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L’Archivio Atelier Pharaildis Van den Broeck presenta la Project Room #3

L’artista invitato è Andrea Kvas che ha selezionato alcune opere di Pharaildis Van den Broeck per le quali realizzerà dei dispositivi espositivi.

L’Archivio Atelier Pharaildis Van den Broeck presenta la Project Room #3 dal 1 ottobre al 24 novembre (su appuntamento).

L’artista invitato è Andrea Kvas che ha selezionato alcune opere di Pharaildis Van den Broeck per le quali realizzerà dei dispositivi espositivi.
Il progetto si inserisce in una serie di Project Room che dal febbraio 2019 mira a far conoscere l’opera e la figura dell'artista italo-belga, a sperimentare nuove metodologie di ricerca e valorizzazione dell'archivio d’artista e a promuovere la produzione artistica contemporanea.

La ricerca di Andrea Kvas nell’archivio si focalizza su alcuni disegni, appunti e maquette di cornici che Phara ha progettato nel corso della sua attività artistica ma che non ha mai ultimato.
Come risulta da una lettera del 2 ottobre 2006, inviata in risposta a Phara dalla azienda Schleiper di Bruxelles, le cornici che lei aveva in mente per i suoi lavori erano talmente speciali che non potevano essere realizzate da un mero esecutore: “Queste realizzazioni richiedono molte ricerche e prove, e noi non abbiamo modo di presentarvi un modello. […] Ci chiedete di realizzare un’opera d’arte, ma l’artista siete voi. Voi siete l’unica persona in grado di assistere e guidare la mano di un esecutore.”
Il progetto vede quindi coinvolto, non un tecnico, ma un altro artista, Andrea Kvas che, studiando i materiali dell’archivio, darà forma concreta ad alcuni di questi progetti che per Phara sarebbero stati la reale finalizzazione di alcuni dipinti.

La visione a tutto tondo della pittura è un elemento di forte affinità nella pratica di entrambi: appena Kvas ha iniziato a sfogliare i faldoni con la dicitura “cornie” - cornice - che riguardano la progettazione di questi dispositivi, oltre a un’analoga concezione di pittura come oggetto scultoreo ne ha individuato il valore totemico e rituale, in linea con alcune sue ricerche.
Con la Project Room #3 si vuole quindi dare forma a un oggetto che non sia una semplice ricostruzione filologica di un prototipo, ma che miri a riattualizzare un metodo e una concezione della pittura molto specifica, ossia quella che intende l’opera non come semplice immagine ma come oggetto pensato e costruito in ogni minimo dettaglio, dal telaio alla finitura della cornice fino al suo allestimento nello spazio espositivo.

In occasione della Project Room #3 sarà pubblicato il terzo numero del poster-pieghevole a cura di Emiliano Biondelli, una pubblicazione autonoma e complementare alla Project Room.

Pharaildis Van den Broeck (Opwijk, 1952 - Milano, 2014).

Si è diplomata presso il Dipartimento Moda della Royal Academy of Fine Arts di Anversa. È stata la prima stilista belga a collaborare con una casa di moda italiana, nel 1978 con Versace. Da quel momento fino all'inizio degli anni Novanta ha lavorato come stilista (in alcuni casi con lo pseudonimo di Phara Vanden) sia per conto proprio che per importanti firme italiane (oltre a Versace, Trussardi e Missoni). Nel 1994 ha smesso di lavorare nel campo della moda e si è dedicata alla pittura, sebbene nella sua produzione arte e moda siano sempre state integrate. Dal 1994 al maggio 2014 ha realizzato più di duemila opere e altrettanti disegni e schizzi. Il suo lavoro di artista si sviluppa su temi e soggetti specifici e ricorrenti durante l'intero periodo. L'insieme di opere - mai mostrato prima al pubblico - è un corpus unico in continua trasformazione che prende forma al di fuori del sistema dell'arte. Pharaildis Van den Broeck è una vera outsider, ma la sua arte non è affatto naif, le opere sono il risultato di una grande padronanza del mezzo pittorico e l'archivio è testimone di una cultura visiva molto ricca che spazia dalla haute couture all'etnoantropologia, dalle arti applicate antiche all'arte contemporanea. Nella sua pittura, segni e simboli sono composti e ricomposti nella narrazione profondamente intima di un immaginario onirico, psicologico, affettivo e, in alcuni casi, trascendentale. Osservare l'intera collezione equivale a sfogliare le pagine di un diario privato in cui stati d'animo, pensieri e visioni sono registrati giorno per giorno. L’evoluzione della sua ricerca nel corso dei venti anni di produzione segue delle traiettorie molto precise, la costanza e l’esuberanza con cui alcuni elementi sono ripetuti, la serialità e la velocità d'esecuzione lasciano intendere una pulsione espressiva totalizzante.

Andrea Kvas (Trieste, 1986) vive e lavora a Milano.

Il lavoro di Andrea Kvas fonde un approccio giocoso e istintivo alla pittura con un’analisi e riconsiderazione dei codici che contraddistinguono questa disciplina. La sua ricerca pittorica richiede diversi schemi di fruizione che l’hanno portato a trovare diverse intersezioni con pratiche scultoree, relazionali e curatoriali. Nel 2014 cura la prima mostra collettiva “parassita” Dopapine a San Giovanni Valdarno. Tra le principali mostre personali si ricordano quella al Museo Marino Marini di Firenze (2012) e alla Galleria Ermes-Ermes di Vienna (2015), tra le collettive recenti That’s IT! al Mambo di Bologna (2018), Performativity a Centrale Fies di Dro (2019) e Supervulcanos da Tarsia a Napoli (2019).

Opening
lunedì 30 settembre dalle 18 alle 21
Via Marco Antonio Bragadino, 2 - Milano

 

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  Alberto Burri, presso il Grande cretto di Gibellina, 1987. Foto di Vittor Ugo Contino

 

Obiettivi su BURRI  Fotografia: opera e/o documento?

L’appuntamento, che vedrà l’intervento di fotografi, critici, studiosi di fotografia e testimoni di momenti rilevanti della vita di Burri.

A Città di Castello, ogni anno, a partire dal 2015, ricorrenza che ha segnato le celebrazioni del Centenario della nascita di Alberto Burri, stabilendo un apice della popolarità internazionale del Maestro tifernate, ha preso avvio l’iniziativa del “12 marzo”, suo giorno natale, presso gli ambienti del Museo a lui dedicato negli Ex Seccatoi del Tabacco. In occasione della mostra “Obiettivi su BURRI”, giornata studio 27 settembre 2019 ore 10-18 che annovera l’opera di 36 fotografi che dal 1954 sino al 1993 hanno ritratto l’artista tifernate in numerose e differenti circostanze durante la sua intensa vita, è indetta una giornata di studi a cura di Bruno Corà sul tema “Fotografia: opera e/o documento?” presso gli ambienti degli Ex Seccatoi del Tabacco - oggi Museo Burri - venerdì 27 settembre 2019 dalle 10 del mattino. L’appuntamento, che vedrà l’intervento di fotografi, critici, studiosi di fotografia e testimoni di momenti rilevanti della vita di Burri, si pone l’obiettivo di analizzare una specifica qualità della fotografia professionale rivolta a documentare l’azione dell’artista di Città di Castello e - come lui - di altri artisti attraverso i quali la fotografia è giunta ad avere un grado espressivo e di definizione certamente artistico. Accanto ai contributi critici di Walter Guadagnini, Aldo Iori, Barbara Drudi, Rita Olivieri, Manuela De Leonardis, Chiara Sarteanesi e dello stesso Bruno Corà, è prevista la testimonianza diretta dei fotografi Aurelio Amendola, Giorgio Colombo, Tony Vaccaro, Sandro Visca, Agostino Osio ed altre significative presenze (Rosetta Loy, Mario Carbone, etc...).

La mostra Obiettivi su BURRI ha avuto il pregio di fare, per la prima volta, il punto su importanti sguardi di fotografi riferiti alla figura di un grande protagonista dell’arte del XX secolo, il cui influsso continua a produrre effetti dalle generazioni artistiche successive alla sua ad oggi.
La fotografia avente per soggetto gli artisti contemporanei e le loro opere, sin dalla seconda metà dell’Ottocento con fotografi come Nadar e in seguito nella prima metà del Novecento con Man Ray, ha dato un grande impulso alla conoscenza dell’attività degli artisti visivi, talvolta costituendo documento insostituibile e prezioso di azioni e comportamenti altrimenti destinati a cadere nell’oblìo. Gli artisti stessi hanno attribuito al lavoro dei fotografi un grande valore.
Alla giornata di studi si potrà partecipare liberamente e la mostra Obiettivi su BURRI è prorogata rispetto alla sua scadenza fino al 6 gennaio 2020.

Per eventuali informazioni rivolgersi a:

Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri
Via Albizzini 1
06012 Città di Castello
075.8554649
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 Ingresso Negri Clementi STudio Legale

 

L’ACQUISTO (IN)CONSAPEVOLE DI OPERE D’ARTE” alla BIAF

BIAF – Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze sarà l'occasione per approfondire l’ultimo omonimo volume di ART&LAW, la rivista scientifica dello Studio di matrice giuridica che tratta temi di diritto e arte.

Sabato 28 settembre 2019, alle ore 16.00, si terrà il talk L’acquisto (in)consapevole di opere d’arte presso la splendida cornice del Salone del Trono di Palazzo Corsini a Firenze (Lungarno Corsini, 10).
Il talk, organizzato da BIAF – Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze e da Negri-Clementi Studio Legale Associato, sarà occasione per approfondire l’ultimo omonimo volume di ART&LAW, la rivista scientifica dello Studio di matrice giuridica che tratta temi di diritto e arte, il primo di due uscite che si propongono come strumento utile per il collezionista nel processo d’acquisto di un’opera d’arte, toccando diversi punti di vista: diritto, mercato, economia e fiscalità. Tante le domande a cui gli autori del volume hanno cercato di dare risposta: Cosa significa acquistare opere d’arte in modo consapevole? Come ci si tutela da eventuali rischi legati a problematiche di autenticità e provenienza? Che cos’è la due diligence legale e artistica? Quali sono, quindi, gli elementi da verificare prima dell’acquisto di un’opera d’arte e per diventare collezionisti più consapevoli? In che modo una fiera o una casa d’aste si tutela da opere false o contraffatte?
Al talk, strutturato a tavola rotonda, prenderanno parte diversi ospiti d’eccezione, protagonisti del mercato e del mondo dell’arte: Fabrizio Moretti, Segretario Generale BIAF; Annapaola Negri-Clementi, Managing Partner dell’omonimo Studio; Italo Carli, Direttore Generale AXA ART Versicherung AG, AXA XL, a division of AXA; Cristiano De Lorenzo, Managing Director Christie’s Italy; e Filippo Lotti, Managing Director Sotheby’s Italy.

L’intervento sarà moderato da Marilena Pirrelli, Giornalista Il Sole 24 Ore – Arteconomy 24.
I relatori offriranno a collezionisti, professionisti e appassionati d’arte spunti di riflessione sul tema dell’acquisto consapevole di opere d’arte. Spesso, infatti, si è inconsapevoli di alcune regole non scritte, degli effetti di alcune norme giuridiche e degli accorgimenti da adottare quando si approccia questo mondo. Avvalersi del supporto di professionisti di primario standing può aiutare il collezionista a orientarsi nel complesso sistema dell’arte. Ciascuno degli ospiti porterà, quindi, il proprio punto di vista, aiutando i partecipanti a capire meglio alcuni delicati punti legati all’acquisto in sicurezza di opere d’arte, in rappresentanza della specifica area di appartenenza.
Al termine del talk verranno distribuite le copie cartacee di ART&LAW 2/2019 #1, la rivista scientifica di Negri-Clementi Studio Legale che approfondisce temi di diritto, giurisprudenza ma anche economia, fiscalità, mercato e storia dell’arte.

 

 Immagine web Liquid Existences

 

LIQUID EXISTENCES alla Giudecca Art District

Questa mostra si inserisce nel percorso diTake care of your garden, tema principale e filo conduttore del programma GAD 2019. 

Giudecca Art District è lieto di annunciare l'opening della mostra collettiva Liquid Existences mostra dal 26 Settembre fino al 6 ottobreVernissage 26 Settembre 2019 a partire dalle ore 18.00. Artisti in esposizione: Kendell Geers, Kazuko Miyamoto, Moataz Nasr, Qasim Riza Shaheen A cura di Valentina. 

Questa mostra si inserisce nel percorso di Take care of your garden, tema principale e filo conduttore del programma GAD 2019Molteplici sono state le mostre, le performance, i talk partecipati da artisti e curatori internazionali che hanno avuto modo nei mesi estivi del 2019 di cimentarsi attorno a questo titolo.

Citazione dal prologo del Candido di Voltaire, focalizza sul tema della condizione umana nellattuale epoca di iper-globalizzazione. Come nel famoso romanzo, il giardino è metafora di uno spazio interiore che suggerisce valori etici e sentimentali, che hanno origine nella mente e nel corpo dellindividuo ma che da questo si proiettano verso laltro. Linvito a coltivare un nuovo umanesimo si rivolge alla sfera delle relazioni umane al di là dei confini nazionali e politici riconoscendo il valore dellumanità come insieme.

Liquid Existences vuole essere una riflessione sul concetto di simulacro, di apparenza. Come suggerito dal filosofo francese Jean Baudrillard nel suo libro La Précession des simulacres «Il simulacro non è mai ciò che nasconde la verità; ma è la verità che nasconde il fatto che non c’è alcuna verità. Il simulacro è vero». L’immagine segna la fine del reale e allo stesso tempo è l’unica forma possibile di realtà nella società iper-moderna in cui tutto si riduce, si esprime e si manifesta attraverso lapparenza. Il corpo, e con esso l'abito, il gesto, la danza, si rivelano come manifestazioni di un'identità basata sullimmagine, simulacro dellessere e allo stesso tempo sua stessa essenza.

INFO
Liquid Existences
Kendell Geers, Kazuko Miyamoto, Moataz Nasr, Qasim Riza Shaheen

a cura di Valentina Gioia Levy e Pier Paolo Scelsi
Giudecca Art District Project Space 01
Venezia, Giudecca 213-c
Vernissage: 26 Settembre a partire dalle ore 18.00
Apertura al pubblico: dal 26 Settembre al 6 Ottobre 2019
tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00 Ingresso gratuito

CONTATTI

GAD - GIUDECCA ART DISTRICT tel: +393407726172 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.giudecca-art-district.com 

 

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Christiane Löhr, Due piccoli cilindri + piccola cupola ovale, 2017. Photo credit: Simon Vogel

 

I.D.E.A. (Independent Domus Exhibiting Art) presenta un nuovo appuntamento con Christiane Löhr

La residenza di campagna a pochi chilometri dal Lago Maggiore a cura diNicoletta Rusconi, presenta un nuovo appuntamento con Christiane Löhr.

Il 22 settembre 2019 I.D.E.A. (Independent Domus Exhibiting Art), la residenza di campagna a pochi chilometri dal Lago Maggiore a cura di Nicoletta Rusconi, presenta un nuovo appuntamento con Christiane Löhr (Wiesbaden, 1965).

Durante il periodo estivo gli spazi di Cascina Maria ospiteranno in residenza l'artista tedesca Christiane Löhr che avrà così la possibilità di ritrovare una dimensione intima in sintonia con il ritmo dell’ambiente circostante e produrre nuove opere. Quest'esperienza si concluderà con una mostra in collaborazione con Tucci Russo Studio per l'Arte Contemporanea (Torre Pellice) che inaugurerà il 22 settembre con un Open Day e che sarà visibile fino al 2 novembre 2019.
Il suo lavoro nasce proprio grazie al contatto diretto con la natura dalla quale attinge materiali come steli di piante, denti di leone o semi di edera che vengono poi utilizzati per costruire le sue lievi e delicate sculture, architetture botaniche in miniatura.

Löhr utilizza il crine di cavallo per realizzare disegni di varie dimensioni, piccoli come una mano o grandi come una parete. Mette in equilibrio il materiale organico per dare vita a strutture che lasciano l’osservatore disorientato per il loro contrasto tra complessità e fragilità.
L’artista sembra seguire una geometria intrinseca ai materiali, gli oggetti si mostrano come esempi di un’architettura immaginaria, sorprendentemente leggera e fragile ma allo stesso tempo solida e capace di evocare il trascorrere del tempo.
Nei lavori su carta, dove proporzione e spazio sono i temi centrali, le linee si inerpicano dalla parte inferiore della pagina fino al bordo superiore e tendono a conquistare lo spazio ben oltre al bordo della carta, sembra possano crescere all'infinito e prendere possesso dello spazio.

Il percorso allestivo prosegue all'esterno, nel parco di sculture di Cascina Maria con opere di importanti artisti italiani e internazionali esposte grazie alla collaborazione con alcune delle più importanti gallerie italiane. Tra gli artisti presentati Eric Bainbridge, Rosa Barba, Riccardo Beretta, Mattia Bosco, Francesco Candeloro, Letizia Cariello, Latifa Echakhch, Yona Friedman, Paul Gees, Eduard Habicher, Eva Kot'átková, Marco Andrea Magni, Pierre-Etienne Morelle, Anne & Patrick Poitier, Alessandra Roveda. 

Cascina Maria si afferma come un concept-space dedicato all'arte contemporanea nelle sue più diverse declinazioni, residenza per artisti ma anche luogo di pausa e rigenerazione per gli amanti dell'arte e delle passeggiate immerse nella natura.

Cascina Maria sarà aperta al pubblico su appuntamento dal 23 settembre al 2 novembre 2019.

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Ilaria Bonacossa, Ph. Giorgio Perottino

 

Ritorna Artissima 2019 con la Ventiseiesima edizione

L’unica fiera italiana dedicata esclusivamente al contemporaneo che si prepara ad accogliere i suoi 55.000 visitatori con un palinsesto di ricerca e d’avanguardia con idee inedite per rispondere agli stimoli del nostro tempo.

Artissima, nella giornata di giovedì 31 ottobre 2019 (preview) e sino a domenica 3 novembre, aprirà le porte della sua ventiseiesima edizione negli ampi e luminosi spazi dell’Oval di Torino, diretta per il terzo anno da Ilaria Bonacossa, recentemente riconfermata dal Consiglio Direttivo della Fondazione Torino Musei alla guida della manifestazione per altri due anni (sino al 2021).
 
L’unica fiera italiana dedicata esclusivamente al contemporaneo si prepara ad accogliere i suoi 55.000 visitatori con un palinsesto che, mantenendone intatta l’identità di ricerca e d’avanguardia, proporrà idee e proposte inedite per rispondere agli stimoli delle istanze più interessanti del nostro tempo.
Riconosciuta a livello internazionale per l’attenzione alle pratiche sperimentali e come trampolino di lancio per artisti emergenti e gallerie di ricerca, Artissima è un appuntamento unico che attrae ogni anno un pubblico di collezionisti, professionisti del settore e appassionati. La fiera si riconferma a ogni edizione come la preferita da curatori, direttori di istituzioni, fondazioni d’arte e patron di musei provenienti da tutto il mondo, coinvolti a vario titolo nel suo programma.

Artissima nel 2019 propone la dialettica desiderio/censura come tema trasversale attorno al quale far convergere l’attenzione. L’obiettivo è stimolare una riflessione aggiornata ed eterogenea sulle ambizioni e sulle utopie contemporanee, sugli impulsi che plasmano i tempi e sulle prospettive e le narrazioni che li attraversano, sul complesso rapporto che esiste nella società contemporanea tra le immagini e il loro controllo.
 
La vitalità di Artissima e la sua forza innovatrice si riverberano ulteriormente su tutta la città, grazie alla collaborazione attiva con numerose istituzioni pubbliche, musei, fondazioni, gallerie, catalizzando i progetti culturali del territorio.
La fiera riafferma così la propria forza dinamica contribuendo alla crescita del mercato italiano, stimolando e sostenendo il collezionismo attento alla ricerca e una visione critica e curatoriale in continua evoluzione.
 
La fiera è gestita da Artissima srl, società che afferisce alla Fondazione Torino Musei.

IL TEMA DI QUESTA EDIZIONE

Nelle parole di Ilaria Bonacossa: “Il desiderio nasce dal rapporto tra il corpo e la società, tra la realtà vissuta e la realtà immaginata e ambita. Le opere d’arte sono storicamente portatrici di immagini in grado di emancipare ciò che convenzionalmente viene considerato un tabù, grazie al desiderio di sovvertire le regole, rendendo fluidi i confini tra normale ed eccezionale. Il limite tra contenuti permessi e contenuti proibiti è al centro di un dibattito quanto mai attuale che vede l’arte stessa oggetto di censura. Nel mondo digitale e sui principali social network il controllo preventivo, spesso algoritmico, rende di fatto sempre più difficile la diffusione e promozione del nostro patrimonio artistico-culturale. In un tale contesto, il desiderio rimane un momento di rottura, una “ligne de fuite”, come dicono Deleuze e Guattari in Mille Piani: un’energia dirompente che riesce a infiltrarsi nelle crepe del sistema per aprire delle visioni laterali inaspettate capaci di mostrare gli spazi aperti al di là dei limiti delle convenzioni. E l’arte contemporanea rimane uno spazio di incontro vero e fisico tra la persona e le sue aspirazioni”.

FAIR & GALLERIES

HUB MIDDLE EAST: UN NUOVO FOCUS GEOGRAFICO
Artissima 2019 presenta Hub Middle East, un nuovo progetto in collaborazione con Fondazione Torino Musei e con la consulenza di Sam Bardaouil e Till Fellrath (fondatori della piattaforma curatoriale Art Reoriented) che intende offrire una ricognizione sulle gallerie, le istituzioni e gli artisti attivi in un’area geografica centrale per gli sviluppi della società contemporanea. 
 
ABSTRACT SEX 
WE DON’T HAVE ANY CLOTHES, ONLY EQUIPMENT 

Abstract Sex: We don’t have any clothes, only equipment è un innovativo progetto espositivo di Artissima, incentrato sul tema del desiderio, in linea con il fil rouge di questa edizione. Ospitato negli spazi di Jana, storica boutique torinese, Abstract Sex: We don’t have any clothes, only equipment si interroga sulla rilevanza del desiderio nella ricerca artistica e culturale più recente, attraverso video, sculture, opere su tela o carta e oggetti selezionati dalle gallerie che partecipano ad Artissima 2019. Il progetto, nato da un’idea di Ilaria Bonacossa, è a cura di Lucrezia Calabrò Visconti e Guido Costa.
 
ARTISSIMA TELEPHONE

In continuità con l’indagine sul suono iniziata lo scorso anno, nel 2019 la fiera lancia Artissima Telephone, un progetto espositivo pensato con e per gli spazi delle OGR – Officine Grandi Riparazioni. Ideata da Ilaria Bonacossa e curata da Vittoria Martini, Artissima Telephone offrirà una ricognizione sul telefono come mezzo espressivo artistico.
 
COMITATI DI SELEZIONE

Il comitato di selezione delle gallerie partecipanti in Main Section, New Entries, Dialogue e Art Spaces & Editions composto da Isabella Bortolozzi e Gregor Podnar (Berlino), Paola Capata di Monitor (Roma/Lisbona) e Alessandro Pasotti di P420 (Bologna) si arricchisce di due nuovi membri, Raffaella Cortese (Milano) e Claudia Altman Siegel (San Francisco). Riconfermata Lucrezia Calabrò Visconti come consulente curatoriale per la sezione New Entries riservata alle gallerie emergenti.
Rinnovati anche i comitati di selezione delle sezioni Back to the Future (composto da Lorenzo Giusti come coordinatore e da Cristiano Raimondi e Nicolas Trembley) e Present Future (con Ilaria Gianni quale coordinatrice, affiancata da Juan Canela e Émilie Villez). Riconfermati João Mourão e Luís Silva per la sezione Disegni.

BACK TO THE FUTURE: UNO STUDIO PER CELEBRARNE IL DECENNALE

Tra le novità di Artissima, figura una ricognizione in forma di infografiche sugli artisti che hanno preso parte a Back to the Future dal 2010, sulla loro carriera e sugli andamenti del mercato dell’arte: un’occasione per celebrare il decennale della nascita di una sezione all’avanguardia della fiera, dedicata alla riscoperta dei pionieri della contemporaneità.

ARTISSIMA PROJECTS

L’unicità di Artissima nasce dalla sua duplice vocazione che la vede affiancare, a una proposta di mercato di alto livello, una proposta culturale in grado di indagare sempre nuove e diverse modalità di proporre arte, all’interno e in occasione della fiera (fair), al di fuori (around e in town) e durante l’intero anno (365).
Artissima opera come un brand di eccellenza nel mondo dell’arte contemporanea supportando e guidando aziende, attive in settori diversi, nell’ideazione di progetti di investimento in ambito culturale per rafforzarne il posizionamento e i valori identitari.
 
L’edizione 2019 inaugura:
 
365 JAGUART
Jaguar Land Rover è il nuovo partner automotive di Artissima e in occasione della prossima edizione presenterà JaguArt, un progetto speciale che vede protagonisti i giovani talenti e che prenderà vita a partire da novembre 2019.
 
in town  …MA L’AMOR MIO NON MUORE
…ma l’amor mio non muore è un progetto nato dall’inedita partnership con il Gruppo UNA. Una grande installazione performativa e scultorea di Marcello Maloberti (Codogno, 1966) allestita nel magico Salone delle Feste dell’hotel 5 stelle Principi di Piemonte.
 
fair HEAD
HEAD è un progetto che vede promotore e protagonista Franco Curletto, hairstylist di rinomata fama nel mondo della moda, del cinema e dell’arte che con il suo team curerà l’hair concept per una performance dell’irriverente artista Tomaso Binga (Salerno, 1931).
 
around GALLERIA CRACCO con Giovanni Ozzola
Artissima è guest curator del quarto episodio di Galleria Cracco, progetto a cura di Sky Arte che invita artisti contemporanei a “invadere” le lunette - vetrine del Ristorante Cracco in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano. Giovanni Ozzola (Firenze, 1982) è il protagonista della nuova installazione site specific che cattura il passare del tempo. 
 
365 ART MAPPING PIEMONTE
Il progetto Art Mapping Piemonte, voluto da Regione Piemonte, prodotto da Fondazione Torino Musei, sostenuto da Compagnia di San Paolo e curato da Artissima, prevede una mappatura delle più significative opere di arte pubblica contemporanea presenti sul territorio piemontese, parallelamente alla realizzazione di tre nuove installazioni site-specific concepite ad hoc da artisti contemporanei internazionali.
Gli artisti coinvolti nei nuovi interventi site-specific sono tre figure di spicco nel panorama dell’arte contemporanea internazionale: Mario Airò, Olivier Mosset e Zhang Enli.
 
fair CONCRETE
Concrete è un progetto multidisciplinare che dà vita a una speciale capsule collection di occhiali nati dalla collaborazione tra VANNI Occhiali, storico brand Made in Italy presente in oltre 40 paesi, e l’artista Cristian Chironi (Nuoro, 1974).
L’incontro tra un’eccellenza locale nel mondo del design e la ricerca e visione di un artista contemporaneo hanno dato vita a un prodotto unico, protagonista di incontri performativi negli spazi di Artissima 2019
 
fair TOGETHER
La Vip Lounge torna a essere contenitore di novità e progetti inaspettati grazie alla partnership con 100x100factory che avvalendosi della curatela e della collaborazione dello Studio Vudafieri Saverino Partners presenterà preziosi inediti dell’artista Nick Devereux (Panama, 1978).
 
fair WHILE IN AMAZON&AFRICA&SIBERIA&HONG KONG
K-Way, storico partner di Artissima, promuove una rivisitazione d’artista dell’entrata alla Vip Lounge arricchendola con cinque grandi tele site specific di Miltos Manetas (Atene, 1964).
 
in town THE ITALIAN JOB
Il film The Italian Job diventa il protagonista di un sorprendente intervento artistico a cura di Mark Hinchcliffe con Heidi Donohoe e promosso dal Gruppo Building, affermata realtà torinese attiva in Italia e all’estero nel campo della costruzione e dell’innovazione nell’abitare.
 
in town PIAC - PRIX INTERNATIONAL D’ART CONTEMPORAIN
Artissima e Fondation Prince Pierre de Monaco presentano a Palazzo Madama il vincitore del premio PIAC - Prix International d’Art Contemporain, assegnato ogni tre anni a un lavoro d’artista recentemente realizzato. Il finalista verrà annunciato a Monaco il prossimo 15 ottobre.
 
365 TORINO SOCIAL IMPACT ART GRANT
Grazie ad un nuovo dialogo tra Artissima e Torino Social Impact nasce ART GRANT un progetto che valorizza l’arte contemporanea come strumento di innovazione sociale e integrazione culturale presentato in anteprima al Meeting Point della fiera.
 
in town and around PRESS TOUR
Artissima e VisitPiemonte collaborano allo speciale programma dedicato alla stampa estera destinato ad un gruppo selezionato di giornalisti internazionali alla scoperta delle maggiori istituzioni d’arte in città e del territorio, tra cultura ed enogastronomia.
 
fair CONSIDER YOURSELF AS A GUEST (CORNUCOPIA)
FPT Industrial, leader nel settore dei motori industriali e Main Sponsor del Padiglione Italia alla Biennale Arte 2019, diventa partner di Artissima, presentando l’installazione Consider yourself as a guest (Cornucopia) dell’artista statunitense Christian Holstad (Anaheim, California, 1972).
 
L’edizione 2019 rinnova:
 
fair  ARTISSIMA JUNIOR
Artissima Junior, ideato e creato in collaborazione con Juventus, vive la sua seconda edizione scegliendo un giovane duo di artisti a guidare il progetto. 
Valentina Ornaghi (Milano, 1986) e Claudio Prestinari  (Milano, 1984), attraverso un processo di creazione in costante dialogo e scambio osmotico, accompagneranno i giovani visitatori di Artissima in una nuova avventura nel mondo dell’arte contemporanea.
 
in town THE EDIT DINNER PARTY
Se il Vino sa di Tappo è il titolo del secondo appuntamento con The EDIT Dinner Party diretto da Bruna Esposito (Roma, 1960) vincitrice del premio EDIT 2018. La cena performativa sarà quest’anno realizzata in collaborazione con la chef stellata Mariangela Susigan, già regina della ristorazione della fiera.
 
365 ARTISSIMA DIGITAL
#ARTISSIMASTORIES E #ARTISSIMAPILLS
Dopo il successo della prima edizione, tornano anche quest’anno le #ArtissimaStories, una serie di interviste a personaggi rilevanti del mondo dell’arte contemporanea, pubblicate a partire da settembre sul sito e i social media della fiera. Nasce parallelamente un nuovo format, le #ArtissimaPills. Fresh news from the art world, pillole video dedicate ai curatori di Artissima. Entrambi i progetti, realizzati grazie al sostegno di Compagnia di San Paolo, sono a cura di Edoardo Bonaspetti e Stefano Cernuschi, con Anna Bergamasco.
 
365 ARTISSIMA EXPERIMENTAL ACADEMY VOL. III
Artissima Experimental Academy arriva al Vol. III dopo il riuscito appuntamento a Venezia negli spazi Combo con FIGHT (Temple Door) a cura di Dara Friedman. Il terzo appuntamento avrà come tutor l’artista iraniana Setareh Shahbazi (Tehran, 1978).
 
365 ALFABETO TRECCANI
Artissima e Treccani proseguono la speciale collaborazione che dal 2018 li vede in dialogo nel progetto Alfabeto Treccani, una collana di ventuno multipli inediti a tiratura limitata realizzate da altrettanti artisti italiani riconosciuti sulla scena internazionale
La curatela del progetto è di Ilaria Bonacossa che nel 2019 ha invitato Giorgio Andreotta Calò (Venezia, 1979), Giovanni Anselmo (Borgofranco d'Ivrea, 1934), Massimo Bartolini (Cecina, 1962), Paolo Icaro (Torino, 1936), Marinella Senatore (Cava de' Tirreni, 1977) e Gian Maria Tosatti (Roma, 1980).