04. 2021Khanh Bui Phu UP21 Magic net 06.2021Mouneb Taim UP21 War Notes

©2021Khanh Bui Phu, UP21-Magic net 

©2021Mouneb Taim, UP21-War Notes 

 

Apre al pubblico l’esposizione temporanea Unpublished Photo 2021 al MUSEC di Lugano

L’intento del MUSEC è anche quello di costituire a Lugano un vero e proprio archivio della fotografia contemporanea, che troverà spazio accanto alla collezione ottocentesca e alla collezione di fotografia dell’Esotismo del museo. 

Unpublished Photo è un evento promosso dal MUSEC e dalla Fondazione culture e musei di Lugano, in collaborazione con 29 ARTS IN PROGRESS gallery di Milano. Dal 2018 il progetto richiama giovani fotografi under 36 da tutto il mondo. Nel 2020 il MUSEC ha voluto consolidare l’iniziativa dandole una cornice istituzionale e una prospettiva di sviluppo a medio-lungo termine, con l’obiettivo di segnalare le principali tendenze internazionali della giovane fotografia d’arte.

L’intento del MUSEC è anche quello di costituire a Lugano un vero e proprio archivio della fotografia contemporanea, che troverà spazio accanto alla collezione ottocentesca e alla collezione di fotografia dell’Esotismo che il museo già possiede.

La mostra visibile dal 23 settembre al 27 febbraio 2022 allestita nel rinomato Spazio Maraini di Villa Malpensata a Lugano, presenta 24 stampe fotografiche di grande formato. I protagonisti dell’esposizione temporanea sono quattro giovani talenti selezionati nel mese di luglio dalla giuria internazionale del premio UP21, presieduta dal fotografo tedesco Han Georg Berger. Gli artisti trattano temi di attualità come la biodiversità e l’erosione degli ecosistemi naturali, i conflitti bellici, il recupero della tradizione e l’importanza del legame tra passato e presente. Al termine dell’esposizione, le opere esposte entreranno a far parte delle collezioni del MUSEC, arricchendo così le collezioni fotografiche che contano oggi oltre 40.000 opere dalla metà dell’Ottocento ai giorni nostri.

I vincitori ex aequo del 1° premio, consistente in una borsa di chf 5.000, sono il fotografo vietnamita Khanh Bui Phu e il giovanissimo fotografo siriano Mouneb Taim. La giuria ha inoltre voluto includere nella mostra le opere del fotografo indiano Avinash Mishra e di Li Zhang (Cina). Il premio speciale assegnato dalla Artphilein Editions di Lugano, consistente nella pubblicazione di un prestigioso volume monografico, è andato al fotografo vietnamita Khanh Bui Phu. La mostra è accompagnata da un piccolo catalogo bilingue (in italiano e inglese) pubblicato dalle edizioni Fondazione culture e musei.

GLI ARTISTI ESPOSTI

Khanh Bui Phu (1987) Nato a Da Lat, Vietnam, Khanh Bui Phu è un fotografo freelance appassionato dalle tradizioni e dagli ambienti naturali del suo Paese. Il portfolio Vivere da nomadi in un ecosistema acquatico è il risultato di quattro anni di attività trascorsi a documentare la vita di pescatori nomadi sul lago Tuyen Lam, nella regione degli Altopiani occidentali. Tuyen Lam, che può apparire un archetipo di lago incontaminato, è in verità un grande bacino artificiale creato nel 1987 con la costruzione di una diga sul fiume Tia. Dietro a immagini di suggestiva e poetica intensità, si cela la precarietà della vita quotidiana dei pescatori, che vivono isolati su zattere, senza proprietà o terreni da coltivare e privi d’istruzione. L’intento di Khanh Bui Phu è di sensibilizzare sul grave pericolo generato dalle disuguaglianze economiche e sociali, e dallo sfruttamento ambientale, vera e propria minaccia per la sopravvivenza delle comunità.

Mouneb Taim (2001) Nato a Douma, in Siria, Mouneb Taim ha iniziato a filmare e fotografare da giovanissimo, cimentandosi nella documentazione drammatica della guerra civile nella sua città natale. Dal 2014, da autodidatta, ha consolidato ed esteso la sua esperienza fotografica realizzando reportage di guerra in diverse aree della Siria. Il portfolio Appunti di guerra è una testimonianza del suo lavoro: un documento impressionante sulla vita quotidiana della Siria segnata dalla guerra, incentrato sulle vicende dell’area di Goutha e della città di Idlib, da cui provengono le immagini in esposizione. Oltre alla drammaticità della situazione siriana, il giovane fotografo intende mostrare la resistenza dei civili alla durezza della guerra. Le rappresentazioni di sofferenza e di distruzione si intrecciano così con altre immagini, che testimoniano la speranza, la determinazione e la voglia di vivere della gente siriana.

Avinash Mishra (1999) Avinash Mishra è nato nella città indiana di Maharajganj, sul confine con il Nepal. Grafico di professione, si definisce innanzitutto un fotografo viaggiatore. La sua passione per la fotografia incontra il desiderio di celebrare e condividere il fascino delle cerimonie religiose più caratteristiche dell’induismo. Il portfolio L’impero dei colori coglie con straordinaria forza espressiva il coinvolgimento collettivo e la frenesia dei giorni del festival di Holi, conosciuto come «la festa dei colori», in cui i partecipanti celebrano l’amore e l’arrivo della primavera gettandosi addosso polveri dalle tinte sgargianti. In un denso bianco e nero, rinunciando così al facile richiamo del colore, l’autore magnifica l’antica cerimonia cercando di catturarne l’essenza. Le immagini costituiscono un inno alla gioia e rendono omaggio alle migliaia di fedeli che si abbandonano alla solennità del trionfo del bene sul male.

Li Zhang (1991) Nato a Tongling, Cina, Li Zhang ha iniziato dapprima a studiare biotecnologia. Dopo essersi trasferito in Germania, dove tutt’ora vive, ha deciso di abbracciare la fotografia, frequentando la Hochschule der bildenden Künste di Essen. Con il progetto Quand’ero bambino, l’artista propone un’indagine introspettiva della sua famiglia, rielaborando vecchi scatti realizzati dal nonno, anch’egli fotografo. Attraverso scansioni multiple e sovrapposizioni, le immagini originarie sono gradualmente sfocate, creando nuovi e sorprendenti effetti visivi. Le persone, gli oggetti e gli edifici risultano allungati, accorciati, piegati e ruotati. Il gioco dei colori delle immagini realizzate da Li Zhang porta l’osservatore a guardare le fotografie come se fossero in un caleidoscopio. Ne risulta una sorta di invito a compiere un viaggio nella memoria, indietro nel tempo, fino all’infanzia.

MEMBRI DELLA GIURIA

Hans Georg Berger – Fotografo Eugenio Calini – Co-fondatore di 29 ARTS IN PROGRESS gallery Francesco Paolo Campione – Direttore del Museo delle Culture di Lugano - MUSEC Lorenza Castelli – Direttrice di MIA Photo Fair Caterina De Pietri – Direttrice di De Pietri Artphilein Foundation Paolo Gerini – Presidente della Fondazione Ada Ceschin e Rosanna Pilone Giovanna Palandri – Cancelliere dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti Giovanni Pelloso – Giornalista e curatore d’arte

PARTNERS

La De Pietri Artphilein Foundation di Lugano, organizzazione non-profit che sostiene la cultura e l’arte contemporanea con molteplici attività e iniziative valorizzando, in particolare, anche opere di giovani artisti.

La Fondazione Ceschin Pilone di Zurigo ha lo scopo di diffondere la conoscenza delle culture dell’Estremo Oriente, sostenendo attività capaci di costruire solidi legami di collaborazione internazionale.