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La nuova mostra della Fondazione Ragghianti  "Pianeta città" Arti cinema musica design nella Collezione Rota 1900-2021
 

La scelta di programmazione è stata di tornare alle sorgenti della nostra civiltà, del modo che l’uomo ha elaborato per il proprio vivere in comune: la città.

Tra l’estate e l’autunno la Fondazione Ragghianti propone una mostra insolita e interdisciplinare dal 9 luglio fino al 24 ottobre 2021. Anteprima giovedì 8 luglio dalle ore 16:30 alle 19:30

Come affermano il presidente Alberto Fontana e il direttore Paolo Bolpagni, «si profila un periodo di sperabile riassestamento e di ripresa dopo la terribile epidemia da SARS-CoV-2. Alla luce di quanto avvenuto, la scelta di programmazione è stata di tornare alle sorgenti della nostra civiltà, del modo che l’uomo ha elaborato per il proprio vivere in comune: la città. E di farlo riferendoci in maniera speciale allo strumento privilegiato di trasmissione della conoscenza: il libro. La collezione dell’architetto Italo Rota, uno dei più noti progettisti di oggi, si è rivelata una miniera inesauribile cui attingere per creare percorsi di senso che partono alle radici della contemporaneità, ossia negli anni iniziali del XX secolo. Ne è nata una mostra multidisciplinare, scaturita dall’incontro e dal dialogo tra competenze differenti, che unisce svariati saperi e consente esplorazioni affascinanti e scoperte. Una sorta di archivio dell’immaginario visivo legato alla dimensione urbana, unificato dalla prospettiva estetica».

Il libro pubblicato in occasione della mostra (Edizioni Fondazione Ragghianti Studi sull’arte) include i testi di Paolo Bolpagni, Francesco Careri, Aldo Colonetti, Daniele Ietri, Franco La Cecla, Eleonora Mastropietro, Alessandro Romanini e Italo Rota.

Giovedì 8 luglio, in occasione della presentazione in anteprima alla stampa della mostra Pianeta città. Arti cinema musica design nella Collezione Rota 1900-2021, sarà possibile accedere gratuitamente per visitare l’esposizione, previa prenotazione da effettuare via e-mail.

In osservanza alle normative in vigore in materia di distanziamento fisico, gli accessi si svolgeranno a numero chiuso ogni trenta minuti, nei seguenti orari: 16:30, 17:00, 17:30, 18:00, 18:30, 19:00.

Per via delle esigenze di contingentamento dei visitatori, la prenotazione all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. è obbligatoria e da effettuarsi entro le ore 17:30 di martedì 6 luglio, indicando i nomi dei partecipanti (non più di quattro per ogni prenotazione) e il turno al quale si desidera accedere.

Per informazioni:

Fondazione Ragghianti, via San Micheletto 3, Lucca. Tel. 0583 467205.

www.fondazioneragghianti.it

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broken 

  

Broken Secrets promossa da FMAV Fondazione Modena Arti Visive
 

Progetto europeo Parallel - European Photo Based Platform una piattaforma per artisti e curatori con focus sulla fotografia.

Dal 9 luglio al 22 agosto apre al pubblico Broken Secrets, presso la Palazzo Santa Margherita, promossa da FMAV Fondazione Modena Arti Visive.

La mostra a cura di Javiera Luisina Cádiz Bedini con la partecipazione degli artisti Georgs Avetisjans, Yuxin Jiang, George Selley e Negar Yaghmaian, nasce nell’alveo del progetto europeo Parallel - European Photo Based Platform una piattaforma per artisti e curatori con focus sulla fotografia, volta a promuovere una connessione fluida e funzionale tra questi e le possibili istituzioni o contenitori espositivi. Creata nel 2017, Parallel, è supportata dal programma Creative Europe Programme dell’Unione Europea, di cui FMAV fa parte dal 2017, e ideata da Procur.arte, associazione culturale con sede a Lisbona, riunisce 17 organizzazioni europee creative di 16 paesi, impegnate a promuovere gli scambi interculturali e tutoraggi per stabilire nuovi standard nella fotografia contemporanea.
In mostra ci saranno le opere di 4 giovani artisti: Georgs Avetisjans (1985), Yuxin Jiang (1987), George Selley (1993), Negar Yaghmaian (1984).
 
Attraverso fotografie, audio e video, i quattro giovani artisti coinvolti esplorano le modalità con cui i segreti vengono confidati e mantenuti, e cosa si sprigiona in noi (o si frantuma) quando la verità viene rivelata. Broken Secrets indaga la sfera personale ma anche questioni più ampie come militarismo, migrazione e oppressione, dove le realtà venute a galla portano a riesaminare i confini delle rappresentazioni storico-politiche.

 

 




team arte 

Team Arte dello studio alla premiazione IP & TMT Awards; da sinistra a destra Avv. Emiliano Rossi, Avv. Annapaola Negri-Clementi, Dott.ssa Giorgia Ligasacchi e Avv. Carlo Pavesio.

 

 
PAVESIO E ASSOCIATI WITH NEGRI CLEMENTI È STUDIO DELL’ANNO NELLA CATEGORIA DIRITTO DELL’ARTE PER IL QUARTO ANNO DI SEGUITO

Pavesio e Associati with Negri-Clementi è stato premiato per il quarto anno di seguito nella categoria Arte. 

Lunedi 28 giugno 2021, alla IX edizione dei IP&TMT Awards organizzata da Legalcommunity, il team arte dello studio legale Pavesio e Associati with Negri-Clementi è stato premiato per il quarto anno di seguito nella categoria Arte e, specificamente, come miglior Studio dell’Anno nel Diritto dell’Arte 2021.

Pavesio e Associati with Negri-Clementi – studio legale tra i primi in Italia a credere nelle potenzialità e nell’importanza di questa practice legale e a possedere fin dall’origine un dipartimento interno specifico dedicato con competenze giuridiche, economiche e storico-artistiche – si è distinto nella rosa dei finalisti.

“Lo studio fornisce un servizio di consulenza e assistenza specializzata nel settore, orientando la propria clientela nei mercati dell’arte antica, moderna e contemporanea. Continua ad essere fra i più segnalati sia dai peer che dai clienti per la capacità di offrire soluzioni rapide ed efficaci basate non solo sulla conoscenza del diritto, ma anche sulla conoscenza del mercato dell’arte. Veri leader in questo ambito.” Queste le motivazioni del premio, conferito da una selezionata giuria di esperti in materia.

Davanti a oltre 200 persone riunite per festeggiare insieme le eccellenze del settore legal IP&TMT, premiati da una giuria di esperti nelle principali practice della materia, gli Avv.ti Annapaola Negri-Clementi e Carlo Pavesio – name partner dello studio legale – sono saliti sul palco per ritirare il prestigioso premio che corona anni di passione, professionalità e dedizione.

La specializzazione nel diritto dell’Arte è uno dei tratti distintivi di Pavesio e Associati with Negri-Clementi, studio legale nato il 1° gennaio 2021 dall’integrazione di Pavesio e Associati con la storica boutique Negri-Clementi Studio Legale Associato. L’unione tra questi due studi, leader rispettivamente sulle piazze di Torino e Milano, ha dato vita a un nuovo modello di Studio ancora più strutturato e consolidato in grado di valorizzare le eccellenze e di creare sinergie garantendo qualità dell’offerta, soluzioni multidisciplinari integrate e servizi tailor-made sofisticati.

“Sono onorata di partecipare per il quarto anno di seguito a questa cerimonia di premiazione – ha commentato Annapaola Negri-Clementi – e commossa di avere l’onore di rappresentare un qualcosa di innovativo in questo campo, ma ringrazio soprattutto la giuria e i nostri clienti che hanno creduto in noi e, in particolare ringrazio il team, composto da esperti professionisti che hanno sempre lavorato con grande passione nell’accrescimento dello Studio, in termini sia di competenza che di valore”.

PAVESIO E ASSOCIATI WITH NEGRI CLEMENTI

Con la prospettiva di rafforzare la propria gamma di servizi di consulenza legale attraverso nuove competenze e professionalità altamente qualificate, in un’ottica anche di sviluppo territoriale, il 1° gennaio 2021 nasce Pavesio e Associati with Negri-Clementi con sede a Torino, Milano e Roma.

Coniugando la conoscenza delle best practices nazionali a quelle internazionali, Pavesio e Assocaiti with Negri-Clementi offre un servizio integrato di assistenza e consulenza a imprese e istituti finanziari, per la costituzione, instaurazione e gestione di rapporti con i diversi stakeholder, la riorganizzazione, ristrutturazione ed espansione in Italia e all’estero. L’esperienza è incentrata nel diritto societario e commerciale, diritto del lavoro, diritto amministrativo, diritto della concorrenza nonché nel diritto bancario e finanziario. In ambito giudiziale, Pavesio e Associati with Negri-Clementi assiste clienti italiani ed esteri in contenziosi civili, commerciali e giuslavoristici come pure in procedure arbitrali, anche internazionali.

Lo Studio ha, inoltre, una specifica esperienza in materia di diritto dell’arte e art consulting e offre soluzioni indipendenti, riservate e mirate per la creazione, la gestione, la valorizzazione, la protezione e il mantenimento del patrimonio artistico dei propri clienti. Il team arte dello Studio fornisce un servizio tailor-made e completo di consulenza e assistenza specializzato nel settore dell’arte e dei beni da collezione, orientando la propria clientela nei mercati dell’arte antica, moderna e contemporanea. Lo Studio si rivolge a fondazioni, archivi, gallerie, case d’asta, associazioni, fiere, enti e istituzioni culturali pubbliche e private, artisti, collezionisti e appassionati, fornendogli assistenza e consulenza giuridica giudiziale e stragiudiziale a livello nazionale e internazionale.

Nell’ambito del diritto dell’arte, i professionisti di Pavesio e Associati with Negri-Clementi si occupano di questioni relative ad: attività di due diligence; contratti di compravendita di opere d’arte; assistenza nella vendita e nell’acquisto in Italia e all’estero; donazioni, eredità, atti di liberalità e passaggi generazionali di singole opere o intere collezioni; consulenza nella costituzione di fondazioni, trust e società benefit o altri veicoli dell’Opera; procedure di dichiarazione di interesse culturale, di acquisti coattivi, prelazione d’acquisto da parte dello Stato italiano e assistenza nell’iter procedurale davanti al MiBACT; esportazione e importazione, temporanea o definitiva, di opere d’arte da e verso l’Italia; consulenza e supporto nella pratica di archiviazione dell’opera attraverso la gestione dei rapporti con fondazioni e archivi d’artista e tutele giuridiche per l’autenticità della stessa; attività di diritto di seguito; contratti di trasporto, assicurazione, deposito e noleggio; contratti di prestito per mostre ed esibizioni; sponsorizzazioni culturali e altre forme di mecenatismo; tutela del marchio e del merchandising museale; assistenza nella voluntary disclosure; operazioni di art lending.

I professionisti di Pavesio e Associati with Negri-Clementi non si limitano a indicare la strada migliore da seguire, ma affiancano e supportano il cliente fino alla fine del percorso. Percorso che comprende la determinazione delle strategie di gestione e di valorizzazione personalizzate, la protezione e il mantenimento dei patrimoni artistici, oltre che la consulenza tecnico-logistica e assicurativa (trasporto, custodia e restauro), con riguardo a singole opere d’arte o a intere collezioni.

 

 




eva 

Max Mara affida a Eva Jospin la realizzazione di un’opera d’arte site specific permanente per il flagship store di Milano

Eva Jospin è la vincitrice di un concorso di progetto indetto nel 2019 per la creazione di un’opera d’arte site specific permanente da realizzarsi presso il flagship store di Milano.

Max Mara è lieta di annunciare che l’artista francese Eva Jospin è la vincitrice di un concorso di progetto indetto nel 2019 per la creazione di un’opera d’arte site specific permanente da realizzarsi presso il flagship store di Milano, Corso Vittorio Emanuele.

L’obiettivo, da cui ha preso avvio il concorso due anni fa, è quello di valorizzare e mettere in relazione lo spazio interno del più grande negozio Max Mara al mondo e lo spazio aperto di Piazza del Liberty, punto nevralgico nel centro di Milano sul quale affaccia la terrazza che ospiterà l’installazione artistica, offrendo alle clienti, così come alla città e a tutte le persone che vi transitano, un affascinante incontro con l’arte.

La suggestione condivisa con gli artisti invitati a partecipare a questo ambizioso contest, organizzato in collaborazione con Collezione Maramotti, era quella di un’opera che, pur concepita per essere duratura, presentasse delle caratteristiche legate all’idea di impermanenza e che, inserita in un contesto metropolitano contemporaneo, stimolasse una riflessione su una diversa percezione – naturale, fisica, poetica – dello spazio.

La proposta vincente e di grande impatto di Eva Jospin, dal titolo “Microclima”, consiste in una  serra in vetro e metallo, un’architettura che racchiude un mondo intimo e allo stesso tempo in relazione con l’esterno. Ispirato ai giardini d’inverno di fine Ottocento – periodo in cui si affermava lo stile Liberty che dà il nome alla piazza – questo padiglione ospiterà la messa in scena di un paesaggio in carta e cartone, un rilievo raffigurante elementi vegetali esotici, enigmatiche rocce verticali e un sostrato minerale.
Queste forme organiche evocheranno la natura anziché ospitarne un campione, come abitualmente accade nelle serre: non ci saranno vere piante, ma sculture fatte di cellulosa, la materia che da esse deriva.
L’installazione sarà arricchita da una dimensione olfattiva sviluppata specificamente dall’artista in collaborazione con un profumiere, per restituire la sensazione immersiva di una serra tropicale.

La realizzazione dell’opera, previa autorizzazione del Comune di Milano, è prevista per il 2022.

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Eva Jospin è nata nel 1975 a Parigi, dove tuttora vive e lavora.

La natura e in particolare l’immaginario legato alla foresta occupano un posto centrale nell’opera di Eva Jospin. Intesa e sviluppata come oggetto figurativo, simbolico ed emozionale, la natura è per l’artista un luogo in cui ritrovare un orizzonte di libertà e di gioco, ma anche un avvolgente spazio misterioso che concede la possibilità di attraversare una soglia per immergersi in un’altra dimensione. La foresta diventa quindi un luogo di ricerca e conoscenza, ma anche di fuga mentale, nel quale perdersi e, forse, ritrovarsi.
Con un paziente processo di ritaglio e assemblaggio di materiali poveri, Jospin dà vita a imponenti ed eleganti installazioni, che ci interrogano anche sull’attuale condizione della natura, sulla sua instabilità e fragilità.
Le sue mostre personali più recenti sono state presentate presso: Het Noordbrabants Museum, Den Bosch (Paesi Bassi), 2021; Abbaye de Montmajour, Arles (Francia), 2020; Museum Pfalzgalerie Kaiserslautern, Kaiserslautern (Germania), 2019; Galerie Suzanne Tarasiève, Parigi, 2019; Centre culturel Jean-Cocteau, Les Lilas (Francia), 2019. L’artista ha realizzato due installazioni pubbliche permanenti in Francia a Nantes, 2019 e a Chaumont-sur-Loire, 2018.

Max Mara incarna lo stile e il lusso italiano; una collezione precisa e contemporanea fatta di know-how sartoriale, produzioni preziose e qualità senza tempo. Famosa per i suoi cappotti, i tailleur e gli accessori eleganti, Max Mara venne fondata dal visionario Achille Maramotti nel 1951. Oggi la collezione è disponibile in 2.500 punti vendita presenti in oltre 100 paesi. La società resta a capitale privato.

Collezione Maramotti è una collezione d’arte contemporanea privata aperta al pubblico dal 2007, nella sede storica di Max Mara a Reggio Emilia. La raccolta include diverse centinaia di opere dagli anni ’50 a oggi, di cui oltre duecento in esposizione permanente. Mostre e progetti temporanei commissionati ad artisti internazionali sono presentati con continuità.

 

 




still 

Adrian Paci,Interregnum, 2017. Still da video. 17:29 min.Courtesy dell’artista; Galerie Peter Kilchmann, Zurigo; ekaufmann repetto, Milano/New York. Collezione Fondazione InBetween Art Film.

 

 
Fondazione In Between Art Film è lieta di presentare il secondo capitolo di STILL – Studi sulle immagini in movimento
 

Una piattaforma di ricerca che indaga il campo delle immagini in movimento nel contesto artistico, con un programma di testi appositamente commissionati.

Fondazione In Between Art Film è lieta di presentare il secondo capitolo di STILL – Studi sulle immagini in movimento, una piattaforma di ricerca che indaga il campo delle immagini in movimento nel contesto artistico, con un programma di testi appositamente commissionati.

Il progetto esplora opere appartenenti alla collezione della Fondazione e le pratiche di artisti con cui la Fondazione ha collaborato e collabora attraverso iniziative di commissione o co-produzione, attraverso una raccolta online di riflessioni in forma di saggi e conversazioni sulle immagini in movimento.

Il secondo capitolo di STILL comprende quattro studi:

Double Exposure presenta una conversazione tra Thao Nguyen Phan, il cui lavoro più recente, Becoming Alluvium (2020), è entrato a far parte della nostra collezione, e Zoe Butt, direttrice artistica del Factory Contemporary Arts Centre, Ho Chi Minh City, che esamina la pratica dell’artista informata da poesia, pittura e cinema.

Close-Up è un’analisi approfondita di Richard Birkett, curatore e scrittore indipendente, su Interregnum (2017), un’opera dell’artista Adrian Paci (anch’essa nella nostra collezione) che sottolinea l’uso politico della memoria nella costruzione e nella riproduzione di passati, presenti e futuri fittizi.

Cross-Cutting offre un saggio teorico inedito di Flavia Frigeri, storica dell’arte e Chanel Curator for the Collection presso la National Portrait Gallery di Londra, sulle metodologie sovversive attraverso cui registe e artiste italiane come Cecilia Mangini, Giosetta Fioroni, Marinella Pirelli, Laura Grisi, Ketty La Rocca e Nicole Gravier hanno impiegato i media fotografici e video per disarticolare le rappresentazioni patriarcali della femminilità in relazione al dibattito femminista degli anni Sessanta e Settanta.

E per First Look, Hammad Nasar, ricercatore senior presso il Paul Mellon Center for Studies in British Art e co-curatore del British Art Show 9, analizza la nostra recente acquisizione filmica Don't Look at the Finger (2017) dell’artista Hetain Patel, ripercorrendo i tropi culturali che hanno influenzato il linguaggio visivo attraverso cui l’artista ha affrontato la questione del convivere con la diversità.

Grazie alla collaborazione con artisti, scrittori, curatori e ricercatori internazionali, questa piattaforma di ricerca è concepita come parte integrante della missione della Fondazione nel promuovere la cultura delle immagini in movimento, con il desiderio di contribuire alla letteratura e alla conoscenza che circonda la opera di artisti la cui visione arricchisce e ispira il nostro lavoro.

STILL è un progetto sviluppato dal team della Fondazione In Between Art Film su un’idea di Alessandro Rabottini, direttore artistico, e curato con Bianca Stoppani, editor, insieme a Leonardo Bigazzi e Paola Ugolini, Curatori.

Coordinamento: Alessia Carlino, project manager.

Progetto grafico: Mousse Agency.

 

Fondazione In Between Art Film promuove il dialogo tra i diversi linguaggi artistici del nostro tempo, esplorando i confini tra video, cinema e performance.

Su iniziativa della sua Fondatrice e Presidente Beatrice Bulgari, la Fondazione sostiene il lavoro di artisti e istituzioni che esplorano il campo delle immagini in movimento attraverso mostre, nuove produzioni e partnership internazionali.

La Fondazione prosegue il lavoro della casa di produzione In Between Art Film, fondata nel 2012 e che negli anni ha stretto collaborazioni con istituzioni internazionali come la 55a Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia, il MAXXI di Roma, la Tate Modern di Londra, Documenta 14, Manifesta 12, miart, il Centre d'Art Contemporain di Ginevra, Lo schermo dell'arte di Firenze, il Dhaka Art Summit e Loop Barcelona.

 

 


 piniprize

 

Fondazione Adolfo Pini è lieta di annunciare il nuovo PINI ART PRIZE 2021-2022

Un nuovo premio dedicato agli under 35 per riprendere lo spirito dei mecenati a cui la Fondazione è dedicata. Una giuria internazionale individuerà i 3 finalisti e un vincitore tra 15 artisti invitati. 

La Fondazione Adolfo Pini, che da sempre favorisce studi e mostre e sostiene giovani artisti attivi in tutte le arti, annuncia una nuova iniziativa che rinnova e attualizza lo spirito dei mecenati Renzo Bongiovanni Radice e Adolfo Pini offrendo un'ulteriore importante occasione di crescita professionale alle generazioni emergenti nel panorama dei premi d'arte in Italia.

La prima edizione del PINI ART PRIZE 2021-2022 rivolto ad artisti under 35 - italiani o stranieri domiciliati in Italia - individuerà le ricerche che presentino particolare valore culturale e qualità artistica e che dimostrino la capacità di promuovere relazioni fra diversi soggetti e organizzazioni, di costruire reti e di attivare percorsi di collaborazione e co-progettazione.

Le tre giovani selezionatrici Lucrezia Calabrò Visconti, Virginia Lupo e Alessia Romano proporranno cinque artisti ciascuna per un totale di quindici tra i quali la giuria - composta da Valentino Catricalà, Marco Meneguzzo, Adrian Paci, Mirjam Varadinis e Roberta Tenconi - individuerà tre finalisti che esporranno un corpus di opere negli spazi della Fondazione. In occasione della mostra la Giuria proclamerà il vincitore cui verrà conferito un premio di 10 mila euro.

Con il patrocinio del Ministero della Cultura e del Comune di Milano

La nascita del Pini Art Prize rispecchia le volontà statutarie del Fondatore, Prof. Adolfo Pini, di sostegno alla giovane creatività. Il difficile contesto economico-sociale attuale, causato della pandemia, ha spinto la Fondazione ad offrire un ulteriore contributo al riconoscimento professionale della figura dell’artista. Attraverso un’opera di sostegno e di visibilità, la Fondazione Adolfo Pini con il Pini Art Prize si pone l’obbiettivo di dare nel tempo un contributo alla formazione di un panorama dell’arte emergente in Italia e offre ai giovani artisti una nuova e preziosa opportunità.

Samuele Cammilleri, Presidente Fondazione Adolfo Pini

La missione della Fondazione di sostenere i giovani talenti si esplica visibilmente nel “format” del Pini Prize, perché non si coinvolgono soltanto i giovani artisti – pratica usuale in quasi tutti i premi - ma questi vengono invitati da curatori altrettanto giovani: la “scena” dell’arte in questo modo mostra un taglio davvero generazionale.

Marco Meneguzzo, Comitato Scientifico Fondazione Adolfo Pini

Con il Pini Art Prize attestiamo la vocazione originaria della Fondazione Pini; dare spazio e sostenere i giovani artisti e la loro ricerca, diventa un obiettivo strutturato e un impegno che renderà ancora di più la Fondazione un punto di riferimento per la scena giovanile dell’arte. Mi auguro che questo impegno continui perché la sua efficacia dipenderà molto dalla sua capacità di essere duraturo e al contempo fresco.

Adrian Paci, Comitato Scientifico Fondazione Adolfo Pini 

Giuria

Valentino Catricalà, curatore della SODA Gallery di Manchester

Marco Meneguzzo, comitato scientifico della Fondazione Adolfo Pini

Adrian Paci, comitato scientifico della Fondazione Adolfo Pini

Mirjam Varadinis, curatrice del Kunsthaus Zürich

Roberta Tenconi, curatrice di Pirelli HangarBicocca

Selezionatrici

Lucrezia Calabrò Visconti, curatrice indipendente e co-fondatrice di CLOG

Virginia Lupo, curatrice indipendente e co-fondatrice …

Alessia Romano, curatrice indipendente e co-fondatrice di Artoday

Modalità

partecipazione gratuita su invito

Partecipanti

15 artisti selezionati, 3 finalisti, 1 vincitore

Tempistiche

Selezione dei 15 artisti in concorso entro ottobre 2021; mostra dei 3 finalisti e annuncio vincitore febbraio 2021

Premio

10 mila euro