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Aleksandra Ekster: Composizione. 1914. Olio su tela. 91,3 х 72,5. Mosca, Galleria Tret’jakovskaja

 

LA RIVOLUZIONE RUSSA. Da Djagilev all’Astrattismo (1898-1922)

A Palazzo Attems Petzenstein capolavori dai grandi musei russi per raccontare la Rivoluzione nel mondo delle arti

La mostra sarà visibile dal 21 dicembre al 25 marzo 2018 presso Palazzo Attems Petzenstein, Gorizia. Quest’anno ricorre il centenario della Rivoluzione d’Ottobre, che ha certamente marcato la storia mondiale del XX sec.

Esiste però, per quanto riguarda la cultura e le arti, un’altra, più ampia Rivoluzione Russa, che ha stabilmente mutato i canoni espressivi precedenti, dal teatro (Cečhov, Mejerchol’d, Stanislavskij) alla musica (Musorskij, Skrjabin, Stravinskij…), dal balletto (Djagilev) alla fotografia (Rodčenko), alle arti figurative, dove, tra molti altri, basterà ricordare alcuni nomi: Benois, Bakst, Kandinskij, Malevič, Končalovskij, Larionov, Tatlin, Gončarova, Stepanova, Ekster.

Mostrare questa “esplosione culturale” è l’ambizione del progetto di Silvia Burini e Giuseppe Barbieri, che dirigono il Centro Studi sulle Arti della Russia (CSAR) dell’Università Ca’ Foscari Venezia, affiancati da Faina Balachovskaja, della Galleria Tret’jakov di Mosca che l’ERPAC – l’Ente Regionale Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia – ha accolto per la sua sede museale di Gorizia.
«Questa grande mostra presenta un’originale sequenza di opere emblematiche, ma anche assai poco viste in Italia, e vuole essere quindi l’insolita celebrazione di un evento storico che ha mutato per sempre il mondo contemporaneo. Indicandolo come l’esito di una complessiva dinamica che, poco prima e poco dopo il 1917, ha rivoluzionato radicalmente la cultura e la scena internazionale dell’arte». Ad affermarlo è Raffaella Sgubin, Direttore del Servizio Museo e Archivi Storici dell’ERPAC.
I margini cronologici del percorso espositivo vanno dal 1898, l’anno di fondazione del gruppo Mir iskusstva (Il mondo dell’arte) e della rivista fondata e diretta da Djagilev, sino al 1922, la data di costituzione dell’Unione Sovietica. Il percorso espositivo si articola in 6 sezioni, ciascuna corrispondente a un anno specifico e cruciale, e ciascuna recante un sottotitolo tematico, che incrocia eventi storici, movimenti culturali, pratiche artistiche e opere concrete: dipinti, opere su carta, oggetti, documenti.
«Dalle ricerche che hanno sotteso questa esposizione – anticipano i Curatori – sono emersi anzitutto il valore e il ruolo “rivoluzionari” delle pratiche artistiche all’interno della società russa a cavallo tra XIX e XX sec., a partire dalla sotterranea e decisiva matrice letteraria della cultura russa ottocentesca, e qui basterà ricordare almeno i nomi di Blok, Achmatova, Mandel’stam, Pasternak, Majakovskij. Ma fu una rivoluzione complessiva, che si è estesa alla pittura (esiste un’arte prima dell’Astrattismo e una successiva, quella in cui ancora oggi viviamo) e poi alla grafica, alle scenografie, alla musica, per registrare infine le origini dell’esperienza del cinema, che qualche anno dopo si sarebbe concretata nel magistero di Ėjzenštejn e Vertov».
Questo affascinante percorso, fatto di continue intersezioni tra le Arti e la Storia, è offerto in mostra, all’interno del magnifico Palazzo Attems Petzenstein, con il ricorso a una sofisticata multimedialità, a complemento dell’esposizione di una sequenza spettacolare di oltre cento opere concesse da alcune delle principali istituzioni moscovite, in gran parte dalla Galleria Tret’jakov, cui si aggiungono il Museo delle arti decorative e applicate e il Museo di Storia contemporanea della Russia (già Museo della Rivoluzione), nonché il Fondo Alberto Sandretti presso la Fondazione Feltrinelli di Milano.


 

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Conversation Piece | Part IV - Giant steps are what you take

Fondazione Memmo presenta  un ciclo di mostre, a cura di Marcello Smarrelli, dedicate agli artisti italiani e stranieri temporaneamente presenti a Roma o particolarmente legati alla città.

La Fondazione Memmo presenta Conversation Piece | Part IV - Giant steps are what you take, il nuovo appuntamento di un ciclo di mostre, a cura di Marcello Smarrelli, dedicate agli artisti italiani e stranieri temporaneamente presenti a Roma o particolarmente legati alla città.

Il sottotitolo della mostra cita il verso di una canzone della band britannica The Police (Walking on the moon, 1979); è dunque l’atto del camminare come atto creativo ed esercizio filosofico il motivo d’ispirazione per Conversation Piece | Part IV.

Gli artisti invitati sono Yto Barrada (Mary Miss Artist in Residence presso l’American Academy in Rome per l’autunno 2017), Eric Baudelaire (borsista presso l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici), Rossella Biscotti, Jörg Herold (borsista presso l’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo), Christoph Keller (borsista presso l’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo) e Jakub Woynarowski.

L'inaugurazione è in programma sabato 16 dicembre dalle 18.00 alle 20.00.


 

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So Long (Arrivederci)

Fondazione Pastificio Cerere presenta una mostra di fine residenza degli artisti Thomas Berra, Elke Dreier, Corinna Gosmaro e Analía Martínez

Mercoledì 13 dicembre alle ore 19.00, la Fondazione Pastificio Cerere presenta So Long (Arrivederci) mostra di fine residenza degli artisti Thomas Berra, Elke Dreier, Corinna Gosmaro e Analía Martínez. La mostra sarà aperta al pubblico dal 14 dicembre 2017 al 14 febbraio 2018 e presenta i risultati della ricerca portata avanti da ogni artista durante i mesi di residenza tra Italia e Germania.

Thomas Berra e Corinna Gosmaro sono i vincitori della V edizione di 6ARTISTA. Progetto per giovani artisti, ideato nel 2009 dalla Fondazione Pastificio Cerere in collaborazione con l’Associazione Civita, quest'anno realizzato grazie al sostegno di SIAE | Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura. I due artisti hanno trascorso tre mesi a Roma, all'interno del Pastificio Cerere, e tre a Frisinga, presso la Schafhof – European House of Art Upper Bavaria, che a sua volta ha selezionato le artiste Elke Dreier e Analía Martínez per artist-in-residence project (Transfer > Rome), programma di scambio grazie al quale hanno avuto la possibilità di trascorrere tre mesi in residenza al Pastificio Cerere.

I lavori dei quattro artisti saranno presentati anche presso la sede espositiva della Schafhof – European House of Art Upper Bavaria nella primavera 2018.

Thomas Berra (Milano, 1986), prendendo spunto dalle fotografie di famiglia, racconta la storia d’amore dello zio Franco e della zia Renata, una storia romantica che parla dell’esigenza di esistere e amare ma è anche lo spaccato di un’epoca, quella del dopoguerra, segnata da vicende politiche ed economiche che hanno condizionato il passato recente. Sul modello del fotoromanzo in stile "Grand Hotel", di cui Renata era lettrice accanita, l’artista ha elaborato un romanzo pittorico che sarà distribuito in circa 2000 copie attraverso un'edicola installata nel cortile del Pastificio Cerere.

Elke Dreier (Memmingen, 1984) studia il linguaggio del corpo come forma di interazione che, spesso al di fuori della nostra consapevolezza, tenta di spiegare il mondo attraverso i gesti. L'artista isola i processi quotidiani di comunicazione dal loro contesto abituale e li analizza da un punto di vista formale, restituendoli attraverso video-installazioni. In Explanation and Some Clouds, un astronomo illustra le costellazioni stellari davanti ad un cielo azzurro giocando sull'immaginazione dell'osservatore.

L'installazione di Corinna Gosmaro (Torino, 1987), è parte di un progetto più ampio che prevede la creazione di una serie di sculture ispirate a oggetti legati alla ritualità funebre, provenienti da differenti epoche storiche. Le sagome in mostra riprendono nello specifico la forma di alcune palette cosmetiche egiziane del periodo predinastico che rappresentano le prime forme di narrazione grazie alle quali abbiamo testimonianza di quel tempo. Una riflessione su come la consapevolezza della nostra caducità sia da sempre fondamento per la costituzione di civiltà e cultura e, quindi, di memoria storica.

Analía Martínez (Buenos Aires, 1986) presenta Orbita, una riflessione sul processo di copia e riproduzione. Le opere - ispirate da immagini di oggetti concavi e convessi, quali vasi o nicchie vuote - sono monotipi e dipinti che interpretano la mania inarrestabile per l’appropriazione, la conservazione e la clonazione, da sempre esistita nella storia della città di Roma.

Con So Long, parte finale di un progetto più ampio di scambio culturale e residenza - la Fondazione riconferma il suo ruolo di hub culturale, centro vitale di sperimentazione e formazione in cui si intersecano diverse discipline, uno spazio per la rigenerazione delle energie creative che operano e convivono nel territorio, con uno sguardo sempre attento alla scena artistica internazionale.

6ARTISTA. Progetto per giovani artisti

Iniziato nel 2009, 6ARTISTA. Progetto per giovani artisti è un programma di residenza ideato dalla Fondazione Pastificio Cerere di Roma con l'obiettivo di favorire opportunità di formazione e crescita per artisti under 35 residenti in Italia. Il premio - tra i primi ad offrire programmi di residenze a Roma per artisti italiani - prevede la selezione di due vincitori per ogni edizione cui viene offerta la possibilità di risiedere e lavorare all'interno del Pastificio Cerere con l'obiettivo di facilitare scambi di esperienze con gli artisti che vivono e frequentano il palazzo ma anche con curatori, critici, galleristi e collezionisti. Inoltre, grazie al prestigio dei vari partner coinvolti negli anni, il programma prevede una parte di residenza all'estero. Tra i vincitori delle passate edizioni ricordiamo Tomaso de Luca, Adelita Husni-Bey, Margherita Moscardini e molti altri.

artist-in-residence project (Transfer > Rome)

Il programma artist-in-residence project (Transfer > Rome) è promosso dalla Schafhof - European House of Art in Upper Bavaria, centro d'arte contemporanea situato a Frisinga, nell'area di Monaco. L'istituzione, grazie al sostegno del Distretto dell'Alta Baviera che dal 2005 ha istituito borse di studio per artisti contemporanei, organizza annualmente degli scambi di residenze con altri paesi europei. La posizione in mezzo alla natura, l'architettura eccezionale e un programma culturale versatile rendono lo Schafhof un centro unico nel suo genere in cui gli artisti possono concentrarsi sul proprio lavoro e allo stesso tempo conoscere la scena artistica di Monaco e dell'Alta Baviera. La programmazione culturale offre numerose occasioni di incontro dedicate all'arte contemporanea come conferenze, workshop, visite guidate e laboratori per bambini e adulti, ma anche eventi nel campo del cinema, della musica, del teatro e della letteratura.

 

ORARI DI APERTURA

Fondazione Pastificio Cerere
Via degli Ausoni 7, Roma
Lunedì – Venerdì 15.00-19.00, Sabato 16.00-20.00
INGRESSO LIBERO

CONTATTI

Fondazione Pastificio Cerere
Claudia Cavalieri, Emanuela Pigliacelli
+39 06 45422960
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.pastificiocerere.it




 

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Nick Hannes: Croatia. Dalla mostra Nick Hannes | Mediterranean. The continuity of man

 

Photolux Fetival 2017

Dal 18 Novembre prende avvio la biennale di Fotografia. Sino al 10 dicembre a Lucca, lo sguardo dei fotografi è puntato sul MEDITERRANEO 24 mostre, 9 workshop 15 Lettori portfolio, 18 talk.

 

Sol Lewitt Artist photo credits artdependence.com 555x312

 

Sol LeWitt Between the Lines

Presso la Fondazione Carriero una mostra a cura di Francesco Stocchi e Rem Koolhaas organizzata in stretta collaborazione con l’Estate of Sol LeWitt.