simmetrie choisi

 

 

"Simmetrie Asimmetriche", la prima mostra del ciclo "Paròla", presso "Studiolo" di De Pietri Artphilein Foundation

La mostra inaugura il nuovo spazio espositivo Studiolo di De Pietri Artphilein Foundation. 

Aurélie Nemours e Carey Young, due donne appartenenti a generazioni diverse, le quali - seppure con tecniche, modalità di rappresentazione, finalità e messaggi differenti – entrambe invitano lo spettatore a riflettere sull’utilizzo delle parole in arte, quelle stesse parole che condizionano la vita di tutti noi.

Il libro d’artista Symmetrie di Aurélie Nemours (datato 1982) rappresenta appieno l’apice del suo percorso artistico: l’approdo al quadrato. Dopo aver sperimentato altre linee e forme geometriche, tra gli anni 1965-1970, l’artista ha voluto concentrarsi esclusivamente sul quadrato, nel quale ravvisa l’espressione universale, l’esclusione e l’inclusione, materiale ed immateriale, di ‘tutto’: il brutto e il bello, il facile e il difficile, l’effimero e l’imperituro, l’essenziale e l’elaborato, la linea, il cerchio e tutti i colori, l’essere, l’avere, il dare, la giovinezza, la vecchiaia, la morte… Come Aurélie Nemours spiega nel suo poema di accompagnamento alle grafiche di Symmetrie, il nero comprende tutto, il bianco dà tutto e il colore è offerta. E alla fine, per Aurélie Nemours, tutto torna in un’instabile simmetria cosmica.

Appartenente ad un’altra generazione e ben lontana dalle attese e dai propositi sbocciati tra gli anni ’60 e ’70 del ventesimo secolo, Carey Young dà una lettura più disincantata e eminentemente politica dell’utilizzo della parola. Per le sue esplorazioni artistiche impiega dispositivi e linguaggi propri di altre discipline, quali ad esempio l’economia, il diritto, le scienze, il marketing, la retorica politica. Nella sua opera in mostra Obsidian Contract (2010) Carey Young presenta un contratto stampato al contrario e riflesso in uno specchio nero, strumento evocativo di una lunga tradizione di stregoneria e allusione all’occulto di molte culture. Soltanto nella visione effimera delle parole riflesse nello specchio lo spettatore coglie il contenuto del contratto, ovvero la metamorfosi dell’illecito nel lecito, in un’assurda manipolazione di quanto è vietato nella ‘vera’ sfera pubblica in consentito nella rifrazione dello specchio.

Entrambe le artiste lanciano un messaggio forte, uno stimolo alla riflessione sul mondo nella sua completezza con particolare accento agli opposti, quasi a volerci confondere su ciò che dovrebbe e ciò che non dovrebbe essere. Il messaggio di Aurélie Nemours è apparentemente più rassicurante, sebbene la simmetria da lei invocata sia implicitamente fragile e effimera; le parole di Carey Young sono aspramente inquietanti e non concedono alcun conforto al suo messaggio apocalittico. A noi trovare una soluzione per destreggiarci in questo mondo permeato da simmetrie asimmetriche.
Biografie
Aurélie Nemours (29 ottobre 1910 - 27 gennaio 2005) è stata una pittrice parigina che ha realizzato dipinti geometrici astratti ed è stata fortemente influenzata da De Stijl, o neoplasticismo.
Prima di ogni sviluppo, ha realizzato misurazioni, studi, schizzi e disegni. Poi è passata all'essenziale, bianco e nero o colore; per lei il colore è "pura energia". Dopo un apprendistato, ha sviluppato la sua visione in vari studi e in particolare in Fernand Léger. Ispirata da Léger, Nemours ammorbidisce i suoi bordi di forme e linee, impregnando le sue tele con la sensualità dell'atto pittorico stesso. Ha lavorato in bianco e nero e colori audaci e ha affinato il suo vocabolario visivo su piani orizzontali e verticali, angoli retti, linee, rettangoli e, infine, il quadrato, la sua rappresentazione ideale dell'armonia universale. Lavora così in serie dal 1965 al 1970: il quadrato diventa la dimensione chiave del suo lavoro. Sebbene abbia smesso di dipingere nel 2002, è onorata ora e in futuro dagli artisti che hanno lavorato in modo coerente e innovativo nel campo del pensiero affermando la propria visione.
Carey Young (nata nel 1970, vive e lavora a Londra) ha sviluppato la sua pratica artistica da una fertilizzazione incrociata di discipline tra cui economia, diritto, politica, scienza e comunicazione. Gli strumenti e il linguaggio di questi diversi campi fungono da materiale per le sue installazioni, performance, testi e fotografie, nonché per video in cui si sviluppano relazioni assurde tra l'interprete o i soggetti e la retorica del discorso politico, commerciale o legale. Recentemente, ha esplorato le relazioni tra legge, genere e cinema, in particolare con l'installazione video Palais de Justice (2017), in cui l'artista ha filmato di nascosto donne giudici che lavoravano presso il tribunale principale del Belgio.

Le opere esposte:
Aurélie Nemours
Symmetrie
Editions Fanal
1982
48/50 (50: 1-48 + 9 HC: I-IX)

Carey Young
Obsidian Contract
2010
specchio nero, velcro, lettere pre-spaziate adesive
Aurélie

Info
Aperto il giovedì dalle ore 11:00 alle 17:00 venerdì su appuntamento scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Via Ferruccio Pelli, 13 CH-6900 Lugano