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Flash Art Talk ad Arte Fiera

"Artisti, medium e mercati: nuove traiettorie in Italia” 13 conversazioni con i protagonisti del sistema italiano a cura di Flash Art Area Talk, Padiglione 18. 

Flash Art, per il secondo anno content partner di Arte Fiera, cura un ciclo di 13 conversazioni intitolato “Artisti, medium e mercati: nuove traiettorie in Italia”. Un momento indispensabile per stimolare la riflessione attorno ai temi d’attualità del sistema dell’arte contemporanea.

Inaugura il ciclo Michelangelo Pistoletto (venerdì 24 gennaio) che parlerà di arte come innovazione sociale e “cura”. Seguirà una riflessione sul valore delle opere d’arte in relazione al mercato con esperti del settore. “La Pittura come storia italiana” è una conversazione fra Laura Cherubini, Andrea Viliani e Nicola De Maria e ripercorre la storia della pittura italiana fra il 1959 e il 1979.

La seconda giornata (sabato 25 gennaio) sarà dedicata al tema del medium. Si aprirà con uno dei massimi protagonisti di Fluxus in Italia, Gianni Emilio Simonetti, in dialogo con Luigi Bonotto e Patrizio Peterlini; a seguire, una riflessione sugli sviluppi più contemporanei dei media studies, e Paolo Icaro che rifletterà sui concetti di “resistenza” e “limite” insieme a Cecilia Canziani. Concluderà la giornata una tavola rotonda sul tema della committenza legata alla fotografia, promossa dall’Istituto dei Beni Culturali dell’Emilia-Romagna.

Il terzo e ultimo giorno (domenica 26 gennaio) si aprirà con la pittura di Franco Angeli, oggi al centro di un rinnovato interesse internazionale: ne parleranno Maria Angeli e Raffaella Perna, coordinatrice quest’ultima anche della tavola rotonda “Arte e Femminismi” insieme alle artiste Paola Mattioli e Silvia Giambrone. Patrick Tuttofuoco parlerà invece di produzione artistica e nuovo collezionismo con Gea Politi e Cristiano Seganfreddo, editori di Flash Art. I temi della conservazione e mantenimento delle opere d’arte e della loro circolazione concluderanno queste giornate di approfondimenti.

Special guest fra un talk e l’altro è l’artista Alessandro Bosetti con i suoi interventi performativi, surreali rielaborazioni di voci registrate in fiera.

 

PROGRAMMA

Venerdì 24 gennaio

ore 12.00 – 13.00

Tavola rotonda: “L’Arte della Cura”

Moderatore: Lorenzo Fazio

Relatori: Michelangelo Pistoletto, Paolo Naldini, Flavio Ronzi

Lo scorso anno, CRI – Croce Rossa Italiana e Fondazione Pistoletto hanno siglato un patto dedicato all’Arte della Cura. Arte come innovazione sociale e grimaldello per il cambiamento, arte come medicina per curare le ferite, per sanare i dolori e i disagi. Insieme, CRI e Fondazione Pistoletto hanno iniziato un percorso dove volontari e artisti, insieme, si dedicano alla cura di territori e di comunità. Nella conversazione moderata da Lorenzo Fazio, editore di Chiarelettere e Il Fatto Quotidiano, interverranno l’artista Michelangelo Pistoletto insieme a Paolo Naldini, direttore di Fondazione Pistoletto, e Flavio Ronzi, segretario generale di CRI.

ore 13.00

* Sound performance: L’Ombra 

  Artista: Alessandro Bosetti

Nel corso dei tre giorni di Arte Fiera l’artista Alessandro Bosetti, microfono alla mano, raccoglierà un corpus di brevissime interazioni verbali con i partecipanti della fiera (visitatori, espositori, tecnici, artisti…) per poi restituirle in una serie di interventi performativi posizionati negli interstizi e negli intervalli temporali del programma dei Talk. L’Ombra è un progetto di Oplà. Performing Activities, il programma di live arts di Arte Fiera.

ore 13.15 – 14:00

Presentazione volume: “Una Storia d’arte”

Moderatore: Andrea Viliani

Relatori: Michele Bonuomo, Laura Trisorio, Lucia Trisorio

La storia dei quarantacinque anni di attività della galleria d’arte Studio Trisorio presentata da Andrea Viliani, direttore del CRRI - Castello di Rivoli Research Institute, e raccontata da Lucia e Laura Trisorio insieme a Michele Bonuomo, editore di Cairo. Un viaggio appassionante nel mondo dell’arte contemporanea che ripercorre gli esordi della galleria nei primi anni Settanta a Napoli attraverso le mostre d’avanguardia dedicate alla performance, alla fotografia e alla videoarte, gli album dei ricordi della Villa Orlandi di Anacapri dove amavano soggiornare artisti come Cy Twombly, Joseph Beuys e Jannis Kounellis, gli anni dello spazio romano, la nascita e il successo del Festival Artecinema, fino all’apertura della nuova sede nelle scuderie di Palazzo Ulloa dove oggi la storia continua.

ore 14.30 – 15.15

Tavola rotonda: “Il valore dell’opera. La stima accettata, come proteggere la propria collezione, le garanzie del mercato”

Moderatore: Enrico Callegaro

Relatori: (I) Luca Morazzoni (Wide Group Spa), (II) Annapaola Negri Clementi (Studio Negri Clementi di Milano), (III) Paolo Frassetto (Liberty Specialty Markets)

Wide Group Spa, Studio Negri Clementi, Milano e Liberty Special Markets, coordinati da Enrico Callegaro, insurance manager di Wide Group Spa, si confrontano sul tema del valore dell’opera d’arte affrontandone rispettivamente le seguenti tematiche: (I) il mercato dell’arte: numeri, polizze, soluzioni e compagnie; (II) le pratiche relative all’acquisto dell’opera d’arte; (III) l’analisi e la valutazione delle collezioni private, la stima accettata e le soluzioni applicabili.

ore 15.45

* Sound performance: L’Ombra 

  Artista: Alessandro Bosetti

ore 16.00 – 17.00

Premiazione Arte Fiera

ore 17.00 – 18.30

Conversazione: “La Pittura come storia italiana. Prima che la pittura ritorni: 1959-1979”

Relatori: Laura Cherubini, Andrea Viliani, Nicola De Maria

Partendo da una citazione di Gino De Dominicis “La pittura è una storia italiana” Laura Cherubini, critica d’arte e docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Accademia di Brera, Milano, e Andrea Viliani, direttore del CRRI - Castello di Rivoli Research Institute, ci raccontano una nuova possibile storia della pittura italiana in un viaggio-manifesto che ripercorre la storia della pittura nel nostro Paese tra il 1959 e il 1979. Questo “feuilleton” in tre puntate, pittorico e appassionato, alla scoperta di territori sconosciuti quanto inesplorati, è in corso di pubblicazione su Flash Art. Gli autori, insieme a Nicola De Maria, artista che compare nel terzo e ultimo capitolo di questa narrazione, ne ripercorrono i passaggi.

ore 18.30

* Sound performance: L’Ombra 

  Artista: Alessandro Bosetti

Sabato 25 gennaio

ore 12.00 – 13.30

Conversazione: “Intermedialità e Fluxus”

Moderatore: Cristiano Seganfreddo

Relatori: Luigi Bonotto, Patrizio Peterlini, Gianni Emilio Simonetti

Nel 1966 Dick Higgins introdusse il concetto di “intermedia” nel tentativo di descrivere le nuove forme d'arte apparse tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta. A distanza di oltre mezzo secolo, questo concetto è ancora valido? Risponde ancora a una necessità o è accademismo? Luigi Bonotto e Patrizio Peterlini, rispettivamente fondatore e direttore artistico della Fondazione Bonotto, si confrontano con Gianni Emilio Simonetti, uno dei massimi rappresentanti del movimento Fluxus in Italia. L’incontro è moderato da Cristiano Seganfreddo, editore di Flash Art.

ore 13.30

* Sound performance: L’Ombra 

  Artista: Alessandro Bosetti

ore 14.00 – 15.30

Tavola rotonda: “Una nuova medialità”

Moderatore: Eleonora Milani

Relatori: Vincenzo Estremo, Ilaria Gianni, Stefano Mudu, Riccardo Venturi, Riccardo Benassi

Gli anni Novanta hanno contribuito alla proliferazione delle teorie di espansione del medium evidenziandone il suo carattere polisemico, andando oltre la sua specificità legata alle rispettive forme artistiche. Oggi si pensa al medium quasi sempre in relazione al suo carattere immersivo, e si leggono le esperienze artistiche come ambienti o sistemi articolati che avvolgono lo spettatore. La conversazione moderata da Eleonora Milani, caporedattrice di Flash Art, rifletterà sulla natura relazionale del medium attraverso i contributi dei ricercatori e critici d’arte Vincenzo Estremo, Stefano Mudu, Riccardo Venturi, alla curatrice Ilaria Gianni e all’artista Riccardo Benassi. 

ore 15.30

* Sound performance: L’Ombra 

  Artista: Alessandro Bosetti

ore 15.45 – 16.30

Conversazione: “Resistenza e limite nel lavoro di Paolo Icaro”

Relatori: Cecilia Canziani, Paolo Icaro

Il lavoro di Paolo Icaro abbraccia un arco di tempo lungo cinquant’anni. Sin dagli esordi la sua ricerca è stata caratterizzata dall’attenzione al processo: il disfare, come contraltare del fare; la gravità come elemento costitutivo della forma, e la leggerezza come suo necessario termine dialettico; il limite (della materia, del corpo, del linguaggio) come condizione da sottoporre a verifica e da trasgredire; lo spazio come scultura e la scultura come disegno dello spazio; il non finito, o infinito, come potenzialità dell’opera. La conversazione tra Paolo Icaro e Cecilia Canziani, storica dell’arte e curatrice indipendente, si svolge a partire da questi termini, tenendo sullo sfondo una serie di opere dell’artista dagli inizi a oggi. 

ore 17.00– 17.45

Tavola rotonda: “Voci e forme della committenza fotografica”

Moderatori: Laura Moro, Matteo Balduzzi

Relatori: Paola De Pietri, Mario Peliti, Jacopo Valentini, Francesco Zanot

Diversi protagonisti della scena fotografica contemporanea – gli artisti Paola De Pietri e Jacopo Valentini, l’editore e gallerista Marco Peliti e il curatore Francesco Zanot – riflettono sulle modalità attuali dello sviluppo di committenze fotografiche e sui nuovi scenari di produzione: dalla dimensione pubblica a quella privata, dalla produzione individuale a quella collettiva si delineano oggi nuove dinamiche tra committente, artista e pubblico. L’incontro è moderato da Laura Moro, direttrice di IBC – Istituto Beni Culturali dell’Emilia Romagna e Matteo Balduzzi, curatore del MUFOCO – Museo di Fotografia Contemporanea, Cinisello Balsamo.

ore 18.00

* Sound performance: L’Ombra 

  Artista: Alessandro Bosetti

Domenica 26 gennaio

ore 11.30 – 12.15

Conversazione: “Franco Angeli: una pittura ‘Novissima’”

Relatori: Raffaella Perna, Maria Angeli

La pittura “Novissima” di Franco Angeli, oggi al centro di un rinnovato e crescente interesse internazionale, si è distinta per la capacità di coniugare nuovi valori estetici, sviluppati attraverso una ricerca condotta con mezzi squisitamente pittorici, e istanze politiche radicali. Sull’attualità del suo lavoro si confronteranno Maria Angeli, direttrice dell’Archivio Franco Angeli, e Raffaella Perna, storica dell’arte e curatrice, in un dialogo volto a riflettere non soltanto sulle opere degli anni Sessanta, ma anche sulle fasi e i lavori successivi dell’artista.

ore 12.15

* Sound performance: L’Ombra

  Artista: Alessandro Bosetti

ore 12.30 – 13.45

Tavola rotonda: “Arte e Femminismi”

Moderatore: Raffaella Perna

Relatori: Silvia Giambrone, Francesca Guerisoli, Paola Mattioli, Paola Ugolini

Con quali strategie e in quale misura il femminismo ha ridefinito i parametri della curatela? È possibile oggi proporne una narrazione alternativa? Attraverso un confronto tra le curatrici Francesca Guerisoli e Paola Ugolini e le artiste Silvia Giambrone e Paola Mattioli il talk Arte e femminismi, coordinato da Raffaella Perna – curatrice dell’omonima rubrica di Flash Art, online su www.flash---art.it – propone una riflessione sugli attuali sviluppi del rapporto tra pratica curatoriale e pensiero femminista alla luce del recente dibattito nazionale e internazionale.

ore 13.50

* Sound performance: L’Ombra 

  Artista: Alessandro Bosetti

ore 14.30 – 15.15

Conversazione: “Limited is not a limit”

Relatori: Gea Politi, Cristiano Seganfreddo, Patrick Tuttofuoco

Gli editori di Flash Art Gea Politi e Cristiano Seganfreddo, in dialogo con l’artista Patrick Tuttofuoco, affronteranno i meccanismi di produzione di contenuti e di opere in un contesto globale e digitale in radicale cambiamento come quello attuale, che offre nuove prospettive all’arte contemporanea e al collezionismo.

ore 15.30

* Sound performance: L’Ombra 

  Artista: Alessandro Bosetti

ore 15.45 – 17.15

Tavola rotonda: “La circolazione delle opere d’arte contemporanea sul mercato”

Moderatori: Roberto Farneti, Francesco Montanari

Relatori: Stefano Bruno, Silvia Giorgi, Lavinia Savini, Massimo Sterpi

La tavola rotonda avrà come oggetto varie e complesse problematiche – civilistiche, tributarie e penali – connesse alla circolazione delle opere d’arte sul mercato nazionale e internazionale. Il dibattito, moderato da Roberto Farneti e Francesco Montanari, docenti universitari di diversa estrazione culturale, vedrà come protagonisti Stefano Bruno, Silvia Giorgi, Lavinia Savini, Massimo Sterpi, giuristi esperti del settore.

ore 17.30 – 18.50

Tavola rotonda: “Gestione, conservazione e mantenimento delle opere d’arte contemporanea”

Moderatori: Roberto Farneti, Francesco Montanari

Relatori: Andrea Pizzi, Alessandro Pomelli, Rosalia Di Muro, Isabella Villafranca Soissons

La tavola rotonda, moderata in chiave interdisciplinare da Roberto Farneti e Francesco Montanari, verterà su taluni profili tecnici e giuridici relativi alla conservazione e manutenzione delle opere d’arte contemporanea. Questa seconda sessione coinvolgerà profili provenienti da diverse discipline: Andrea Pizzi, Alessandro Pomelli, Rosalia di Muro, avvocati e dottori commercialisti che da anni si occupano di arte e diritto, e Isabella Villafranca Soissons, responsabile dei Laboratori di Restauro di Open Care, Milano.

 

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La Fondazione Arnaldo Pomodoro  annuncia il programma per il 2020

Con due nuove mostre della serie Project Room, la VI edizione del Premio Arnaldo Pomodoro per la Scultura, il Catalogue Raisonné, le attività didattiche e le collaborazioni, la Fondazione si conferma un osservatorio privilegiato sulla creatività contemporanea. 

Due nuovi appuntamenti della serie espositiva Project Room, la presentazione del Comitato di selezione per la VI edizione del Premio Arnaldo Pomodoro per la Scultura, nuove attività didattiche, l’implementazione del Catalogue Raisonné, i prestiti di opere della collezione a enti pubblici e privati sono i cardini del programma 2020 della Fondazione Arnaldo Pomodoro. Un ricco palinsesto di attività costruito per perseguire gli obiettivi di conservazione e valorizzazione del patrimonio della Fondazione e di promozione della ricerca e della riflessione sui temi e le figure più interessanti dell’avanguardia contemporanea, che ribadisce come l’istituzione – fondata dall’artista Arnaldo Pomodoro nel 1995 – sia oggi uno degli osservatori privilegiati del panorama artistico contemporaneo nazionale e internazionale, un vero e proprio laboratorio di indagine e approfondimento sulle evoluzioni del linguaggio della scultura. 

Si parte con la nuova edizione di Project Room, iniziativa nata nel 2010 e affidata nel suo decimo anno alla curatrice italiana Eva Fabbris. Ad ogni edizione viene chiesto al guest curator di individuare temi e artisti – preferibilmente scultori under 40 – per realizzare un intervento che coinvolga l’intero spazio espositivo. Il primo appuntamento inaugura il 14 aprile in occasione dell’Art Week milanese: un progetto che coinvolge due artiste – di Nevine Mamhoud (Londra, 1988) e Margherita Raso (Lecco, 1991), in un display di Derek MF Di Fabio (Milano, 1987). La seconda Project Room, in programma in autunno, vedrà invece protagonista l’artista belga Kasper Bosmans (Lommel, 1990).

L'impegno della Fondazione a sostegno dei giovani artisti prosegue anche attraverso il Premio Arnaldo Pomodoro per la Scultura, nato nel 2006 e giunto alla sua VI edizione.
“Fin dal suo concepimento – afferma Arnaldo Pomodoro – il Premio ha voluto essere un’occasione di dialogo con i giovani, uno spazio per trasmettere la memoria come elemento fondante del futuro e aprirsi al contempo alle più varie istanze di trasformazione e ricerca. Per essere un’esperienza sempre viva, ad ogni sua tappa questa iniziativa aprirà il proprio orizzonte, rinnovando i suoi stessi fondamenti concettuali e rivedendo la propria formula, in funzione delle nuove modalità di ricerca che nel tempo si proporranno”.
Scopo del Premio è quello di individuare, nel panorama internazionale, uno scultore emergente di età compresa tra i 25 e i 45 anni, la cui ricerca esprima una riflessione sull’idea stessa e sulla pratica della scultura. Completamente rinnovato nella struttura in occasione della scorsa edizione, e rafforzato nella sua vocazione internazionale, il Premio può contare anche per questa edizione sulla collaborazione con il Polo Arte Moderna e Contemporanea del Comune di Milano, che riconferma l’interesse a condividere e sostenere le sue finalità. Il Comitato di Selezione della VI edizione verrà presentato al pubblico durante la prossima edizione di miart (17 – 19 aprile 2020), in un talk dal titolo Cos’è scultura oggi? organizzato per la fiera dalla Fondazione Arnaldo Pomodoro.
 
Anche per il 2020 il Dipartimento per le attività didattiche della Fondazione – fondato nel 2007 – continua a proporre progetti rivolti a tutti, per educare all’arte contemporanea attraverso formule capaci di superare gli schemi tradizionali della didattica museale e di coinvolgere pubblici diversi in una fruizione diretta e immediata dell'arte, attraverso la rielaborazione dei linguaggi, la sollecitazione dei sensi e l'uso di nuove tecnologie.

Sul fronte della conservazione, tutela e valorizzazione dell'opera di Arnaldo Pomodoro e del suo archivio, il Catalogue Raisonné rappresenta oggi la principale forma di studio e promozione.

Creato seguendo un modello fortemente innovativo, unico sia per genere che per ampiezza nel panorama nazionale, il Catalogue Raisonné è inserito nei database della IFAR (International Foundation for Art Research) e del CRSA (Catalogue Raisonnè Scholar Association). La pubblicazione online della sezione relativa alle sculture avvenuta ad aprile 2019 continua ad essere apprezzata da ricercatori, operatori di settore e appassionati. In questi mesi il Catalogo si è arricchito di una nuova sezione relativa alle pubbliche collezioni – raccolte in una specifica sezione, con possibilità di collegamenti e consultazioni mirate – mentre prosegue il lavoro di verifica e compilazione della sezione relativa ai disegni, la cui uscita online è prevista per la primavera 2020.
 
Nell'ottica inoltre di rendere fruibili al pubblico le opere della propria collezione, che non ha una sede espositiva permanente, la Fondazione continua a promuovere un’azione di prestito nei confronti di enti e istituzioni pubbliche e private, anche attraverso la formula del comodato a lungo termine. Accanto ai comodati già in corso (Circolo del Ministero degli Affari Esteri di Roma; Conservatorio di Milano; Istituto Mario Negri di Milano; MART di Rovereto; Politecnico di Milano; Venice International University, Isola di San Servolo; Università degli Studi Milano-Bicocca; Negombo, Lacco Ameno) sono in via di definizione nuovi prestiti per l’anno 2020.

 

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In occasione di Arte Fiera Vitruvio Virtual Museum presenta il museo temporaneo di realtà virtuale

L’esposizione vuole fare un punto della situazione sulle potenzialità e lo sviluppo della realtà virtuale in campo artistico 

Nell’ambito di ART CITY Segnala 2020 in occasione di Arte Fiera, dal 23 al 26 gennaio Vitruvio Virtual Museum presenta il museo temporaneo di realtà virtuale WHAT IF. La riproducibilità tecnica nell’epoca dell’opera d’arte, a cura di Eleonora Frattarolo, all’interno dei nuovi spazi di VRUMS – Virtual Reality Art Rooms in Via Zaccherini Alvisi 8 (Bologna).

L’esposizione vuole fare un punto della situazione sulle potenzialità e lo sviluppo della realtà virtuale in campo artistico, cinematografico e scientifico attraverso opere che riproducono realtà passate o future, mondi e situazioni completamente immaginate.

Cinque di queste esperienze virtuali, già esposte nei musei d’arte contemporanea o durante festival specifici, saranno presenti in mostra durante Artefiera, e per la prima volta riunite. Inoltre, sarà presentato un lavoro totalmente inedito che dà il titolo alla mostra. What if è un’indagine artistica sulle emozioni basilari dell’uomo. A partire dalla scrittura di un soggetto e una sceneggiatura originale, il visitatore potrà immergersi e ammirare affascinanti scenografie iperreali dominate dai quattro elementi: aria, terra, fuoco, acqua.

Chi entra in What if vive un’esperienza virtuale immersiva apparentemente libera. In realtà, per evitare la paralisi, è necessario seguire la regia occulta e prestabilita che governa l’esperienza, fare i conti con i propri ricordi e le proprie paure. In What if niente è casuale e tutto segue una logica precisa. Escluse le emozioni.

Nel percorso espositivo il visitatore troverà inoltre:

Synapse di Enrico T. De Paris esposta alla Triennale di Milano. Un labirinto a struttura molecolare progettato e popolato dall’artista dove lo spettatore si fa parte attiva dell’opera d’arte e diventa a sua volta opera nell’opera: si muove liberamente fra le stanze, viene stimolato da piccoli oggetti volanti, entra in contatto con diverse creature, simboli, emblemi, metafore. Indossare il visore ed entrare in Synapse significa divenire artefici del proprio percorso, autori della propria personale esperienza artistica. Info, foto e video: https://vitruviovirtualmuseum.com/portfolio/synapse/

Casa DO UT DO, realizzata per la Fondazione Isabella Seràgnoli su un disegno di Alessandro Mendini con stanze di Alberto Biagetti, Mario Cucinella, Riccardo Dalisi, Michele De Lucchi, Stefano Giovannoni, Alessandro Guerriero, Massimo Iosa Ghini, Daniel Libeskind, Angelo Naj Oleari, Terri Pecora, Renzo Piano, Claudio Silvestrin, Nanda Vigo. Questa esperienza virtuale è stata esposta nei più importanti musei italiani per l’arte contemporanea: MADRE, MAST, MAMbo, Mart, MAXXl, Guggenheim Venezia, Pinacoteca di Bologna, Reggia di Caserta, Circolo dei Lettori di Torino. Info, foto e video: https://vitruviovirtualmuseum.com/portfolio/casa-do-ut-do/

Casa Malaparte, esposta alla Bologna Design Week 2015. Il mare, i mattoni rossi, la vista sui faraglioni, la lunga scalinata che conduce al tetto e alla mitica vela bianca dietro la quale Brigitte Bardot prendeva il sole nel Disprezzo, il salone principale, le ceramiche di Alberto Savinio. Sono solo alcuni dei particolari che continuano a sedurre e affascinare studiosi, architetti, artisti e appassionati di tutto il mondo. Casa Malaparte di Vitruvio è una sfida tecnologica, un’esperienza virtuale immersiva che ha riaperto al pubblico la mitica casa di Capri discussa e amata in tutto il mondo. Info, foto e video: https://vitruviovirtualmuseum.com/portfolio/casa-malaparte/

Leggero - Tributo a Freak Antoni, esposta al Museo della Musica di Bologna. È il tributo che Vitruvio Virtual Museum ha dedicato a uno degli artisti italiani più sovversivi e destabilizzanti della storia musicale del nostro paese. L’esperienza di realtà virtuale immersiva, dialoga direttamente con la scultura in marmo di Carrara realizzata dello scultore Daniele Rossi che ritrae Freak Antoni all’interno di un sanitario dotato di razzi. Attraverso la realtà virtuale i razzi vengono attivati e il fruitore dell’esperienza compie un viaggio su Bologna fra le note di Ludovico Einaudi e i versi di Le onde leggero, delicata e sorpren-dente poesia dello stesso Antoni. Info, foto e video: https://vitruviovirtualmuseum.com/portfolio/tributo-a-freak-antoni/

Progetto SKA e Astri Mini-Array realizzato per l’Istituto Nazionale di Astrofisica. Vitruvio Virtual Museum per l’INAF ha realizzato due documentari interattivi in realtà virtuale immersiva, fra i primi nel loro genere. Attraverso Cicer-One - la guida Robot dell’esperienza - il fruitore compirà un viaggio in due diversi siti, il deserto sudafricano e quello del vulcano Teide all’Isola di Tenerife,  dove INAF  installerà telescopi di nuovissima generazione, rispettivamente nelle onde radio e nei raggi gamma.

 

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 Mario Schifano nel suo studio davanti all’opera Qualcos’altro, Roma 1962, courtesy Archivio Mario Schifano

 

GióMARCONI presenta MARIO SCHIFANO. QUALCOS'ALTRO

Una mostra dedicata ad un nucleo di monocromi compresi tra il 1960 e il 1962, curata da Alberto Salvadori e in collaborazione con l’Archivio Mario Schifano. 

La galleria Gió Marconi ha il piacere di presentare la mostra Mario Schifano. Qualcos’altro dedicata ad un nucleo di monocromi compresi tra il 1960 e il 1962, curata da Alberto Salvadori e in collaborazione con l’Archivio Mario Schifano.

L’artista comincia a realizzare questi smalti su carta intelata a partire dal 1959, dopo alcune esperienze informali. Li presenta per la prima volta a Roma, alla galleria La Salita (1960), nella collettiva 5 pittori cui partecipano Giuseppe Uncini, Tano Festa, Francesco Lo Savio e Franco Angeli, e successivamente, in una personale alla Tartaruga (1961).

In anticipo rispetto ad altri protagonisti della scena romana, Schifano intende con i suoi monocromi non solo azzerare la superficie del quadro, anche come risposta all’informale, ma attribuirle un altro punto di vista, “inquadrarla”, proporre un nuovo modo di vedere e di fare pittura.
Il primo a capire che la superficie dei monocromi è semplicemente uno schermo sarà Maurizio Calvesi che così scrive nel catalogo della mostra alla Galleria Odyssia (1963): “Erano quadri originalissimi: verniciati con una sola tinta o due, a coprire l’intero rettangolo della superficie o due rettangoli accostati... Un numero o delle lettere (ma solo talvolta) isolati o marcati simmetricamente; qualche gobba della carta, qualche scolatura: il movimento della pittura era tutto lì.”
Comune denominatore di un’intera generazione di artisti da Lucio Fontana a Enrico Castellani, da Piero Manzoni a Yves Klein, il monocromo non è una novità tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta e Schifano ne è perfettamente consapevole.
“Pensavo che dipingere significasse partire da qualcosa di assolutamente primario...”, racconta l’artista, “I primi quadri soltanto gialli con dentro niente, immagini vuote, non volevano dir nulla. Andavano di là, o di qua, di qualsiasi intenzione culturale. Volevano essere loro stessi... Fare un quadro giallo era fare un quadro giallo e basta”.

Azzeramento del gesto e del senso, dunque, un semplice pretesto per fare una pittura che riparta da zero, un incipit a qualcosa di diverso.
La grammatica dei monocromi di Schifano è molto semplice: smalti industriali dall’effetto lucido e coprente; colore “grondante” steso in maniera libera e non uniforme sulla ruvida superficie della carta da pacchi. L’intento è dare l’idea di una pittura da cartellone pubblicitario.
La superficie dei quadri, dai colori accesi e privi di sfumature, alla stregua di una lastra fotografica, prelude all’impressione di nuove immagini: è un nuovo spazio da indagare, un campo di germinazione che si dispone a produrre qualcos’altro.
L’emblematico titolo di questa mostra si riferisce a un’opera del 1960 che Schifano realizza appena ventiseienne e a un polittico del 1962 che figura tra le opere esposte.
Con efficace sinteticità da messaggio pubblicitario Qualcos’altro sta forse a indicare che ciò che l’artista intendeva dipingere doveva essere diverso da quanto si vedeva in giro; ma è anche un intento programmatico espresso in due parole: il monocromo, inteso come tabula rasa, è già pronto a trasformarsi in luogo di proiezione, campo fotografico in cui si metteranno a fuoco dettagli, particolari, frazioni di immagini.

Qualcos’altro ha un sapore quasi profetico, se si pensa che questi “schermi” si riempiranno presto dei nuovi segni della vita moderna.
È alla luce di tutto questo che la mostra si concentra sui monocromi, a sessant’anni dalla loro nascita, in quanto tappa cruciale del cammino creativo di Mario Schifano e genesi della sua invenzione pittorica.

Alle opere verrà affiancato un nucleo di lavori su carta degli stessi anni e, per l’occasione, sarà pubblicato un giornale della mostra in formato tabloid con contenuti inediti dell’artista e un contributo di Riccardo Venturi e Alberto Salvadori. 

 

 choisi yyy 2020 01

 

YES YES YES Revolutionary Press 1966/1977

Un saggio visuale, un libro di immagini che esamina il ruolo della stampa alternativa. 

Siamo felici di annunciare gli ospiti di Spazio Choisi #01: a+mbookstore (Milano) e Viaindustriae (Foligno), due editori italiani che trasformeranno lo Spazio in un insolito archivio dedicato alla stampa alternativa, underground e controculturale tra il 1966 e il 1977.

Il display racconta della pubblicazione “YES YES YES Alternative Press 1966/1977 from Provo to Punk” e preannuncia la nuova ricerca “YES YES YES Revolutionary Press in Italy 1966/1977 from Mondo Beat to Zut”.

Entrambe costituiscono un saggio visuale, un libro di immagini che esamina il ruolo della stampa alternativa. Editori, autori, praticanti radicali di quella scena, intervistati e coinvolti nel libro, ripensano quelle azioni e pubblicazioni che toccavano i temi dell’urgenza sociale del cambiamento.

YES YES YES analizza soprattutto la cultura visiva di riviste “povere”, la loro grafica stupefacente e la loro estetica liberata e integrata con il sistema di attivismi radicali artistici e politici. In questo modo le pagine dei giornali e dei fogli trattano i fatti con testi innovativi, con uno stile sovversivo proprio di quel clima fervente che formò una rete sociale di stampatori, le autonomie creative e i sindacati per la distribuzione.
In questa innovazione sistemica, la democratizzazione di stampa stimolava da un lato la sperimentazione del design grafico e dall’altro la crescita della pratica editoriale in una cultura allargata alla comunità.

L’archivio presentato a Spazio Choisi #01 comprenderà i materiali d’archivio della scena italiana degli stessi anni, che andranno a comporre la nuova pubblicazione “YES YES YES Revolutionary Press in Italy 1966/1977 from Mondo Beat to Zut”, in uscita il 30 gennaio 2020.

Durante il periodo della mostra, presso la libreria Choisi sarà in vendita una selezione speciale di pubblicazione di a+mbookstore, Milano.

Periodo mostra: 14 gennaio - 18 febbraio 2020
orari di apertura: martedì e mercoledì su appuntemento, giovedì e venerdì dalle 10 alle 18 presso: Spazio Choisi 01, via Pelli 13, Lugano (primo piano)

Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., www.choisi.info

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EROS di Bruno Cattani allo Spazio Choisi #2 di Lugano

La mostra è un racconto per immagini, nel quale l’artista ci invita a riconsiderare con occhi e percezione nuovi, il desiderio e il pathos. 

Nel nuovo Spazio Choisi #2 è possibile visionare fino al 31 marzo 2020 una selezione di immagini della serie EROS di Bruno Cattani allestita in occasione della presentazione dell’omonimo libro pubblicato da Artphilein Editions.

EROS di Bruno Cattani è un racconto per immagini, nel quale l’artista ci invita a riconsiderare con occhi e percezione nuovi, il desiderio e il pathos, per proporci un’intensa emozione e un totale coinvolgimento sul piano estetico ed emotivo.

“L’erotismo della statuaria, più o meno classica, custodito in quelle forme di marmo nate dalle mani dello scultore e ritoccate dal tempo che le rimodella e le leviga. Particolari di gesti e di corpi nascosti o illuminati in un continuo alternarsi di luci e ombre che le muovono ridando vita a “un gruppo di figure, che, come attori drammatici di un coro erotico, vogliono ancora danzare e far udire la loro voce.”
(Lucetta Frisa e Marco Ercolani) 

Bruno Cattani è fotografo della memoria, dei luoghi e del passato emozionale. Inizia la sua attività nel 1982 e da oltre trent’anni collabora con musei nazionali e internazionali (Galleria Civica di Modena, Musée Rodin, Musée du Louvre, Pergamonmuseum), istituti d’arte (École Nationale Supérieure des Beaux-Arts e Istituto Nazionale per la Grafica) ed Enti (Soprintendenza Archeologica di Pompei).

Bruno Cattani è inoltre autore di alcuni libri d’artista tra cui Memorie, Playing Dreams e Eros.
La mostra è in collaborazione con Heillandi Gallery, Lugano