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Annunciato il programma espositivo 2024 del polo museale del Comune di Carrara 


Al mudaC va in scena la ricerca artistica contemporanea con mostre di artisti mid-carrer e progetti site-specific nella project room. Al CARMI, la fotografia sociale di Uliano Lucas e la grande mostra dedicata alla cava romana di Fossacava.


L'Assessorato alla Cultura del Comune di Carrara e la Direzione del polo museale rendono noto il programma espositivo 2024 del mudaC | museo delle arti Carrara e del CARMI museo Carrara e Michelangelo.

Nel 2024 sono previsti - oltre ad una nuova edizione di White Carrara, che la prossima estate sarà dedicata al tema del design - 9 mostre e progetti site-specific che danno forma visiva, da un lato, a Carrara Città Creativa UNESCO, capace di attrarre artisti da tutto il mondo grazie alle maestranze di quasi cento laboratori artigianali, omaggiando dall'altro l'identità più profonda della città - il suo marmo - proprio nell'anno in cui il Museo del Marmo subirà un restyling, a seguito della progettazione avviata nel 2023.

«La cultura ha e dovrà avere un ruolo sempre più centrale per Carrara», dice l'assessore alla Cultura del Comune di Carrara Gea Dazzi. «I nostri musei dovranno diventare sempre di più spazi aperti e dinamici, in cui le istanze artistiche del territorio possano proporsi, incontrare artisti emergenti e confrontarsi con altri più affermati, sempre e comunque nel segno della ricerca e dello sperimentare nuovi equilibri tra innovazione e tradizione, come si addice a una città Creativa targata Unesco. Visione, progettualità, collaborazione, competenza, attenzione alle tante eccellenze del nostro territorio sono alcune delle parole chiave alla base della nuova programmazione che ci accompagnerà fino al 2025. Siamo consapevoli che ci sia ancora tanto da fare ma anche che molto è stato fatto e i numeri del 2023 - visitatori triplicati per il mudaC e raddoppiati per il CARMI - ce lo confermano. Per non parlare poi di Fossacava che ha registrato una continua crescita, con oltre 10mila presenze nell'ultimo anno».

«La programmazione del mudaC si sta sempre più inserendo, anche seguendo il solco delle linee progettuali di Laura Barreca, direttrice uscente che ringrazio per l'ottimo lavoro svolto e l'intesa d'intenti da subito instaurata - dichiara Cinzia Compalati, direttore del polo museale di Carrara - in una progettualità partecipativa che vede nel co-design con gli artisti la giusta visione per offrire un museo contemporaneo in linea con le direttive di ICOM. Il CARMI, invece, si sta sempre più allargando verso collaborazioni prestigiose come quella con la Sovrintendenza di Lucca e Massa-Carrara e il Museo della Resistenza di Fosdinovo».

Al mudaC andrà in scena la ricerca artistica contemporanea attraverso una serie di mostre temporanee dedicate ad artisti mid-career che si sono distinti nel panorama nazionale ed internazionale, nel campo dell'installazione, del design e della scultura.

Primo appuntamento, dal 23 marzo al 2 giugno 2024, con il duo artistico Antonello Ghezzi (Nadia Antonello, Cittadella, 1985 e Paolo Ghezzi, Bologna, 1980), che i carraresi hanno avuto modo di conoscere con l'anticipazione dell'Albero cosmico installato in piazza Duomo. Secondo appuntamento, dal 16 giugno al 29 settembre 2024, con Paolo Cavinato (Mantova, 1975), artista che immagina l'invisibile, in concomitanza con White Carrara2024. Terzo appuntamento, dal 12 ottobre 2024 al 9 marzo 2025, con Simone Gori (Prato, 1986), la cui personale sarà inaugurata in occasione della Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI - Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani. Il programma si completerà inoltre, nel 2025, con ulteriori esposizioni di Vincenzo Marsiglia (Belvedere Marittimo, 1972) ed Eleonora Roaro (Varese, 1989).

Sempre a mudaC, lo spazio della project room sarà dedicato agli autori selezionati tramite la call lanciata dal Comune di Carrara nella primavera del 2023, per costruire un dialogo con la comunità di artisti che gravitano sulla città e sul suo territorio, sostenendo l'eccellenza locale attraverso la promozione della creatività contemporanea, in linea con la "Carta sull'arte e l'artigianato come strumenti per lo sviluppo urbano sostenibile" concepita dalla rete UNESCO. I vincitori sono stati selezionati, tra gli oltre 60 progetti pervenuti, da una commissione composta da Gilberto Pellizzola, Laura Barreca e Cinzia Compalati.

Tutti gli interventi, co-progettati dagli artisti e dal museo, saranno ospitati nella project room secondo il seguente calendario: Beatrice Taponecco, fino al 4 febbraio 2024; Zoran Grinberg, 24 febbraio 2023 - 5 maggio 2024; Gabriele Landi, 16 giugno 2024 - 29 settembre 2024; Martina Morini, 12 ottobre 2024 - 5 gennaio 2025.

La call è stata accolta positivamente anche da alcuni artisti provenienti da altre realtà geografiche, facendo del mudaC un centro attrattore per l'arte contemporanea. Il progetto si completerà, dunque, nel 2025 e nel 2026, con le installazioni del duo Grandi e Spasari, di Federico Galeotti, Aqua Aura, Alice Bertolasi, Gianluca Sgherri, Giulia Nelli e Wu Yueping.

Al CARMI saranno ospitate due grandi mostre: dal 2 febbraio al 5 maggio 2024, l'esposizione fotografica di Uliano Lucas (Milano, 1942) curata dall'Associazione Archivi della Resistenza di Fosdinovo; dal 25 maggio 2024 all'11gennaio 2026, Romana Marmora. La scoperta della cava di Fossacava a Carrara a cura di Stefano Genovesi e Giulia Picchi.

L'esposizione di Uliano Lucas racconta sessant'anni di carriera del noto fotografo, che con i suoi reportage ha documentato i più importanti mutamenti sociali, politici e culturali del secondo Novecento. Saranno presenti in mostra i temi prediletti da Lucas e dalla fotografia sociale italiana: il lavoro, l'emigrazione, la città e i suoi cambiamenti, il manicomio, i ritratti degli intellettuali, le guerre nel mondo, la lotta per la decolonizzazione in Africa e uno speciale dedicato all'anniversario dei cinquant'anni della Rivoluzione dei Garofani in Portogallo. Nel corso della mostra, si terranno, inoltre, incontri con il fotografo ed un workshop rivolto ai giovani fotografi.

La mostra Romana marmora. La scoperta della cava di Fossacava a Carrara è dedicata alla cava romana di marmo bardiglio di Fossacava e al suo ruolo all'interno del più ampio e noto fenomeno dell'estrazione del marmo lunense. Il sito è tra le pochissime cave di età romana ad essere stato oggetto di uno scavo archeologico stratigrafico; le indagini, condotte nel 2015 dall'Amministrazione comunale di Carrara e dalla Soprintendenza Archeologica della Toscana all'interno del bacino estrattivo, hanno permesso di ricostruire la storia della cava in tutti i suoi aspetti, in particolare in merito alla tipologia dei prodotti semilavorati che qui venivano estratti, del personale che vi lavorava e delle modalità con le quali la cava era gestita dall'amministrazione imperiale romana. Dopo l'apertura al pubblico del sito di Fossacava - accessibile dal 2021 attraverso un percorso innovativo adatto ai visitatori di ogni età - l'esposizione intende presentarne la vicenda storica ad un pubblico ancora più vasto, conferendogli un rilievo di respiro regionale e nazionale.

 



 

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Presso Artphilein Bookstore la presentazione di “Trapa Natans”, il nuovo libro di Igor Ponti 


Un progetto durato due anni, durante i quali il fotografo si è dedicato a catturare l'anima mutevole del paesaggio circostante il lago di Muzzano.


Ricominciano gli appuntamenti con il pubblico di Artphilein Bookstore con una presentazione di un progetto editoriale: Trapa Natans, realizzato dal fotografo svizzero Igor Ponti, e pubblicato dalla casa editrice ticinese Fontana Edizioni. La presentazione avrà luogo giovedì 6 dicembre, alle ore 18:30, in via San Salvatore 2 a Paradiso.
Un progetto durato due anni, durante i quali il fotografo si è dedicato a catturare l'anima mutevole del paesaggio circostante il lago di Muzzano. Il risultato è un'indagine approfondita del rapporto intricato tra l’essere umano e la natura.
Attraverso l’obiettivo fotografico, Ponti è riuscito a creare una narrazione visiva che esplora la complessità del paesaggio urbano e naturalistico, evidenziando la bellezza e la fragilità dell'ambiente che ci circonda.
Il focus viene posso sulla Castagna d'Acqua -Trapa Natans -, una pianta che un tempo prosperava nelle acque del lago di Muzzano, e che si è estinta a causa della mancanza di riguardo e cura da parte del territorio.
Un monito potente: un avvertimento sulle conseguenze della nostra indifferenza nei confronti dell’ambiente, e un invito a impegnarsi nella protezione del patrimonio naturale.
Le sue immagini sono testimonianze visive dello stato attuale del territorio. Il fotografo ci invita a riflettere riguardo il nostro impatto sul mondo che ci circonda e sull'importanza di prendersene cura, onde evitare perdite irreparabili, come quella della Trapa Natans.
La presentazione è a ingresso libero e non vi è bisogno di prenotazione.

Igor Ponti è un fotografo svizzero con sede in Svizzera. Durante i suoi studi in arte applicata, ha iniziato a sviluppare il suo interesse per la fotografia. Nel corso degli anni, ha lavorato anche come fotografo editoriale, spinto dal desiderio di continuare la sua ricerca sul paesaggio fotografico e su come è correlato all'ambiente umano. Le sue immagini fanno parte di collezioni private e istituzionali e hanno fatto parte di mostre personali e private.

 



 

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Careof presenta due giorni di appuntamenti aperti alla città dedicati all’immagine in movimento

 


Un calendario di appuntamenti aperti alla città dedicati al video, tra cinema e arti visive.


Giovedì 30 novembre e venerdì 1° dicembre 2023, Careof presenta un calendario di appuntamenti aperti alla città dedicati al video, tra cinema e arti visive. Due giorni di tavole rotonde, talk, panel e proiezioni gratuiti e aperti al pubblico che si inseriscono all’interno di ArteVisione 2023, progetto annuale di Careof nato nel 2011 con l’obiettivo di supportare, produrre e promuovere le ricerche più innovative nel campo all’immagine in movimento, sviluppato attraverso un percorso di formazione e la produzione di nuove opere filmiche.

In particolare, giovedì 30 novembre si terranno due momenti aperti al pubblico. Alle 18:30 è prevista la tavola rotonda “Distributing Moving Images: Context and Geographies”, moderata dalla storica dell’arte, curatrice e docente Lorenza Pignatti, volta ad analizzare come cambia la diffusione delle artists’ moving images a seconda di contesti sociali e culturali differenti. Una conversazione, in lingua inglese, che vedrà coinvolti professionisti ed esperti internazionali quali Andreas Bertman (produttore e curatore Filmform, Stoccolma), Eva Sangiorgi (direttrice artistica VIENNALE, Vienna), Shireen Seno (artista e co-fondatrice di Los Otros, Manila) e Giulio Squillacciotti (artista e regista). A seguire alle 21:00 si potrà partecipare alla proiezione di alcune fra le opere video più significative di Los Otros e Filmform, due delle più interessanti voci internazionali nel campo della distribuzione delle immagini in movimento.

Venerdì 1° dicembre alle 19:00 sarà protagonista della programmazione un’ospite d’eccezione, l’artista e co-fondatrice di Los Otros (Manila) Shireen Seno, con un talk e una proiezione moderati da Maria Paola Zedda, curatrice indipendente e direttrice artistica di ZEIT (Cagliari). Attraverso questi due momenti, verrà analizzata l’indagine artistica di Seno, che si concentra sulla memoria coloniale del proprio Paese e su come essa influenza la storia delle immagini e le convenzioni della fotografia.

Gli artisti di ArteVisione 2023

I cinque finaliste/i selezionate/i per Artevisione 2023 sono Claudio Beorchia, Martin Errichiello, Eleonora Luccarini, Beatrice Marchi, Federico Pozuelo. Questi ultimi avranno l’opportunità di partecipare a un workshop intensivo della durata di sei giorni - dal 27 novembre al 2 dicembre 2023 - presso gli spazi di Careof all’interno della Fabbrica del Vapore di Milano, articolato in lezioni frontali, seminari collettivi e incontri one-to-one con artiste/i e professioniste/i del settore dell’audiovisivo di fama internazionale. La rete di partner del progetto permetterà alle artiste e agli artisti di entrare in contatto e mostrare la propria ricerca a una serie di istituzioni internazionali, tra cui Argos (Bruxelles), FIDMarseille (Marsiglia), SODA (Manchester), Circuit (Wellington).

Per l’edizione 2023 Careof, grazie al sostegno di Fondazione AEM, ha selezionato tra i cinque progetti finalisti anche un progetto improntato all’indagine di temi quali sostenibilità energetica, transizione ecologica, accesso all’energia e alle risorse.

I Visiting Professor di ArteVisione 2023 sono Shireen Seno e John Torres, filmmaker e founder di Los Otros, Manila.

Le artiste e gli artisti avranno la possibilità di incontrare e confrontarsi con professioniste/i del settore, tra cui: Andrea Bellini, direttore Centre d’Art Contemporain Genève e direttore artistico della Biennale de l’Image en Mouvement di Ginevra; Andreas Bertman, produttore e curatore Filmform, Stoccolma; Eva Sangiorgi, direttrice Viennale, Vienna; Maria Paola Zedda, direttrice artistica ZEIT, Cagliari / Milano.

Per l’edizione 2023 l'artista vincitrice/ore riceverà da Careof un premio di 8.000 euro lordi a supporto della produzione del progetto.

Cuore delle attività di Careof, ArteVisione è un progetto che supporta il talento creativo e lo sviluppo di nuove produzioni artistiche, offre opportunità di crescita personale e professionale e favorisce la creazione di relazioni con realtà e professionisti internazionali tra cui artiste/i, registe/i, curatrici/ori, programmer, istituzioni, festival, musei, accademie, università.

In dodici anni di attività, attraverso ArteVisione, Careof ha prodotto opere di Yuri Ancarani, Francesco Bertocco, Fatima Bianchi (in fieri), Giuseppe Fanizza, Riccardo Giacconi, Martina Melilli, Rebecca Moccia (vincitrice 2022), Caterina Erica Shanta, Giulio Squillacciotti, The Cool Couple, Luca Trevisani, ZimmerFrei e promosso il lavoro di oltre 80 artiste e artisti.

Tutti i dettagli sono disponibili sul sito careof.org.

ArteVisione Focus: artiste e artisti finalisti e mentor 2022, photo Diego Mayon

Careof

Careof è un’organizzazione non profit per l’arte contemporanea, fondata nel 1987 con sede a Milano, all'interno di Fabbrica del Vapore. È un centro di ricerca e produzione sull’immagine in movimento, uno spazio espositivo, una biblioteca, un archivio fotografico e un archivio video, riconosciuto di interesse storico dal Ministero della Cultura. L’archivio video in continua espansione raccoglie oltre 9000 titoli e restituisce una visione privilegiata sull’evoluzione artistica dagli anni ‘70 a oggi.

www.careof.org

 



 

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ADI DESIGN INDEX 2023 - SELEZIONE PREMIO COMPASSO D’ORO, PREMIO ECCELLENZE DEL DESIGN NEL LAZIO 2023

 


Installazione commissionata da Carla Fendi Foundation per Spoleto Festival dei Due Mondi 2022.


ADI Design Index 2023 seleziona per il Compasso d’oro 2024 FRAMMENTO FATICA N.26 di Daniele Puppi, installazione commissionata da Carla Fendi Foundation per Spoleto Festival dei Due Mondi 2022. Nella serata inaugurale della mostra, per questo progetto la Carla Fendi Foundation riceverà inoltre il PREMIO ECCELLENZE DEL DESIGN NEL LAZIO 2023 che viene conferito ad Aziende/Organizzazioni/ Fondazioni/Associazioni/Istituti/Università/Scuole di design che hanno sede nel Lazio, pubblicati nell’ADI Design Index.

Dal 27 novembre al 2 dicembre il video di FRAMMENTO FATICA N. 26 di Daniele Puppi, installazione commissionata da Carla Fendi Foundation per Spoleto Festival dei Due Mondi 2022, sarà in mostra a Roma presso lo Spazio WeGil, hub culturale della Regione Lazio gestito da LAZIOcrea. L’esposizione raccoglie oltre 120 lavori preselezionati da ADI Design Index per l’edizione 2024 del Compasso d’Oro 2024.

Frammento Fatica n. 26 è un lavoro fotografico tridimensionale realizzato dall’artista nel 2004, rielaborato concettualmente per diventare un wall-drawing di grandi dimensioni che, come richiesto dal progetto della Fondazione, ha coperto per tutta la durata del Festival la facciata del Teatro Caio Melisso. Il prezioso teatro seicentesco affacciato sulla piazza del Duomo di Spoleto richiedeva importanti interventi di restauro di cui la Fondazione ha supportato i lavori nel corso di cinque anni. In seguito a questo importante contributo il teatro è stato ribattezzato Teatro Caio Melisso - Spazio Carla Fendi.

“Arte e design sono da sempre nel DNA della Carla Fendi Foundation, in particolare nei progetti pensati e commissionati per Spoleto Festival dei Due Mondi, il prestigioso festival culturale interdisciplinare di cui la Fondazione è Main Sponsor da molti anni” dichiara Maria Teresa Venturini Fendi, Presidente della Carla Fendi Foundation. “La gigantesca mano che Frammento Fatica n.26 riproduce mi ha fatto subito pensare ad un gesto di protezione e cura nei confronti di un prezioso bene culturale del passato a cui la Fondazione è particolarmente legata. Sono convinta che un’opera site-specific elaborata per avere una forte relazione con un dato contesto storico possa inserirsi positivamente e con grande impatto visivo e concettuale nel design urbano, anche in un’antica città d’arte come Spoleto, e apprezzo che le intenzioni, il significato e l’estetica contemporanea di questo progetto siano stati compresi e selezionati per ADI Design Index” aggiunge Maria Teresa Venturini Fendi.

Questa selezione chiude, insieme con quella del 2022, un ciclo particolarmente importante di ADI Design in preparazione dell’ XXVIII edizione del Compasso d’Oro, che si terrà nel 2024 nel 70° anniversario dell’istituzione del premio, nato nel 1954 da un’idea di Gio Ponti per dare un riconoscimento alla scelta dei migliori prodotti e servizi di tutti i settori del design e della creatività italiana.

Durante la serata di presentazione svoltasi lo scorso 6 novembre nella sede di ADI DESIGN Museum a Milano è stato presentato il nuovo Comitato scientifico, il gruppo ristretto di esperti che coordina il lavoro di selezione dell’Osservatorio permanente del Design, oggi composto da Laura Badalucco, Makio Hasuike, Domenico Sturabotti, Laura Traldi, Francesco Zurlo. Dal 1999 l’Osservatorio va alla ricerca del miglior design in tutto il territorio italiano e l’apertura nel 2022 dell’ADI DESIGN Museum ha reso disponibile alla consultazione diretta dei ricercatori e all’interesse del pubblico generale la collezione di tutti i prodotti premiati dal Compasso d’Oro dal 1954.

 



 

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Ultimo appuntamento con "Art 4 a Better Future" alla Collezione Guggenheim 


Immaginare futuri possibili: nuovi paradigmi. Venerdì 17 novembre presso Cuoa Business School l’ultimo appuntamento del ciclo Art 4 a Better Future.


Quali strumenti hanno a disposizione le organizzazioni per comprendere il cambiamento e adottare modelli rigenerativi ad alto impatto? È questo il quesito intorno al quale ruoterà il terzo e ultimo appuntamento di Art 4 a Better Future. Arte Sostenibilità Innovazione, progetto promosso dalla Collezione Peggy Guggenheim, dedicato ai temi della Sostenibilità e dell’Arte quali agenti del cambiamento per un futuro sostenibile.

Immaginare futuri possibili: nuovi paradigmi è il titolo dell’incontro che si terrà venerdì 17 novembre, alle ore 17.30, presso la sede di Cuoa Business School, Altavilla Vicentina, durante il quale verranno trattati i temi ESG – Environment, Social, Governance – che sono oggi al centro di riflessioni e pratiche che coinvolgono sempre più da vicino le organizzazioni ad ogni livello. Protagonisti di questo ultimo appuntamento saranno volti dell’imprenditoria e dell’ambito universitario, tra cui: Daniele Brombal, Università Ca’ Foscari, LAST Lab e NICHE, Antonio Calabrò, Presidente di Museimpresa e di Fondazione Assolombarda, Walter Bertin, Founder e CEO Labomar - Delegato Sostenibilità Confindustria Veneto Est, Matteo Faggin, General Manager SMACT Competence Center I 4.0, Roberto Marin, Director PwC Italia, ESG, Matteo Borsari, Head of communication & sustainability Florim, Gloria Pianta, Chief Financial Officier Itago, Cristiano Crosetta, Ceo Tubes Radiatori. L’incontro è aperto al pubblico, su iscrizione, fino a esaurimento posti.

Con Art 4 a Better Future. Arte Sostenibilità Innovazione la Collezione Peggy Guggenheim ha aperto un dialogo a più voci, coinvolgendo soggetti attivi in diversi ambiti, volto alla promozione di azioni legate alla sensibilizzazione sui temi del climate change e della sostenibilità, sia essa sociale, ambientale ed economica. L’arte, l’ambiente naturale, le prassi umane e le mediazioni tecnologiche si trovano al centro di un sistema di interrelazioni che rende sempre più chiara la fragilità degli ecosistemi e la necessità di nuove pratiche comportamentali grazie ad un approccio critico e transdisciplinare. Per questo il progetto ha posto al centro la riflessione critica sulla relazione tra Arte, Natura, Scienza e Tecnologia, eleggendo il museo a luogo di sperimentazione e promozione della sostenibilità, aperto al dialogo sul contemporaneo, che mette insieme la conoscenza umanistica e quella scientifica, in un’ottica di apertura, inclusione, partecipazione attiva e promozione del dibattito intersettoriale sulle sfide sociali e ambientali.

Art 4 a Better Future. Arte Sostenibilità Innovazione ha visto la fondamentale collaborazione di due prestigiose realtà culturali e imprenditoriali, quali Università Ca’ Foscari Venezia con THE NEW INSTITUTE Centre for Environmental Humanities (NICHE), Ca’ Foscari Alumni, e CUOA Business School. Ha inoltre il patrocinio di CNR-ISPC (Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale – Centro Nazionale delle Ricerche), ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile), Confindustria Veneto Est, SMACT Competence Center, wetlands, con il contributo tecnico di PwC e la media partnership di Domus.

 



 

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Fondazione Pastificio Cerere e Centrul de Interes pesentano Perspectiva Cluj Traiettorie dinamiche dal Centrul de Interes 


Immaginare futuri possibili: nuovi paradigmi. Venerdì 17 novembre presso Cuoa Business School l’ultimo appuntamento del ciclo Art 4 a Better Future.


La Fondazione Pastificio Cerere e il Centrul de Interes (Cluj-Napoca, Romania) presentano la collettiva Perspectiva Cluj. Traiettorie dinamiche dal Centrul de Interes a cura di Gaia Bobò e Marcello Smarrelli, realizzata con il supporto della Fondazione Culturale Intact. La mostra sarà aperta al pubblico da giovedì 16 novembre 2023 a sabato 27 gennaio 2024.

Il percorso espositivo presenta una selezione di opere, alcune delle quali appositamente prodotte per gli spazi della Fondazione, realizzate da Radu Abraham & Ovidiu Leuce, Delia Avram, Sasha Bandi, Mathias Bar, Andrei Budescu, Ana Horhat & Vlad Sulea e Florin Ștefan. La mostra è il risultato della ricerca condotta dai due curatori durante la residenza svolta a Cluj-Napoca a luglio del 2023, nel corso della quale hanno avuto la possibilità di incontrare artiste/i, architette/i e designer collegati a vario titolo al Centrul de Interes, un polo culturale polifunzionale da anni estremamente attivo nella scena di Cluj, cittadina divenuta particolarmente nota per la Scuola di Pittura, interna all’ Accademia di Belle Arti, in cui si sono formati artisti del calibro di Victor Man e Adrian Ghenie.

Caratterizzato da un taglio interdisciplinare, il progetto è mirato a restituire diverse possibili visioni della città di Cluj-Napoca e della sua variegata e sorprendente produzione artistica che la rende una realtà di grande rilievo nel panorama culturale europeo. Ne emerge un percorso intergenerazionale, particolarmente incentrato sulla pittura, attraverso il confronto tra i lavori di Delia Avram (1980), Mathias Bar (1997), Sasha Bandi (1989) e Florin Ștefan (1968) ma anche segnato dalla volontà di evidenziare un’attitudine collaborativa tra artisti, architetti paesaggisti e designer impegnati a vario titolo nella definizione di progettualità e prospettive future. È il caso della collaborazione tra lo scultore Ovidiu Leuce (1981) e il designer Radu Abraham (1989), o ancora tra l’architetta paesaggista Ana Horhat (1980) e il graphic designer Vlad Sulea (1980).

La risonanza tra la storia e le attività della Fondazione Pastificio Cerere e quelle del Centrul de Interes, nonché il loro ruolo nella produzione e promozione della scena culturale del territorio, costituisce un’occasione di riflessione sui centri di produzione artistica considerati “punti panoramici” privilegiati per l’osservazione della città come ecosistemi in evoluzione. Allo stesso tempo, questa esperienza si pone quale passaggio iniziale di un processo volto a favorire lo scambio e la reciproca conoscenza delle scene artistiche delle città di Roma e Cluj-Napoca.

Inoltre, nel 2024 è prevista la pubblicazione di un volume che approfondirà i punti di intersezione della progettazione dei due centri culturali, in particolare con un focus analitico sulle ricerche delle artiste e degli artisti del Centrul de Interes.