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NOS Visual Arts Production è orgoglioso di presentare FORZA UOVA

La prima mostra a Bologna di Alterazioni Video, a cura di Elisa Del Prete e Silvia Litardi, promossa da ART CITY Bologna 2019 in occasione di Arte Fiera.

NOS Visual Arts Production è orgoglioso di presentare FORZA UOVA la prima mostra a Bologna di Alterazioni Video, a cura di Elisa Del Prete e Silvia Litardi, promossa da ART CITY Bologna 2019 in occasione di Arte Fiera, un’incursione inedita sulle ultime produzioni "Turbo Film" del collettivo italiano, che si sviluppa come progetto diffuso in città, tra centro e periferia, proponendosi non soltanto come esperienza espositiva bensì come vera e propria immersione nella pratica artistica del collettivo.

NOS, neonato organismo dedito alla produzione artistica, porta per la prima volta a Bologna Alterazioni Video dopo la recente conclamazione a Manifesta dell'ormai nota opera decennale di Incompiuto Siciliano, per presentare invece l'attitudine "Turbo" del gruppo, altro filone di ricerca avviato dagli artisti più di dieci anni fa.

Hai presente quando ti arriva un Super Tele in faccia? Il primo istinto è bucarlo ma poi ti ritrovi in piazzetta a tirare punizioni. Il Turbo Film è l’equivalente di una pallonata o di una banca che brucia o di un bacio inaspettato, magari di un tipo sudato e con la barba. (A.V.)

Il Turbo Film è un genere cinematografico che si pone tra gli spaghetti western e il neorealismo di YouTube. Spesso improvvisato e partecipato, si richiama agli albori del cinema mantenendo le sue radici nell’arte contemporanea. In queste video produzioni, che nascono da occasioni estemporanee, impreviste e si caratterizzano per la bassa definizione, il coinvolgimento di persone sconosciute o appena conosciute, il fotomontaggio, la natura indefinita e mai conclusa, convivono e confliggono il glitterato mondo fashion e la speculazione geopolitica, storie minime, mondi e culture che un tempo si sarebbero detti underground.

Cuore della mostra diffusa sarà l'installazione FORZA UOVA a Voxel (via di Corticella 56), che inaugura venerdì 1 febbraio dalle ore 11.00 alle ore 15.00 in occasione di un brunch davvero speciale di benvenuto in cui il pubblico è proiettato direttamente dentro a un set autoprodotto dal forte apporto calorico. L'installazione è  creata appositamente per la sede speciale di Voxel, la palazzina colorata nel distretto melting pot della Bolognina, dove video, sculture e oggetti di scena compongono un cluster delle ultime produzioni Turbo Film con un affondo ironico sul tema delle fake news, oggetto del loro ultimo "Guerra e Pace" girato a Mosca pochi mesi fa. 

La sera, a partire dalle 21.00, il set prenderà vita in occasione di una grande festa, a cura degli artisti.

A seguire, sabato 2 febbraio dalle ore 23.23, in occasione della "notte bianca" di ART CITY e grazie alla collaborazione con Pop Up Cinema Bologna, il Cinema Medica Palace in centro a Bologna, ospita il cinema event performativo con un ospite d'eccezione direttamente dalla Russia che assieme agli artisti guiderà il pubblico in una lezione di educazione all'autodisciplina per presentare l'anteprima del Turbo Film 2018 "Guerra e Pace".

Domenica 3 febbraio alle ore 12.00, sempre il Cinema Medica Palace ospiterà poi, dopo una ricca colazione a base di omlette, una selezione di Turbo Film dal 2008 a oggi, con la presentazione speciale di Lorenzo Balbi.

Ad arricchire il programma, sabato 2 febbraio alle ore 16.00, all'interno di FRUIT Exhibition, la fiera di pubblicazioni d’arte di Bologna, Alterazioni Video e FOSBURY ARCHITECTURE, in dialogo con Silvia Litardi di NOS, presentano il volume Incompiuto Siciliano. La nascita di uno stile, che illustra la mappatura visiva realizzata dagli artisti  delle follie irrisolte dell'architettura pubblica italiana dal dopoguerra ad oggi.

Alterazioni Video è un collettivo di 5 artisti fondato a Milano nel 2004. I membri sono, Paololuca Barbieri Marchi, Alberto Caffarelli, Andrea Masu, Giacomo Porfiri, Matteo Erenbourg, vivono a New York, Berlino, Lisbona e Bologna. Operando come una piattaforma, gli artisti volgono il loro interesse alla costruzione di immaginari collettivi tramite l’uso alternativo dei nuovi media, problematizzando l’effetto delle tecniche di comunicazione a servizio dei sistemi di potere. Qualunque sia il formato delle loro produzioni, che vanno da indagini a lungo termine alla performance, dal Dj set alle installazioni, Alterazioni Video rileva l’urgenza di riprendere possesso di spazi di narrazione troppo spesso omologati e disciplinati. Negli ultimi anni il collettivo ha prodotto oltre dieci film, raccolti sotto il nome di Turbo Film ed esposti in prestigiosi Festival del Cinema e spazi dell’arte. Turbo Film è un “sistema filmico” o metodologia, che si riferisce alla continua riconfigurazione dell’esperienza nelle relazioni della vita quotidiana e sociale, nel lavoro, nell'economia e nella politica. Ha lo scopo di porre domande su argomenti problematici, attraverso una produzione multi-formato trasversale che può circolare su diverse piattaforme multimediali.

NOS Visual Arts Production sviluppa e cura produzioni artistiche. Nasce nel 2018 dall’incontro di Elisa Del Prete, Silvia Litardi, Rubina Romanelli e Sara Zolla che uniscono le loro diverse competenze nel sistema dell’arte contemporanea per realizzare e promuovere mostre e progetti. NOS si occupa dei numerosi aspetti che rendono possibile l’opera d’arte lavorando con gli artisti per produrre opere inedite e site specific e rispondendo trasversalmente alle esigenze di committenti privati e pubblici come musei, fondazioni, teatri, festival e gallerie.

Voxel è lo spazio di coworking nel cuore della Bolognina per professionisti e artigiani del visivo dove condividere lo spazio significa condividere visioni e progettazioni, e dove NOS, tra i co-fondatori, ha la sue sede.

Pop Up Cinema Bologna, in pieno centro storico è un cantiere culturale che propone nuovi modi di interpretare la sala cinematografica e vivere il rapporto tra film e spettatori.

 INFO

Alterazioni Video

FORZA UOVA

A cura di Elisa Del Prete e Silvia Litardi

@ Voxel | via di Corticella 56, Bologna

venerdì 1 febbraio 2019

opening mostra e brunch, ore 11-14

festa, ore 21 – 1

 

La mostra presso Voxel si potrà visitare da giovedì 31 gennaio a domenica 3 febbraio 2019 dalle ore 10 alle ore 20

Eventi

Cinema Event TurboFilm

@ Cinema Medica Palace | via Monte Grappa 9, Bologna

sabato 2 febbraio 2019, dalle ore 23.23

biglietto intero 8 euro con possibilità di acquisto in prevendita fino al 30 gennaio a 3 euro

riduzione con biglietto Arte Fiera 5 euro

 

TurboFilm a colazione con presentazione di Lorenzo Balbi

@ Cinema Medica Palace | via Monte Grappa 9, Bologna

domenica 3 febbraio 2019, ore 12.00

biglietto intero 10 euro comprensivo di colazione

con possibilità di acquisto in prevendita fino al 30 gennaio a 5 euro

riduzione con biglietto Arte Fiera 7 euro

 

Presentazione del libro Incompiuto Siciliano con Alterazioni Video

e FOSBURY ARCHITECTURE in dialogo con Silvia Litardi

@ Fruit Exhibition | Palazzo Isolani, Corte Isolani 5, Bologna

sabato 2 febbraio 2019, ore 16.00

ingresso libero

Promosso da ART CITY Bologna 2019

 

 

 

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ART CITY Bologna 2019

Dal 1 al 3 febbraio 2019  | VII edizione

Dal 1 al 3 febbraio 2019 la settima edizione di ART CITY Bologna, il programma istituzionale di mostre, eventi e iniziative speciali promosso dal Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere in occasione di Arte Fiera

Coordinato dall’Area Arte Moderna e Contemporanea dell’Istituzione Bologna Musei, per il secondo anno consecutivo ART CITY Bologna si svolge sotto la guida di Lorenzo Balbi, direttore artistico di MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna, con l’obiettivo di articolare una programmazione culturale di alto profilo in affiancamento alla manifestazione fieristica.

La principale novità di questa edizione è la durata più ampia. Il nucleo dei tre giorni del weekend si dilata infatti in una vera e propria art week che, a partire dal 25 gennaio, traccia un calendario di avvicinamento all’apertura di Arte Fiera in programma il 1 febbraio.

Nel segno invece della continuità, viene confermato il format sperimentato lo scorso anno, con un main program articolato in un evento speciale e una serie di progetti curatoriali monografici - tra mostre, installazioni e performance - che presentano le più varie espressioni delle pratiche artistiche contemporanee.

ART CITY Bologna prevede inoltre la sezione ART CITY Segnala, in cui rientrano oltre 100 eventi: un ricchissimo palinsesto di appuntamenti proposti dagli operatori culturali della città, tra cui istituzioni pubbliche e private, gallerie d’arte moderna e contemporanea, artist run space, spazi no-profit e luoghi non convenzionali.

Torna ad esplorare le molte possibili connessioni tra arte e cinema la sezione ART CITY Cinema, con la programmazione di proiezioni cinematografiche al Cinema Lumière a cura della Fondazione Cineteca di Bologna.

Infine, non mancherà uno degli appuntamenti più attesi con la ART CITY White Night: sabato 2 febbraio apertura straordinaria fino alle ore 24 in numerose sedi del circuito ART CITY Bologna, oltre che in gallerie, spazi espositivi indipendenti, palazzi storici e negozi.

PER INFORMAZIONI

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 Matteo Fato, Il Piano del Cavaliere, ossia, Stare a Cavaliere nella Notte, 2018

 

 

MATTEO FATO - Stare a Cavaliere durante il giorno e nella notte

Nell’ambito di ART CITY Segnala 2019 in occasione di Arte Fiera, Banca di Bologna ospita per la seconda volta nella sede della sua Direzione Generale un progetto dedicato a un artista italiano.

Nell’ambito di ART CITY Segnala 2019 in occasione di Arte Fiera, Banca di Bologna ospita per la seconda volta nella sede della sua Direzione Generale un progetto dedicato a un artista italiano visibile dal 29 gennaio al 22 febbraio.

L’artista invitato è Matteo Fato (Pescara, 1979) che presenta nello spazio di piazza Galvani due opere al confine tra pittura e installazione. I lavori costituiscono un unico nucleo realizzato nel 2018 in occasione di ‘Straperetana’ mostra collettiva organizzata con cadenza annuale in varie sedi nel borgo di Pereto, in Abruzzo. Elemento centrale dell’allestimento sono due dipinti di paesaggio di diverse dimensioni, entrambi realizzati dal vero durante il soggiorno di Matteo Fato a Pereto. Quello di più largo formato muove da una resa diurna della campagna circostante, raccontata con pennellate ampie e cromatismi accesi ai limiti dell’astrazione; il secondo, più piccolo, ritrae lo stesso paesaggio nelle ore notturne, dunque con uno spettro cromatico più scuro. Ciascuno dei due dipinti possiede un proprio ‘doppio’ concomitante: un’ulteriore porzione di tela con pennellate della stessa palette, che creano un rimando speculare al lavoro principale. Le due coppie sono installate sulle rispettive casse da trasporto, che – nel momento in cui raggiungono lo spazio espositivo – cambiano completamente funzione. In questi termini il progetto, concepito come un’unica installazione, viene ricontestualizzato e assume un senso nuovo nel quale si incontrano due tra le direttrici principali della ricerca di Fato.

La prima è il suo interesse per la pittura en plein air: il contatto diretto con l’ambiente naturale è diventato negli ultimi anni un’esigenza primaria per l’artista, che vede nell’immersione nella realtà una condizione fondamentale per la creazione dell’opera. Dipingere dal vero permette di raggiungere una sorta di osmosi con il reale, e di conseguenza una presa di coscienza molto più efficace della sua immagine. Questa dinamica fenomenologica introduce il secondo polo di riflessione di Matteo Fato, particolarmente importante in questo contesto: l’importanza del rapporto tra pittura e spazio circostante. Nel suo lavoro (che si apre anche a media diversi dalla pittura) il gesto del dipingere ha bisogno di essere letto da punti di vista diversi per essere assorbito appieno; la collocazione del dipinto in un contesto specifico, di conseguenza, tende a problematizzare il confine tra due e tre dimensioni, ponendo l’opera nello spazio in una modalità quasi scultorea. La pittura viene riletta in termini ‘oggettuali’, che non ne esauriscono il significato sulla superficie della tela ma danno valore allo spazio vuoto che la circonda. La presenza delle casse, che diventano supporti, assume proprio questo significato: valorizzare la fisicità dell’opera nell’ambiente, fino ad assegnarle un posto concreto nella realtà circostante. Nel caso della mostra per Banca di Bologna, l’allestimento in uno spazio con un’ampia vetrina che dà sulla piazza crea una sorta di cortocircuito: la riproduzione di un paesaggio naturale viene chiusa in un ambiente che tuttavia si apre all’esterno a tutte le ore del giorno (con i relativi cambiamenti di luce, di passaggio di pubblico, di modalità di fruizione). L’opera si pone in una posizione quasi di vedetta, giorno e notte. Il titolo della mostra  – Stare a Cavaliere durante il giorno e nella notte –  allude dunque al contempo alla Piana del Cavaliere (la vallata sottostante Pereto soggetto dei due dipinti realizzati da Fato) e a questa posizione di ‘allerta’ nei confronti della realtà circostante, che rimanda all’atto stesso del dipingere.

Matteo Fato è nato nel 1979 a Pescara, dove vive e lavora. Dal 2009 è docente presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino. Ha partecipato a numerose mostre in gallerie private e musei pubblici, in Italia e all’estero. Nel marzo 2018 ha inaugurato una personale dal titolo ‘Eresia (del) Florilegio’ presso la Galleria Nazionale delle Marche (Palazzo Ducale, Urbino). Nell’aprile 2018 ha aperto una doppia personale con Nicola Samorì presso Casa Testori, (Milano) all’interno del progetto ‘Iscariotes’. Sia nel 2018 che nel 2017 ha partecipato a ‘Straperetana’, a cura di Saverio Verini. Nel luglio 2017 ha preso parte alla mostra ‘OPEN20’ presso il Museo Mostyn in Galles. Nel 2016 è stato invitato a partecipare alla 16° Quadriennale d’Arte, Palazzo delle Esposizioni, Roma. Nel 2015 ha aperto una personale presso TRA (Treviso Ricerca Arte). Nel 2012 ha concluso la residenza presso la Dena Foundation for Contemporary Art (Parigi) con la personale ‘Vidéos_Dessins’, e la partecipazione alla mostra ‘La collection Giuliana et Tommaso Setari, retour à l’intime (La maison rouge, Fondation Antoine de Galbert)’. Ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui il premio Level 0 – ArtVerona (2013), come artista selezionato da Giacinto Di Pietrantonio per Gamec (Bergamo); il Premio Città di Treviglio (2012); il Premio Terna (2° classificato in Pittura, 2014); il Premio Cramum (2016). Nel 2015 è stato in residenza per due mesi presso il Nordic Artists’ Centre Dalsåsen (NKD) in Norvegia. Nel 2010 è stato selezionato dalla Dena Foundation for Contemporary Art come artista Italiano in residenza presso ArtOmi, (New York). Nel 2008 è stato invitato in residenza presso la Fondazione Spinola Banna (Torino) con Adrian Paci come Visiting Professor. Il suo lavoro è presente in numerose collezioni private e pubbliche in Italia e all’estero. Matteo Fato è rappresentato dalla Galleria Monitor, Roma-Lisbona.

Info

Orari di apertura durante il weekend di ART CITY Bologna

L'inaugurazione: 29 gennaio 2019, ore 18.00.

1 febbraio, 10 - 20; 2 febbraio, 10 - 24; 3 febbraio, 10 - 20

Orari di apertura ordinari

da lunedì a venerdì, 10.00 - 13.00 e 15.00 - 17.00

Chiuso sabato e domenica

 

 

 

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"Bill Viola. The road to St. Paul's": terzo appuntamento della rassegna "L'arte sullo schermo"  

 

Bill Viola. The road to St. Paul’s

“L’arte sullo schermo” arriva al tuo terzo appuntamento presso la Fondazione Ragghianti.

La rassegna “L’arte sullo schermo” arriva al tuo terzo appuntamento, sabato 26 gennaio alle ore 17:30, con la proiezione del film del 2017 di Gerald Fox The road to St. Paul’s, dedicato al grande videoartista statunitense di origine italiana Bill Viola. Nel documentario è lui stesso, celebrato nei principali spazi museali dei cinque continenti, a guidarci nella genesi delle due grandi videoinstallazioni realizzate su commissione per la Cattedrale di Saint Paul a Londra, debitrici dell’iconografia rinascimentale toscana, che costituisce la fonte d’ispirazione di molti suoi lavori.

Ulteriori dettagli sul sito della Fondazione Ragghianti.

Considerando il grande afflusso di pubblico che si è registrato ai due precedenti appuntamenti della rassegna, si consiglia di arrivare in orario o con anticipo per trovar posto a sedere.

 

PROSSIMI APPUNTAMENTI

Sabato 26 gennaio, ore 17:30

Bill Viola. The road to St. Paul’s, di Gerald Fox, 2017

 

Sabato 2 febbraio, ore 17:30

Maurizio Cattelan: be right back, di Maura Axelrod, 2016


Fondazione Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti

Complesso monumentale di San Micheletto

Via San Micheletto 3, Lucca

 

 

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tel. 0583 467205

 

 

7308277 3247515

 

A perdita d’occhio. Visibilità e invisibilità nell’arte contemporanea

Presentazione del volume di Francesca Alfano Miglietti "A perdita d’occhio. Visibilità e invisibilità nell’arte contemporanea".

Giovedì 24 gennaio alle 18.30 alla Feltrinelli p.zza Piemonte si terrà la presentazione del volume di Francesca Alfano Miglietti "A perdita d’occhio. Visibilità e invisibilità nell’arte contemporanea" (Skira editore).

Con l’autrice intervengono Gianni Canova, Romeo Gigli e Marco Pesatori.

Una serie di appunti sulle questioni sollevate dal problema della “visione” attraverso le opere di un nucleo di artisti contemporanei. Un saggio che diventa indagine linguistica imprescindibile da quella visiva, essendo suo tema costante lo “sguardo”, il “guardare”. Parole e opere che interagiscono spingendo il lettore a farsi obbligatoriamente anche “osservatore”.

Spesso, quanto accomuna questi autori – Fabio Mauri, Gino De Dominicis, Jannis Kounellis, Oscar Muñoz, Claudio Parmiggiani, On Kawara tra gli altri – è apparentemente un pretesto, uno strumento, un segnale. In realtà, a renderli vicini è una potente onnipotenza: far vedere quello che non c’è, far vedere un presagio, una memoria, un amore, un tempo, un disagio,tutte “cose” che non si vedono e tuttavia si sentono, si percepiscono, coinvolgono, inquietano, attraggono.

Con un’introduzione di Franco “Bifo” Berardi e un testo di Filippo Timi.

Francesca Alfano Miglietti (fam), teorico e critico d’arte, docente all’Accademia di Brera, autrice di libri e saggi sull’arte contemporanea, ha incentrato la sua ricerca sulle contaminazioni dei

linguaggi, il corpo e le sue modificazioni, la performance, il rapporto tra visibile e invisibile. Ideatrice e direttrice della rivista “Virus”, con Skira ha pubblicato Nessun tempo, nessun corpo (2001), Virus Art (2003), Virus Moda (2005), Manuale delle passioni (2007) e Percorsi di arte contemporanea (2011).

INGRESSO LIBERO FINO AD ESAURIMENTO POSTI.

 

 

 

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Giulio Paolini del Bello ideale, 2018. Installation view della mostra alla Fondazione Carriero, Milano

Ph. Agostino Osio, Courtesy Fondazione Carriero, Milano

  

Giulio Paolini - del Bello ideale

La Fondazione Carriero propone un nuovo appuntamento dedicato ai bambini dai 5 ai 11 anni e alle loro famiglie.

Nell’ambito della mostra del Bello ideale di Giulio Paolini, a cura di Francesco Stocchi e con interventi scenografici di Margherita Palli, la Fondazione Carriero propone un nuovo appuntamento dedicato ai bambini dai 5 ai 11 anni e alle loro famiglie, pensato per approfondire i contenuti della mostra rielaborandoli all’interno degli spazi della Fondazione.

Lo specchio di Giulio. Dopo il successo dei primi due appuntamenti dedicati ai più piccoli, domenica 27 gennaio alle ore 16.00 la Fondazione Carriero organizza una nuova visita interattiva alla scoperta dell'arte di Giulio Paolini, uno dei massimi esponenti dell’arte concettuale.

Con la guida di un esperto di didattica museale e dotati di un nécessaire di specchi, fogli e matite, i bambini accompagnati dalle loro famiglie sono invitati a entrare in contatto con i temi della mostra in modo partecipativo e divertente. 

Dopo una breve introduzione alla mostra nelle stanze di Casa Parravicini, i giovani visitatori sono chiamati a creare il proprio autoritratto, trovare nuove geometrie all’interno dello spazio e diventare archeologi del contemporaneo.

La visita si svolgono a titolo gratuito, su prenotazione scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. La durata è di 60 minuti

La mostra del Bello ideale

Fino a domenica 10 febbraio del Bello ideale propone un’analisi dell’opera di Giulio Paolini, indiscusso pioniere dell’arte concettuale in Italia: attraverso una nutrita selezione di lavori, scelti e allestiti dal curatore insieme all’artista torinese, la mostra ripercorre l’intero arco dei suoi 57 anni di carriera, esponendo capisaldi della sua produzione come Senza titolo (1961), Monogramma (1965), AB 3 (1966), Nécessaire (1968), Controfigura (critica del punto divista) (1981), alcuni dei suoi celebri autoritratti, fino a tre nuove opere appositamente concepite per l’occasione (In cielo, Deposizione, Finis Terrae, tutte del 2018).

del Bello ideale di Giulio Paolini si inserisce coerentemente nel percorso iniziato dalla Fondazione Carriero con imaginarii (settembre 2015), FONTANA • LEONCILLO Forma della materia (aprile 2016), FASI LUNARI (ottobre 2016), PASCALI SCIAMANO (marzo 2017) e SOL LEWITT. BETWEEN THE LINES (novembre 2017- giugno 2018, co-curata con Rem Koolhaas) mostre curate da Francesco Stocchi il cui punto cardine è l’approccio dialogico e la tensione costante verso ricerca e sperimentazione.

La mostra è resa possibile grazie alla stretta collaborazione con Giulio Paolini e la Fondazione Giulio e Anna Paolini e a prestiti provenienti da prestigiose istituzioni pubbliche e importanti collezioni private.

La mostra sarà accompagnata da un catalogo (italiano e inglese) edito da König Books, curato da Francesco Stocchi, che raccoglierà le immagini delle opere allestite negli spazi della Fondazione Carriero, con contributi, tra gli altri, di Giulio Paolini e di Francesco Stocchi.