti, Ceo Società Editrice Umberto Allemandi 

La conversazione è l’occasione per presentare Il corpo del colore. La pittura neoromantica ed espressionista Italiana degli anni trenta, il catalogo che documenta oltre 90 Opere dalla Collezione Giuseppe Iannaccone, esposte recentemente alla Fondazione Carispezia. Il volume, edito da Allemandi, racconta e illustra la più importante raccolta privata di arte italiana di quel decennio, con opere di artisti come Afro, Renato Birolli, Lucio Fontana, Renato Guttuso, Mario Mafai, Antonietta Raphaël, Aligi Sassu, Scipione.

Il corpo del colore - La pittura neoromantica ed espressionista italiana degli anni trenta - Opere dalla Collezione Giuseppe Iannaccone.

Saggi di Elena Pontiggia, Giuseppe Iannaccone, Daniele Fenaroli. In collaborazione con Fondazione Carispezia

Giovedì 11 maggio 2023, h. 18.30 Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, via Modane 16, 10141, Torino

 



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The memory of the air, Alessandro Laita e Chiaralice Rizzi © Mufoco

 

APPUNTAMENTI AL MUSEO DI FOTOGRAFIA CONTEMPORANEA Sabato 15 aprile 

Si svolgono numerosi appuntamenti dedicati alla Fotografia, per esperti o, semplicemente, amanti della fotografia di tutte le età.

In occasione del festival LA BELLA ILLUSIONE, LA BELLA VERITÀ. Fotografia poesia danza musica in Villa Ghirlanda, promosso dal Comune di Cinisello Balsamo con il Museo di Fotografia Contemporanea, sabato 15 aprile dalle ore 10 alle ore 19 si svolgono numerosi appuntamenti dedicati alla Fotografia, per esperti o, semplicemente, amanti della fotografia di tutte le età.

Alle ore 10.30, Sala dei Paesaggi di Villa Ghirlanda

FOTOGRAFIA E TRASFORMAZIONI DEL PAESAGGIO: SGUARDI, IDENTITÀ, NARRAZIONI | LA PIANURA

Secondo appuntamento di 'Una Rete in Viaggio. Storie, idee, progetti', ciclo di incontri promosso da Rete Fotografia.

Il paesaggio della pianura industriale, agricola e urbana, nella fotografia.  Un racconto di Matteo Balduzzi (Museo di Fotografia Contemporanea), Patrizia Piccini (Fototeca Storica Nazionale Ando Gilardi), Carolina Lussana e Silvia Giugno (Fondazione Dalmine), Cristina Omenetto (Grin/Archivio Francesco Radino), Giovanna Calvenzi (Grin/Archivio Gabriele Basilico).

Seguirà alle ore 12 una visita guidata alla Biblioteca specialistica e all’Archivio fotografico del Museo

Dalle ore 15 alle ore 17, visite guidate al Mufoco dove è in corso, fino al 6 giugno, la mostra dedicata a Ernesto Fantozzi, ‘fotografie 1958-2018’.

Alle ore 17.30, sempre al Museo di Fotografia Contemporanea inaugurazione della mostra, The Memory of the Air di Alessandro Laita, Chiaralice Rizzi, a cura di Gabi Scardi. Un progetto e una mostra nati dall’incontro tra i due artisti, da sempre interessati al tema dell’archivio, soprattutto fotografico, e il Museo Nazionale di Fotografia Marubi di Scutari (Albania) che con il suo patrimonio di immagini testimonia un secolo di storia e di società̀ albanese (a partire dal 1856-58).  Una narrazione visiva e verbale dotata di un forte potenziale in termini sia artistici, sia di testimonianza culturale che ha preso forma in una serie di stampe fotografiche e in un’installazione audio-spaziale.

Attività per le famiglie / LudoBus Exchange 

Spazio ai bambini nel Parco della Villa, dalle 11 alle 12, con il laboratorio ‘La magia della luce’ (per bambini di 4 e 5 anni accompagnati da un adulto). Nel cortile intorno alla magnolia alle 15 con fotoINscatola experience, una camera obscura itinerante che propone attività per adulti e bambini fino alle 17.   Il LudoBus Exchange, ideato da Noris Lazzarini e portato avanti dall’Associazione R.E.S.P.I.R.O, è un viaggio alle origini della fotografia in cui scoprire come si formano le immagini nella macchina fotografica, utilizzare dispositivi di ripresa fotografica realizzati con materiali di recupero, sviluppare fotografie. Dalle 15.30 nella Sala degli Specchi, Monica Fresco, Christian Grappiolo, Patrizia ed Elena Piccini raccontano l’esperienza didattica e sociale legata al LudoBus di Noris Lazzarini.

 

La bella illusione, la bella verità

Fotografia poesia danza musica

Villa Ghirlanda | Via Frova 10, Cinisello Balsamo Milano

Sabato 15 aprile dalle ore 10 alle ore 19

La documentazione fotografica della giornata è a cura degli studenti del CFP Bauer – AFOL metropolitana.

Tutti gli incontri sono a partecipazione libera e gratuita fino ad esaurimento posti.

Per le attività laboratoriali è consigliata la prenotazione: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o 02.66056631

www.mufoco.org