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Marco Lodola: Martelli futuristi

 

Marco Lodola dona un'opera a Casa Russolo

L'opera sarà presentata durante la Notte Futurista il prossimo 15 giugno

Un' importante opera d’arte contemporanea va ad aggiungersi al nuovo patrimonio artistico che dal 15 giugno offrirà Palazzo Altan Venanzio e in particolare il nuovo spazio denominato Casa Russolo, in memoria dell’artista portogruarese che qui venne alla luce il 30 aprile 1885. Si tratta di “Martelli futuristi”, opera del lombardo Marco Lodola. E’ un dono a Portogruaro, quello deciso di Marco Lodola, che viene da lontano, esattamente dai mesi che l’artista trascorse a Portogruaro, in servizio militare.

“Negli anni '80 comincia – racconta l’artista - la mia storia artistica con un gruppo chiamato Nuovo Futurismo, che faceva il verso con le dovute distanze al Futurismo storico di Marinetti e Boccioni. Il mio interesse in particolare è sempre stato nei confronti di Fortunato Depero e la mia passione musicale mi ha permesso di conoscere Luigi Russolo (scoperto a Portogruaro appunto durante il servizio militare). I martelli Futuristi, nascono combinando lo strumento vero e proprio musicale utilizzato nelle orchestre per le percussioni e quelli iconici dei Pink Floyd nel film The Wall, una sorta di marcia musicale che mi ha portato fin li ad illuminare Casa Russolo nel Palazzo Altan Venanzio”.

“Martelli futuristi” sarà ufficialmente presentata il prossimo 15 giugno, in occasione della Notte Futurista che inaugurerà Casa Russolo. Con le sculture luminose realizzate con diversi materiali e tecniche, Lodola crea immagini che rimandano alla musica, al cinema, ai fumetti e alla pubblicità. Dietro le sue luci al neon, le sue sagome in plexiglas, le sue campiture cromatiche, ci sono riferimenti al Futurismo, al colorismo ritmico della Delaunay, alla Pop Art americana.

"Elettricista con una visione proletaria dell’arte", secondo la definizione che dà di se stesso, Lodola vive e lavora a Pavia. Fondatore, negli anni Ottanta, del gruppo detto "Nuovo Futurismo", utilizza da sempre i materiali industriali poveri, come plexiglas, perspex e smalti. Nel 1994 fonda il "Gruppo '98", il cui manifesto viene reso pubblico nel suo laboratorio-atelier di Pavia, una ex-fabbrica aperta a musicisti, fotografi e scrittori: la "Lodolandia". Collabora con Aldo Busi, gli 883 e i Timoria (per i quali cura le scenografie dei concerti e le copertine degli album), organizza il premio musicale "Tribe Generation", il premio cinematografico "Brescia Music Art" e quello musicale "Roxi Bar". Le sue sculture luminose sono state protagoniste anche di una recente edizione del Festival di San Remo. Lodola ha curato l’immagine del Carnevale di Venezia, realizzato il manifesto per le Olimpiadi di Torino, la scultura luminosa dell’aeroporto di Città del Messico e l’immagine del centenario del movimento pacifista di Gandhi. Gli sono state dedicate molte personali in musei e gallerie di diversi Paesi ed è stato tra i Maestri invitati ad esporre al Padiglione Italia della Biennale.

Per informazioni:
www.comune.portogruaro.ve.it

CASA RUSSOLO
Centro Culturale Palazzo Altan Venanzio
Portogruaro, Via Seminario, 27

Tel: 0421277282
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Orari di apertura:
lunedì solo per lettura giornali, sale studio e uso pc ore 9.00 - 13.00 / 14.00 - 18.00
da martedì a venerdì ore 9.00 - 18.00
sabato ore 9.00 - 13.00.

Ingresso gratuito

 

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Ph. Matteo de Fina

 

DOPPIO SENSO NEL SEGNO DI JOSEF ALBERS

Nuovo appuntamento prima della pausa estiva e della ripresa a settembre

Sabato 9 e domenica 10 giugno ultimo appuntamento con Doppio senso: percorsi tattili alla Collezione Peggy Guggenheim prima della pausa estiva e della ripresa a settembre. Il programma del museo inclusivo per adulti e bambini non vedenti e ipovedenti, ma aperto anche per un pubblico vedente, sarà dedicato alla mostra Josef Albers in Messico, aperta fino al 3 settembre. 

Durante la visita tattile condotta da Valeria Bottalico i partecipanti analizzeranno due opere dell’artista tedesco: Variante/Adobe, Fronte Arancione (1948–58) e Omaggio al quadrato (1969), entrambe riprodotte in termoform. Seguirà poi il laboratorio con l’artista non vedente Felice Tagliaferri, che aiuterà a consolidare l’immagine mentale formata di uno dei lavori di Albers fruiti.

Come sempre, il sabato (dalle 14 alle 18) è dedicato agli adulti, la domenica (dalle 15) ai bambini dai 6 ai 12 anni. Tutti gli appuntamenti sono gratuiti, fino a esaurimento posti.

Per informazioni e prenotazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. / tel. 041.2405401/444.

Doppio senso: percorsi tattili alla Collezione Peggy Guggenheim è realizzato in collaborazione con l'Istituto dei Ciechi di Milano e l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – Onlus, e gode del patrocinio di ICOM Italia (International Council of Museums). Il programma è reso possibile grazie al contributo di The Gordon and Llura Gund Foundation, Fondazione Araldi Guinetti, Vaduz e Kirsh Foundation

 


 

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FOTOGRAFIA FRA DIRITTO E VALORE

In occasione di MILANO PHOTOWEEK, lo Studio Legale Negri-Clementi è lieto di invitarvi al workshop: "Fotografia fra diritto e valore”

Giovedì 7 giugno alle ore 18.00 in occasione della MILANO PHOTOWEEK, lo Studio Legale Negri-Clementi è lieto di invitarvi al workshop: "Fotografia fra diritto e valore” 

Il Workshop intende approfondire due aspetti della fotografia poco trattati ma senza dubbio fonte di questioni che non si limitano ad astratte disquisizioni dottrinali: la libertà di panorama e la valorizzazione economica e fiscale del diritto d’autore.


Interverranno:

Annapaola Negri-Clementi – Managing Partner di Negri-Clementi Studio Legale Associato per saluti introduttivi

• Filippo Federici - Negri-Clementi Studio Legale Associato
• Gilberto Cavagna - Negri-Clementi Studio Legale Associato
• Anna De Toni - Studio Nobolo Associati STP
• Fotografo professionista

Sarà anche l’occasione per presentare e distribuire ART&LAW n. 3, la rivista scientifica dello Studio di matrice giuridica dedicata al mondo dell’arte che approfondisce temi di diritto, giurisprudenza ma anche economia, fiscalità, storia e mercato dell’arte. 


Info
Link: http://www.photoweekmilano.it/fotografia-fra-diritto-e-valore/

Luogo: Via Bigli, 2 Milano - 1° piano - Sala Convegni di Negri-Clementi Studio Legale Associato

Dal momento che i posti sono limitati, Vi invitiamo a confermare la Vostra presenza inviando una mail a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  

 


 

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 Vinci-Galesi: La terra dei fiori, 2017, Documentazione di performance. Stampa su carta fine art_cm 20x30_Ph.Mariano De Angelis

 

 La Repubblica delle Meraviglie

Il nuovo progetto del duo Vinci/Galesi ideato in seguito alla vincita del Sustainable Art Prize 2017

Il 22 maggio, a Venezia, si inaugura La Repubblica delle Meraviglie, il nuovo progetto del duo Vinci/Galesi (Sasha Vinci, 1980 e Maria Grazia Galesi 1988), a cura di Diego Mantoan e Paola Tognon, ideato in seguito alla vincita del Sustainable Art Prize 2017, promosso dall'Università Ca' Foscari Venezia, all’interno del programma Ca' Foscari Sostenibile, in collaborazione con ArtVerona. Il progetto è realizzato con il supporto della galleria aA29 Project Room (Milano/Caserta).

La Repubblica delle Meraviglie è un’azione collettiva e una performance itinerante lungo le calli, i campi e i canali di Venezia, immaginata e studiata per creare uno spazio e un tempo di riflessione che evoca e riattualizza le storie e i desideri delle comunità che hanno costruito l’antica città lagunare. Il progetto site specific, si propone come azione ad ampia risonanza con l’obiettivo di sollecitare sguardi e riflessioni sulle contraddizioni che appartengono a tutte le geografie della contemporaneità. Attraverso l’uso dei fiori, metafora empatica e diretta della bellezza e della caducità, dell’energia e della fragilità, La Repubblica delle Meraviglie formalizza e restituisce il conflitto che appartiene a chi, senza annullare la complessità del presente, immagina forme per un cambiamento consapevole verso una rinnovata prospettiva futura, in linea con i 17 obiettivi ONU dell’Agenda 2030 sullo Sviluppo Sostenibile.

L’ottimo Luogo per l’Umanità
Il duo Vinci/Galesi riprende e sviluppa per questo progetto la ricerca già avviata per Mutabis (Scicli) e La terra dei fiori (Reggia di Caserta) in cui temi come la sostenibilità ambientale, sociale e politica sono stati affrontati con originalità ed efficacia. La Repubblica delle Meraviglie, come l'ottimo luogo di Thomas More, “vuole essere una terra nella quale immaginare forme di rinnovamento sociale e sviluppo sostenibile per una società pacificata, dove la cultura domina e regola la vita delle persone ... La nostra performance a Venezia, città utopica per eccellenza, diventa simbolicamente il momento in cui si avvia la costituzione di una terra di libertà e partecipazione”. Riallacciandosi alla storia, alla natura e al simbolismo del territorio lagunare, La Repubblica delle Meraviglie è il luogo dove ogni essere si ritrova infinito e capace di risplendere di quello stupore che nutre le coscienze.

Cinque Atti verso un’utopia concreta e sostenibile
In una dimensione alternativa al reale e proprio partendo dai fiori, simbolo della rinascita e della meraviglia oltre che concreta materia di lavoro per Vinci/Galesi, la performance veneziana si struttura in cinque atti agiti in luoghi diversi della città. Gli atti sono la rappresentazione simbolica e cadenzata della costituzione de La Repubblica delle Meraviglie, luogo ideale, inatteso e straordinario, dove l’umano si interroga sulla relazione fra arte e vita e sulla responsabilità nei confronti dell'esistente. La Repubblica delle Meraviglie viene dotata di un’armonia sonora composta da più movimenti che ricorda il genere sinfonico, di un drappo, di simboli, di una carta costituzionale, di un territorio e di una popolazione. Nei giorni che precedono la performance, Venezia e l'Università Ca’ Foscari sono il laboratorio di questa utopia: studenti e ricercatori sono invitati dagli artisti - attraverso workshop e incontri - a riflettere su cinque temi scelti come fondanti per la costituzione de La Repubblica: alteritas, pluralitas, communitas, humanitas, naturalia et mirabilia.
Il giorno che precede la performance, gli artisti, la comunità degli studenti di Ca’ Foscari, unitamente a tutti coloro che saranno coinvolti nel progetto, creeranno con i fiori il drappo e gli altri simboli, opere che saranno portate nel cuore di Venezia durante la performance del 22 maggio. A ottobre 2018 l’azione sarà restituita visivamente in una mostra ospitata presso gli spazi dell’Ateneo in concomitanza con la nuova edizione di ArtVerona. Per l’occasione verrà pubblicato un catalogo che - come un diario di viaggio - documenterà i passaggi del progetto e accoglierà i testi prodotti dagli artisti, dai curatori, dagli studenti e da tutte le persone coinvolte in questo percorso creativo.

La performance di Vinci/Galesi è inserita nel programma del Festival dello sviluppo sostenibile 2018 promosso dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile in programma su scala nazionale negli stessi giorni.
Il progetto di Vinci/Galesi a Venezia cade nel 150° anno dalla fondazione dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, che fu nel 1868 il primo istituto italiano a occuparsi di commercio e una delle prime tre business school al mondo.
La sinfonia de La Repubblica delle Meraviglie, creata dagli artisti in collaborazione con il musicista e compositore Vincent Migliorisi, sarà donata all'Università Ca’ Foscari, come a sottolineare la rilevanza delle istituzioni dedite alla ricerca e alla conoscenza per la concretizzazione di questa utopia.
Il progetto è realizzato con il sostegno del Mercato del Fiore Guarino e Kromato Edizioni.

http://www.unive.it/larepubblicadellemeraviglie

Sustainable Art Prize
https://www.unive.it/pag/29219/
L’Università Ca’ Foscari Venezia, in collaborazione con ArtVerona, ha istituito lo Sustainable Art Prize, un premio sui temi della sostenibilità, dedicato agli artisti presenti ad ArtVerona, che ha visto la prima edizione nell’ottobre 2017.
Obiettivo del progetto è promuovere i temi dello sviluppo sostenibile, favorendo una maggiore consapevolezza e stimolando l’impegno da parte degli artisti in questa direzione, attraverso l’utilizzo del mezzo artistico, quale potenziale strumento di diffusione e divulgazione di tematiche legate alle grandi sfide globali, in linea con i 17 obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, promossi dall’ONU.
Il premio consiste nella produzione di un’installazione, di una mostra o di una performance che si leghi ai temi della sostenibilità e da tenersi negli spazi dell’Università Ca’ Foscari a Venezia. La realizzazione dell’opera coinvolgerà gli studenti e permetterà agli artisti di misurarsi con un nuovo campo di sperimentazione, mettendosi in relazione con la comunità universitaria a Venezia, in un inedito incontro tra il modo artistico e la ricerca.
Per la prima edizione la giuria ha stabilito di assegnare il Premio al collettivo formato da Sasha Vinci e Maria Grazia Galesi, presentati dalla galleria aA29 Project Room (Milano/Caserta).
Gli artisti hanno convinto per la dedizione a dir poco genetica con cui affrontano i temi della sostenibilità ambientale, sociale e politica. Ha colpito, inoltre, la loro capacità di tradurre tale impegno in progetti esteticamente risolti e particolarmente efficaci dal punto di vista comunicativo. Si è apprezzata, infine, l'onestà e disponibilità degli artisti al coinvolgimento del territorio e delle comunità, che emerge quale cifra caratteristica dei propri interventi.

 

Ad Reinhardt. Arte

 

How to look: l’arte spiegata da Ad Reinhardt

Giovedì 17 maggio alle ore 18 incontro con Robert Storr

Giovedì 17 maggio alle ore 18, nell'ambito della mostra Ad Reinhardt. Arte + Satira (in corso fino al 20 maggio) il curatore e storico dell’arte Robert Storr, docente di pittura alla Yale University School of Art di New York, incontra il pubblico per approfondire un aspetto ancora poco conosciuto del celebre artista americano.

Pubblicata a pagina intera nell’edizione domenicale del quotidiano newyorkese PM nel corso del 1946, la serie How to look è un ricco insieme di fumetti che furono utilizzati da Ad Reinhardt (Buffalo, 1913 - New York, 1967) come piattaforma per difendere in modo appassionato lo sviluppo e la comprensione dell’arte astratta in America e per insegnare a superarne le difficoltà di approccio. Visualizzando e dettagliando concetti, nomi e categorie, i divertenti cartoon di Reinhardt tentano di avvicinare il pubblico al panorama artistico del tempo e rappresentano un’importante dichiarazione dell’universo concettuale dell’artista.

Fu proprio Robert Storr, nel 2013, a portare per la prima volta la serie all’attenzione del pubblico grazie a una mostra dedicata ospitata alla galleria David Zwirner di New York in collaborazione con la Ad Reinhardt Foundation. Tra i maggiori studiosi della pittura moderna e contemporanea, Storr ha lavorato per oltre dieci anni al Dipartimento di Pittura e Scultura del MoMA di New York, nel 2007 ha diretto la Biennale d’Arte di Venezia ed è attualmente docente di pittura alla Yale University School of Art di New York, di cui è stato Preside di Facoltà dal 2006 al 2016.

 

Informazioni

Tel. +39 059 2032911 / 2032940

www.galleriacivicadimodena.it

Museo Associato AMACI


 

cuschera

 

Presentazione a Milano del volume CUSCHERA Sculture 1990-2016

Presso il museo del Novecento presentazione del volume monografico dedicato a Salvatore Cuschera edito da SilvanaEditoriale

Mercoledì 16 maggio alle ore 18 la Sala Conferenze del Museo del Novecento a Milano ospita la presentazione del volume monografico dedicato a Salvatore Cuschera edito da SilvanaEditoriale, a cura e con saggio introduttivo di Giuseppe Appella.

All'incontro introdotto da Anna Maria Montaldo, Direttrice Area Polo Arte Moderna e Contemporanea, Comune di Milano, intervengono il curatore Giuseppe Appella, storico dell'arte, Marco Meneguzzo, storico dell'arte, Francesco Tedeschi, storico dell'arte e Grazia Varisco, artista.

Il volume ripercorre 26 anni del lavoro di Cuschera (Scarlino di Grosseto, 1958), dal momento del suo arrivo a Milano per frequentare il Liceo Artistico e l'Accademia di Belle Arti di Brera, allievo di Elisabetta Fermani, Tommaso Trini e Grazia Varisco, alla residenza londinese, iniziata nel 2012, all'Emerson College, avendo a fianco Rudolf Kaesbach e Fritz Manburg. Qui riattiva una vecchia fucina da fabbro e realizza lavori in ferro che alterna al legno e al gesso. Spesso sono materiali di recupero, antichi pezzi di cancellate, chiodi e ferri abbandonati da secoli, che espone in una serie di mostre in vari spazi londinesi, riscuotendo l'interesse di Ian Rosenfeld.

Scultori come Pietro Consagra, Gio e Arnaldo Pomodoro, Salvatore Scarpitta, e la migliore critica d'arte, da Tommaso Trini a Lea Vergine, Francesco Tedeschi, Guido Ballo, James Harithas, Fabrizio D'Amico, Flaminio Gualdoni, Luciano Caramel, Marco Meneguzzo, Maurizio Calvesi, Giovanni Carandente, Arturo Carlo Quintavalle, Gillo Dorfles, Claudio Cerritelli, Luigi Sansone, hanno seguito e incoraggiato l'opera di Cuschera che, con una semplificazione radicale di linee sempre più ardite e inusuali, ha capito che l'arte può avere un proprio linguaggio di forme che corrispondono a una realtà "altra", ma non meno rivelatrice dell'essenza della natura, e che la schematizzazione di queste forme può essere totale. Anche attraverso l'irruzione delle tecnologie elettro-magnetiche e di una qualità architettonica cresciuta insieme a Chillida e a Serra, a Caro e a Smith, alla scultura dell'Africa Nera, assimilando la grande potenza espressiva dei creatori di sculture in legno, al punto di arrivare a recitare con le forme come noi recitiamo con le parole. Nella consapevolezza di questa visione rigeneratrice nascono Bamiyan (2002), gli otto elementi che compongono Sciamani d'Occidente e Sciamani d'oriente (2003), Auriga (2005), Fiore del mali e Fantasma (2006), oggi in collezioni pubbliche e private.

Molte, nel corso degli anni, le mostre personali, in Italia e all'estero, e le partecipazioni di rilievo di Cuschera, a partire dall'Atelier del Mediterraneo (Gibellina, 1991) con Markus Lupertz, a cura di Achille Bonito Oliva. Tra le ultime: "BNL: una Banca per l'arte oltre il mecenatismo" (Roma, 2000), il "Premio Internazionale di Scultura della Regione Piemonte" (Torino, 2002) vinto con l'opera Omaggio a Elisabetta Fermani, "Nella Materia. Dal Futurismo a Kiefer alfabeti nell'arte del Novecento. Da Burri a Kounellis, metalli e ossidazioni" (Milano, 2003), "XIV Esposizione Quadriennale d'Arte di Roma 2003-2005" (Torino, 2004), "Posizioni attuali dell'arte italiana" (Göppingen, 2005), "La scultura italiana del XX secolo" (Milano, 2005), "Mythos. Miti e archetipi nel mare della conoscenza" (Atene, 2006), "Sculture nella città. Progetti per Milano" (Milano, 2009), "La scultura italiana del XXI secolo" (Milano, 2010), "LIV Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia" - Giardini dell'Arsenale (Venezia, 2011), "Donazioni. I Percorsi della creatività dal Novecento al nuovo Millennio" (Chiasso, 2016). "Exsperience Day initiative on 3 June" (Forest Row, Sussex, 2017).

Info volume

Cuschera. Sculture 1990-2016

a cura e con saggio introduttivo di Giuseppe Appella

SilvanaEditoriale, 2018

edizione bilingue (italiano-inglese)

23 x 27 cm, 224 pagine

220 ill., cartonato

EAN 9788836638574

€ 35,00