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Fondazione Elpis ti aspetta per l'incontro "Storie da Una Boccata d’Arte"

Un racconto in presa diretta dell'esperienza di Una Boccata d'Arte, progetto d'arte contemporanea diffuso in tutta Italia e prosegue fino al 24 settembre.

Mercoledì 28 giugno alle ore 18:30 Fondazione Elpis presenta un incontro aperto al pubblico dal titolo 'Storie da Una Boccata d’Arte’ presso la sede di via Lamarmora 26 a Milano.

Il talk è organizzato in occasione dell'apertura della quarta edizione di Una Boccata d'Arte prosegue fino al 24 settembre 2023 con 20 interventi site specific di 20 artiste e artisti in 20 borghi italiani, uno per ogni regione, realizzati in relazione con la storia e le tradizioni del luogo e di chi lo abita. Un progetto d’arte contemporanea promosso da Fondazione Elpis in collaborazione con Galleria Continua e con la partecipazione di Threes.

Per partecipare è necessaria la prenotazione al link eventbrite.com.

Moderato da Matilde Galletti, l'incontro rappresenta l'occasione per riscoprire alcune opere realizzate durante le edizioni passate di Una Boccata d'Arte, molte diventate permanenti, e per approfondire gli interventi della quarta edizione.

Saranno presenti gli artisti Simone Bertuzzi (Invernomuto) per Vermogno - frazione di Zubiena (BI), Piemonte; Diego Perrone per Costozza – frazione di Longare (VI), Veneto; Serena Vestrucci per Cetara (SA), Campania; Mohsen Baghernejad Moghanjooghi per Santa Severina (KR), Calabria e Raffaela Naldi Rossano per Belvì (NU), Sardegna.    

Una Boccata d’Arte è un progetto diffuso su tutto il territorio italiano: un itinerario culturale che di regione in regione promuove il sorprendente patrimonio costituito dai piccoli centri, per mettere in risalto la storia e le tradizioni locali attraverso l’arte contemporanea. È un invito al viaggio e alla scoperta attraverso la condivisione di pratiche e linguaggi artistici diversi, con una particolare attenzione alle ultime generazioni. Rendere l’arte accessibile a tutti, portarla nei luoghi pubblici, nelle piazze e nelle vie dei paesi, a partire da quelli più remoti, è l’obiettivo di Una Boccata d’Arte, per attivare un processo creativo inclusivo e che permette di rivolgersi a un pubblico sempre più ampio e trasversale, anche grazie al coinvolgimento delle comunità e alle relazioni che si generano tra artista, abitanti, amministrazioni, associazioni, commercianti e artigiani locali. 

Fondazione Elpis

Costituita nel 2020 da Marina Nissim, imprenditrice e collezionista, Fondazione Elpis ha al centro della sua mission il supporto ai giovani artisti. La Fondazione persegue i suoi scopi attraverso la realizzazione di mostre, residenze, attività educative e progetti diffusi su tutto il territorio nazionale. Con l’obiettivo di coinvolgere diverse fasce di pubblico ed esplorare aree e scenari oltre i circuiti tradizionali dell’arte, Fondazione Elpis unisce mondi solo apparentemente distanti intercettando l’evolversi dei linguaggi espressivi. La decisione di aprire una nuova sede a Milano – a ottobre 2022 – nasce dai progetti e dalle collaborazioni attivate negli ultimi anni su scala nazionale. La Fondazione ha così consolidato attorno a sé una rete sempre più ampia mettendo in atto nuovi modelli di partecipazione e fruizione culturale.  

www.fondazioneelpis.org 

Galleria Continua

Galleria d’arte contemporanea fondata nel 1990 su iniziativa di tre amici: Mario Cristiani, Lorenzo Fiaschi e Maurizio Rigillo. Trova sede negli spazi di un ex cinema nel borgo, ricco di storia, di San Gimignano, e ad oggi conta otto sedi in tutto il mondo. É la prima galleria straniera con un programma internazionale ad aprire a Pechino, in Cina nel 2004, e nel 2007 a Les Moulins, nella campagna parigina. Nel 2015 apre uno spazio a L’Avana, Cuba, dedicato a progetti culturali volti a superare ogni frontiera. Nel 2020, anno in cui ricorrono i trent’anni di attività, inaugura una nuova sede espositiva a Roma con un calendario di attività didattiche e residenze d’artista, e uno spazio a São Paulo, Brasile, all’interno dello stadio Pacaembu. Nel 2021, apre una nuova galleria a Parigi, nel cuore del Marais, e nello stesso anno, uno spazio espositivo all’interno del più iconico hotel del mondo, il Burj Al Arab Jumeirah di Dubai.  

www.galleriacontinua.com 

Threes 

Team curatoriale e agenzia creativa con base a Milano, concentra la propria pratica su progetti che intersecano suono, arte e paesaggio. Il progetto principale di Threes è Terraforma, festival internazionale che, dal 2014, si svolge nel parco di Villa Arconati sviluppando un programma di sperimentazione musicale con un’attenzione alla sostenibilità ambientale. Fin dalla prima edizione di Una Boccata d’Arte, Threes seleziona gli artisti e cura la realizzazione dei progetti in tre regioni; per l’edizione 2023 in Valle d’Aosta, Piemonte e Lombardia. 

www.threesproductions.com

 

INFO

Tra gli artisti protagonisti della quarta edizione, partecipano: Mohsen Baghernejad Moghanjooghi, Simone Bertuzzi (Invernomuto), Raffaela Naldi Rossano, Diego Perrone, Serena Vestrucci. Modera Matilde Galletti.

Mercoledì 28 giugno 2023, ore 18:30 -

Fondazione Elpis - Milano, via Lamarmora 26

Per partecipare è necessaria la prenotazione al link eventbrite.com

www.fondazioneelpis.org 

www.unaboccatadarte.it 

I borghi della quarta edizione

Fénis (AO); Vermogno - frazione di Zubiena (BI); Castelvecchio di Rocca Barbena (SV); Gardone Riviera (BS); Pieve Tesino (TN); Costozza - frazione di Longare (VI); Aquileia (UD); Travo (PC); Fosdinovo (MS); Toscolano - frazione di Avigliano Umbro (TR); Petritoli (FM); Rocca Sinibalda (RI); Pietracamela (TE); Agnone (IS); Cetara (SA); Maruggio (TA); Rivello (PZ); Santa Severina (KR); Pollina (PA); Belvì (NU).

Gli artisti della quarta edizione

Jacopo Benassi (La Spezia, 1970); Mohsen Baghernejad Moghanjooghi (Tehran, Iran, 1988); Simone Carraro (Treviso, 1995); Stefanie Egedy (São Paulo, Brasile, 1996); Judith Hopf (Karlsruhe, Germania, 1969); Invernomuto (Simone Bertuzzi e Simone Trabucchi, Piacenza, 1983 e 1982); Benjamin Jones (Reading, UK, 1994); Laetitia KY (Abidjan, Costa d'Avorio, 1996); Ella Littwitz (Haifa, Israele, 1982); Leonardo Meoni (Firenze, 1994); Diego Miguel Mirabella (Enna, 1988); Raffaela Naldi Rossano (Napoli, 1990); Arianna Pace (Pesaro, 1995); Mattia Pajè (Melzo, 1991); Diego Perrone (Asti, 1970); Theodoulos Polyviou (Nicosia, Cipro, 1989); Margherita Raso (Lecco, 1991); Raghad Saqfalhait (Ramallah, Palestina, 1996); Evita Vasiļjeva (Riga, Lettonia, 1985); Serena Vestrucci (Milano, 1986). 

 



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Federica Belli, How Far Is Too Close to the Heart?

 

RAGUSA FOTO FESTIVAL arriva all'XI edizione “Relazioni”

La manifestazione, diretta da Stefania Paxhia, fondatrice e ideatrice del festival, e Claudio Composti, si snoda in 10 mostre monografiche.

Giunge alla sua undicesima edizione Ragusa Foto Festival che dal 20 luglio al 27 agosto 2023 si tiene a Ibla, uno dei borghi più belli d’Italia.

La manifestazione diretta da Stefania Paxhia, fondatrice e ideatrice del festival, e Claudio Composti, direttore artistico, si snoda in 10 mostre monografiche, una in collaborazione con Caritas Italiana e un fitto programma di appuntamenti – letture portfolio, talk, workshop – alla presenza di numerosi ospiti di spicco del mondo della fotografia, della cultura e della società civile provenienti dall’Italia e dal mondo.

A partire dalla collocazione geografica della città in cui si svolge, il territorio più a Sud d’Europa nel cuore del Mediterraneo, crocevia di molteplici scambi tra le culture che vi si affacciano, e nel pieno di un momento storico che vive un drammatico inabissarsi della socialità, Ragusa Foto Festival sceglie per l’edizione 2023 un tema di grande attualità – “Relazioni” – trovando nelle mille sfumature che esso può assumere l’opportunità di raccontare a un tempo l’uomo e la donna contemporanei – e il loro rapporto con il passato, il presente, il corpo, gli altri, il territorio, la realtà, l’immaginazione – e la fotografia più attuale che oggi non ha più solo un ruolo di testimone delle storie e della Storia, ma concorre in maniera determinante – grazie alla sua larga diffusione soprattutto nel mondo digitale – a creare e alimentare le relazioni.

«Sin dalla sua prima edizione Ragusa Foto Festival è stato un procedimento inclusivo ben riuscito che grazie alla fotografia ha aperto le porte di un territorio di provincia a un’esperienza di innovazione culturale importante. Il tema di questa XI edizione – spiega Stefania Paxhia – è un benvenuto al nuovo direttore artistico, Claudio Composti, e anche celebrativo della rete di persone e di realtà nazionali e internazionali che in questi anni, considerando la funzione comunicativa potente della fotografia e la sua responsabilità sociale, ci ha consentito di allargare la nostra piccola comunità in itinere per offrire qualcosa sia dal punto di vista della riflessione sia per stimolare nuovi focolai di creatività.»

«In questo primo anno come direttore artistico di Ragusa Foto Festival – aggiunge Claudio Composti – ho voluto mettere l’accento sull’importanza del tema scelto, “Relazioni”, invitando a partecipare diversi direttori di foto festival internazionali e italiani per sottolineare l’importanza del loro ruolo sia nello sviluppo di un rapporto tra il linguaggio fotografico e il pubblico, e sia nella formazione dei fotografi più giovani. I festival di fotografia oltre a essere un’opportunità espositiva, sono un momento fondamentale di confronto e crescita, anche grazie alle attività collaterali come le letture portfolio.»

Cuore pulsante del festival saranno le mostre, a Ibla, dislocate tra Palazzo Cosentini, la chiesa sconsacrata di San Vincenzo Ferreri e l’Antico Convento dei Cappuccini all’interno del Giardino Ibleo, aperte al pubblico fino al 27 agosto. In un sapiente alternarsi di autori importanti, giovani emergenti, fotografi italiani e internazionali e un’attenzione rivolta anche alla fotografia siciliana nelle sale di Palazzo Cosentini trovano spazio le mostre personali di:

  • Federica Belli, con “How Far Is Too Close to the Heart?”, che tratta il tema della relazione umana che nasce e cresce per mezzo della fotografia;
  • Ruben Brulat con “Porositè” inventa un dialogo creativo con il vulcano dell’Etna, per mezzo di un’installazione con immagini dal forte impatto visivo;
  • Alessandra Calò, vincitrice della IV edizione del Premio New Post Photography di Mia Fair di Milano – partner del festival –, presenta “Herbarium. I fiori sono rimasti rosa”, un progetto che tocca con delicatezza il tema della disabilità;
  • Mari Katayama, con “L’armonia imperfetta”, estetizza invece la propria disabilità attraverso l’arte, affrontando la relazione aperta con il proprio corpo e la fotografia stessa;
  • Davide Monteleone, fra i più noti autori della fotografia italiana contemporanea, affronta con “Sinomocene” la relazione tra uomo e natura, indagando le diverse forme di colonialismo, la globalizzazione e il rapporto tra potere e individui nella Cina di oggi;
  • Lisa Sorgini in “Behind Glass” presenta un racconto sulle relazioni con la famiglia quando le relazioni sono state messe a dura prova dal distanziamento sociale durante il lockdown.
  • Francesco Zizola con “As If we Were Tuna” il cortometraggio che ha aperto (fuori concorso) il festival del cinema di Venezia nel 2019 sulla relazione dell’uomo con l’elemento Acqua ambientato nelle ultime tonnare esistenti.

Per la sezione Miglior Portfolio e progetti con Menzione 2022:

  • Andrea Camiolo, con “Per un paesaggio possibile”, vincitore del premio Miglior Portfolio 2022, porta avanti l’analisi del paesaggio siciliano che diventa archetipo di un paesaggio ideale;
  • Giulia Gatti, in “Corazonada” presenta un progetto dedicato alle donne che vivono nella regione meridionale del Messico, l’istmo di Tehuantepec (Oaxaca), premiato con una menzione;
  • Sara Grimaldi, attraverso il racconto autobiografico di “Ho visto Nina volare” pone una riflessione sul rapporto tra malessere psicologico e alimentazione, aggiudicandosi una menzione.

È esposta all’Antico Convento dei Cappuccini, la mostra di Carlotta Vigo che con il progetto “Mare Dentro”, dedicato al mercato e alla lavorazione del pesce in Sicilia, testimonia la profonda relazione del territorio siciliano con il proprio passato e futuro, e allo stesso tempo con le proprie tradizioni e la sostenibilità.

Torna poi per la terza edizione, uno dei progetti più cari al Ragusa Foto Festival, ideato da Stefania Paxhia, per raccontare la quotidianità dei lavoratori immigrati che vivono intorno ai Presidi di Caritas Italiana dislocati in Italia. Protagonista di quest’anno è il Presidio di Foggia con un’iniziativa sperimentale, realizzata in collaborazione con la Caritas diocesana di Foggia, il supporto di Perimetro, piattaforma internazionale di fotografia e di New Old Camera di Milano. Due fotografi professionisti, Arianna Arcara e Alessandro Zuek Simonetti, hanno diretto il workshop offrendo nuove competenze a sei giovani lavoratori selezionati per realizzare i loro scatti che saranno in mostra nella chiesa sconsacrata di San Vincenzo Ferreri per raccontare le loro storie, le loro speranze e la voglia di riscatto.

Davide Monteleone_Sinomocene

Nelle giornate inaugurali – dal 20 al 23 luglio – sono protagonisti sia alcuni nomi di rilievo della fotografia, tra cui fotografi, critici, docenti, direttori di festival internazionali, collezionisti, art director, curatori che approfondiranno le dinamiche che legano i diversi linguaggi della fotografia all’attualità, sia giovani talenti, presenti anch’essi come autori, ma soprattutto invitati a partecipare alle diverse attività proposte dal cartellone:

  • Letture portfolio che permetteranno il confronto diretto tra giovani fotografi e i loro lavori e professionisti di primo piano - tra curatori, direttori di festival, photo editor. I lettori di quest’anno: Federica Chiocchetti, direttrice del Musée des Beaux Arts, Le Locle Svizzera; Benedetta Donato, curatrice e direttore RCA – Romano Cagnoni Award; Wilfrid Estève, fotografo e docente, direttore dell’agenzia fotografica Hans Lucas, Parigi; Ulrich Lebeuf, MAP Festival di Toulouse; Mina Mostefa, direttrice di Face à la mer - Rencontres de photo de Tanger (Marocco); Veronica Nicolardi, direttrice di Cortona on the Move e Luca Santese, fotografo del Collettivo Cesura.
  • Il ciclo di talk offrirà spunti di riflessione sulla relazione tra fotografia contemporanea e collezionisti insieme a Ettore Molinario, noto collezionista ed esperto d’arte, Gianluigi Colin cover editor La Lettura; passando al confronto tra fotogiornalismo e fotografia artistica insieme a Enrico Ratto, scrittore e giornalista, Davide Monteleone, Luca Santese e Arianna Arcara; sulla fotografia di paesaggio insieme a Massimo Siragusa e Sony; le presentazioni dei libri con Federica Belli, Ulrich Lebeuf, Francesco Zizola;
  • L’annuncio dalla giuria dei 12 finalisti della III edizione di Young Photographer from Italian Academies#3, YPIA call, il concorso ideato e prodotto con l’Accademia di Belle Arti di Catania rivolto a tutte le Accademie e Scuole di fotografia d’Italia per valorizzare i lavori dei loro studenti. La giuria è composta Gianluigi Colin editor de La Lettura - Corriere della Sera, Rosario Antoci artista, docente ABA Catania e membro del comitato scientifico del Ragusa Foto Festival, Antonello Frongia storico dell’arte e docente Università Roma 3, in rappresentanza di SISF, Corrado Gugliotta gallerista, galleria La Veronica, Modica (RG)e Ambra Stazzone curatrice e docente ABA Catania;
  • L’annuncio del miglior progetto realizzato durante il workshop “territorio, teatro di relazioni” diretto da Massimo Siragusa, docente di fotografia allo Ied di Roma e Sony ambassador che lavoreranno con le attrezzature fornite da Sony. Premio: Fanzine al miglior lavoro edita da Phaos Edizioni.

L’undicesima edizione di Ragusa Foto Festival, promossa dall’Associazione APS Antiruggine, è realizzata con il patrocinio del Ministero della Cultura e dell’Ambasciata francese a Roma.

Il Festival si avvale del supporto di un comitato scientifico composto da: Rosario Antoci, artista e docente di fotografia dell’Accademia di Belle Arti di Catania; Aldo Bonomi, sociologo e direttore di Aaster; Mirja Cartia, AD del Gruppo Sole 24Ore; Alfredo Corrao, responsabile Beni Culturali del MIC; Benedetta Donato, curatrice e direttore del RCA Romano Cagnoni Award; Donata Pizzi, fotografa e collezionista; Nello Scavo, inviato speciale di Avvenire; Velasco Vitali, artista pittore e scultore.

Con il sostegno di: Caritas, Presidenza Assemblea Regionale Siciliana, Assessorato alla Pesca, Beni Culturali e Turismo della Regione Sicilia, Comune di Ragusa, Libero Consorzio comunale di Ragusa, Ghibli srl, BancaAgricola Popolare di Ragusa, AMG Gas.

Partner culturali: Aaster Consorzio di Ricerca sociale, Milano; Accademia di Belle Arti, Catania; Consorzio Universitario della Provincia di Ragusa; Cortona On the Move, Cortona; ICCD del Ministero della Cultura; Magazzini Fotografici, Napoli; MAP Festival de Photographie, Toulouse; Mia Fair, Milano; Perimetro, piattaforma internazionale di fotografia; Rencontre de la photo – Face à la mer, Tangeri; SISF - Società Italiana per lo Studio della Fotografia, Milano; Zazie, libreria fotografica, Modica.

Sponsor tecnici: Sony, Antico Convento dei Cappuccini, New Old Camera srl, Intervallo B&B, Chocohouse B&B, CML Centro Mediterraneo Luce, Andrea Campo - Installazione Impianti Elettrici.

Partner di territorio: CCN Antica Ibla; Barocco Line Trenitalia; Camera di commercio del Sudest.

 



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 WHITE CARRARA023. STILL LIV(F)E. Le forme della scultura

Direzione artistica di Claudio Composti.

A Carrara (MS), città frequentata nei secoli da scultori di tutto il mondo per il marmo statuario delle Apuane e le maestranze altamente specializzate, fino al 1 ottobre 2023 va in scena la settima edizione di White Carrara, manifestazione che coinvolge l’intero centro storico con sculture e installazioni di artisti nazionali e internazionali nelle strade e nelle piazze.

Spazio dunque alla scultura in tutte le sue forme, ma anche alla fotografia d’autore, capace di vedere e raccontare la versatilità del marmo e dell’arte tridimensionale. White Carrara, sotto la direzione artistica di Claudio Composti, cresce e si rinnova, articolandosi in due progetti paralleli che, come indicato dal titolo STILL LIV(F)E, giocano sul tema della trasformazione dal blocco non lavorato - STILL LIFE - alle varie forme della scultura contemporanea, STILL ALIVE. Una scultura viva, in movimento, interpretata anche dall’obiettivo di cinque autori contemporanei.

Nel centro storico della capitale mondiale del marmo, sono dislocate le sculture di Sergi Barnils, Mattia Bosco, Stefano Canto, Michelangelo Galliani, MOG, Mikayel Ohanjanyan e Quayola, unitamente ad un’opera storica di Giò Pomodoro, collocata di fronte all’Accademia di Belle Arti di Carrara, in dialogo con le giovani promesse della scultura contemporanea.

A Palazzo Binelli, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara (Via Verdi, 7), è allestita la mostra Visioni plastiche. Le forme della scultura, che interpreta il tema della scultura attraverso le fotografie di Bruno Cattani, Giacomo Infantino, Simon Roberts, Carolina Sandretto, Dune Varela.

È inoltre possibile assistere alla proiezione di due cortometraggi: a Palazzo Binelli, Landscape as Performance di Andrea Botto, che fa dell’esplosione la sua cifra linguistica, riportando alla mente dei cittadini momenti storici del recente passato; in esposizione permanente al mudaC │ Museo delle Arti Carrara, Il Capo di Yuri Ancarani, un documentario eroico che racconta, attraverso il solo linguaggio del corpo, riti, poteri e tradizioni dell’escavazione della montagna.

«Quanto è cambiato il concetto di scultura con l’avvento della tecnologia? - si chiede il direttore artistico Claudio Composti. Quanto i canoni classici sono stati stravolti dall’utilizzo di nuovi materiali, che esulano dal marmo, intervenendo sull’arte plastica con supporti video, fotografici o robotici? Dove termina la definizione di scultura e inizia quella di installazione? A queste domande, si cerca di rispondere con otto scultori, dal Maestro Giò Pomodoro fino ad artisti contemporanei riconosciuti sulla scena italiana e internazionale, che attraverso le loro opere mettono in evidenza quanto sia eterogeneo il linguaggio della scultura, che si usi il marmo o qualunque altro materiale o medium volto a plasmare la forma».

Una disamina sullo stato della scultura contemporanea che si completa con la mostra di Palazzo Binelli, in cui la fotografia, per sua natura votata a disegnare con la luce e a lavorare sulla profondità di campo, offre una ulteriore visione e interpretazione plastica dell’opera scultorea, che va oltre la semplice documentazione.

«Locale e internazionale, luogo d’arte e luogo del saper fare, bella e suggestiva tanto nella polvere dei laboratori quanto nelle sale delle gallerie e dei musei: Carrara è tutto questo e tanto altro ancora, è una città la cui storia è ben più grande dei propri confini geografici e che ha nel suo marmo molto più di un motivo d’orgoglio», dichiara Serena Arrighi, sindaca del Comune di Carrara. «Il marmo per chi è nato all’ombra delle Apuane è passato, presente e futuro, è lavoro e tradizioni secolari, è lo sfondo quotidiano della nostra vita. Il marmo di Carrara però esercita da sempre un fascino incredibile anche sugli artisti di tutto il mondo grazie ai suoi tanti bianchi diversi, con le loro venature, macchie e ‘perfette imperfezioni’, ma anche con la sua capacità di mutare forma sotto il tocco sapiente di chi arriva a conoscerne i segreti. Questa manifestazione nasce dalla volontà di unire tutte queste sensibilità mettendo il marmo al centro della città e portandovi le opere di grandi artisti. Il risultato è una proposta di grande livello culturale, ma allo stesso tempo alla portata di tutti e che resterà allestita nelle piazze cittadine per tutta l’estate diventando suggestivo scenario per numerose iniziative».

«White Carrara2023, con le sue istallazioni diffuse, farà da cornice agli eventi della stagione estiva, portando maggior interesse per la città e la sua creatività», prosegue Gea Dazzi, assessore alla Cultura. «Carrara è da sempre fucina d’arte e i carrarini sono orgogliosi di questo genius loci legato alla scultura e alla pietra scolpita che ci hanno reso e ci rendono grandi nel mondo».

L’edizione 2023 di White Carrara è organizzata dal Comune di Carrara, in collaborazione con IMM CarraraFiere e Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, con il patrocinio di Regione Toscana, il sostegno di Fondazione Marmo Onlus (main sponsor), la compartecipazione di Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest e il supporto dei partner tecnici Cave Michelangelo, Henraux S.p.A., Robotor, Successori Adolfo Corsi, E.R.P. Massa Carrara S.p.A. Prestatori: Cris Contini Contemporary, Galleria Materia, Gradina Gallery, MARCOROSSI artecontemporanea, mc2gallery, SECCI GALLERY. La direzione del progetto è affidata a Cinzia Compalati, direttore del settore Cultura e Turismo del Comune di Carrara.

La mostra di Palazzo Binelli sarà visitabile fino al 16 luglio 2023 nei seguenti giorni e orari: da lunedì a venerdì ore 9.30-12.30 e 15.30-17.30, sabato e domenica ore 18.00-22.00. Ingresso gratuito. Dal 21 luglio al 1 ottobre 2023 l’esposizione Visioni plastiche. Le forme della scultura sarà trasferita presso l’ex Ospedale San Giacomo. Per informazioni: www.whitecarrara.it

 



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Milo Spaggiari - Comizi d’amor proprio, 2023 - Serie di 6 fotografie e 6 interviste. Primo Premio

 

 PREMIO DAVIDE VIGNALI: PROCLAMATI I VINCITORI DELL'EDIZIONE 2022/23

Il premio, che promuove la creatività dei giovani talenti del territorio, nasce nel nome di Davide Vignali, ex studente del Venturi scomparso prematuramente nel 2011.

Il Premio Davide Vignali, promosso da Fondazione Modena Arti Visive, dalla Famiglia Vignali e dall'IIS Venturi di Modena, con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, annuncia i vincitori dell'edizione 2022/2023.

Il premio, che promuove la creatività dei giovani talenti del territorio, nasce nel nome di Davide Vignali, ex studente del Venturi scomparso prematuramente nel 2011. Nello stesso anno, grazie all’impegno della famiglia, che ha raccolto un desiderio espresso dalle professoresse Antonella Battilani e Maria Menziani, è nato il concorso che ne celebra la memoria, la grande umanità, il desiderio di conoscenza. Ad affiancare fin da subito la famiglia in questa impresa c’è FMAV Fondazione Modena Arti Visive, che in 12 anni di attività del Premio ha coinvolto 1036 ragazzi sostenendo non solo lo sviluppo della ricerca artistica legata all’immagine contemporanea, ma anche la crescita di un’ampia rete di scambio tra scuole, studenti e docenti.

Alla giuria di questa edizione hanno presto parte l'artista Marina Caneve, Doriano Vignali e Marisa Spallanzani, genitori di Davide, Maria Menziani, docente dell'IIS Venturi di Modena, Sergio Marrone, docente dell'IIS Blasie Pascal di Reggio Emilia, Paola Micich, graphic designer, Daniele De Luigi di FMAV Fondazione Modena Arti Visive e Anita Schulte-Bunert, vincitrice del Premio Vignali 2021-22.

Il Primo Premio è stato vinto da Milo Spaggiari con la serie “Comizi d’amor proprio”, un racconto fotografico che si pone come obiettivo quello d’indagare la relazione dei giovani con il proprio corpo. Ispirato al documentario Comizi d'amore di Pier Paolo Pasolini, il progetto esplora il tema dell’autoerotismo e si articola in 6 fotografie e altrettante interviste, che raccolgono le voci e le esperienze di persone che rivendicano la possibilità di aver un rapporto sano e libero con il proprio corpo.

A Iacopo Verri è andato il Secondo Premio con la serie di fotografie in bianco e nero “L’araba fenice” che prende spunto da una frase di Pablo Neruda: "Nascere non basta. È per rinascere che siamo nati. Ogni giorno." per descrivere la fiducia verso il futuro di chi è consapevole che il fallimento può rappresentare un trampolino di lancio verso una vita migliore, ribellandosi al rischio di esserne fagocitati e di rimanere bloccati a crogiolarsi nel fallimento.

“Memorie del passato” di Camilla Bondioli si è aggiudicato il Terzo Premio. Sono immagini dell’archivio di famiglia che raccontano la vita dei nonni, composte fino a ricrearne i volti “poiché se devo pensare ad una vita piena di ricordi la voglio pensare in un’ottica di condivisione.”, afferma l'autrice.

Premio Venturi per Roxana Gabriela Martau grazie al suo video di animazione dal titolo “Se spegni la luce, mi noti” in cui l’autrice ha voluto affrontare il tema della depressione. Infine, due menzioni speciali a Benevelli Federica per “Mi dissocio” e Diamante Soncini per “Il nostro futuro”.

Le opere dei giovani artisti saranno incluse in una mostra presso FMAV – Palazzo Santa Margherita che inaugurerà il 15 settembre 2022 (fino al 5 novembre 2023) e nella pubblicazione che l’accompagnerà. L’esposizione si articola come una versione condensata di vari racconti, frammenti, esplorazioni e interrogativi delle nuove generazioni che stanno cercando di affermare, non senza difficoltà, la propria identità. Immagini che sono storie intime e profonde, domande, ansie, provocazioni, dubbi, affetti, sogni, riflessioni autentiche che cercano un dialogo con lo spettatore.

Insieme alle opere dei vincitori, la mostra includerà anche alcuni dei migliori lavori selezionati dalla giuria fra le candidature arrivate: Argnani Raffaele, IIS Venturi, Modena; Corsini Valentina, IIS Blaise Pascal, Reggio Emilia; Gagliumi Davide, IIS Venturi, Modena; Luppi Chiara, IIS Venturi, Modena; Lusuardi Alberto, Liceo Chierici, Reggio Emilia; Mastria Sara, IIS Venturi, Modena; Munari Emma, IIS Blaise Pascal Reggio Emilia; Serafini Greta, IIS Venturi, Modena; Suarez Nicolò, IIS Venturi, Reggio Emilia.

Il Primo Premio, del valore di 1000 euro, è assegnato dalla famiglia Vignali; il Secondo Premio consiste nella possibilità di partecipare ad un corso breve o ad un workshop nell’offerta di Fondazione Modena Arti Visive; il Terzo Premio consiste in un buono libri del valore di 150 euro da spendere nel bookshop di FMAV; infine, il Premio Venturi di 500 euro è assegnato dalla famiglia Vignali e conferito ad una/uno studente dell’Istituto Modenese.

 



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Apre Sot Glas, opera delle artiste Ana Shametaj e Giuditta Vendrame

Sot Glas è stato ambientato nei cinquecento metri di tunnel di Kleine Berlin con un significato ben preciso: quello di richiamare le atmosfere e le caratteristiche di un luogo oscuro. 

Le vicende di un confine tormentato come quello orientale racchiuse in un bunker della Seconda guerra mondiale e raccontate attraverso suoni, silenzi, luci e ombre.

E’ l’installazione chiamata Sot Glas (unione del termine friulano sot, sotto, con la parola slovena glas, voce), che sarà visitabile dall’8 all’11 giugno nelle gallerie sotterranee di Kleine Berlin, di fronte al civico 11 di via Fabio Severo, a Trieste.

Mercoledì 7 giugno c’è stata un’anteprima con autorità e stampa, a cui hanno preso parte Giorgio Rossi, assessore a Politiche della Cultura e del Turismo del Comune di Trieste, Nicoletta Romeo, direttrice del Trieste Film Festival. Il progetto è stato commissionato da Fosbury Architecture per il Padiglione Italia della 18. Mostra Internazionale di Architettura - La Biennale di Venezia, dove le due ideatrici, la filmmaker e regista teatrale triestina Ana Shametaj e l'artista friulana con studio a Rotterdam Giuditta Vendrame, ne hanno presentato un estratto sonoro fruibile fino a novembre 2023.

Sot Glas è stato ambientato nei cinquecento metri di tunnel di Kleine Berlin con un significato ben preciso: quello di richiamare le atmosfere e le caratteristiche di un luogo oscuro come l’inconscio della storia collettiva delle comunità che hanno vissuto in questa regione di confine. «Un confine doloroso - spiegano le due artiste Shametaj e Vendrame - che allo stesso tempo divide ed è punto di contatto e di contaminazione con altre culture. Oggi la frontiera italo-slovena si manifesta per le comunità di migranti che quotidianamente in auto o a piedi lo attraversano come ultima tappa della rotta balcanica».

Sot Glas affronta e interroga la nozione di confine politico guardando alla musica come a uno sconfinamento e a un paesaggio. La drammaturgia sonora reinterpreta i canti popolari transfrontalieri in chiave anti filologica, spaziando da canti di migrazione e abbandono a canti “maccheronici” (in due o più lingue), storicamente non trascritti e archiviati, in quanto considerati pratiche che eludono la costruzione dell'identità nazionale.

Chi avrà modo di visitare l’installazione, quindi, potrà immergersi in tutta una serie di richiami storici, sociologici, emotivi, lasciandosi trasportare dalle sensazioni che i suoni e le luci di Sot Glas rievocheranno in loro. Un vero e proprio «labirinto fisico, linguistico e musicale» destinato a sorprendere, a colpire e soprattutto a restare nella memoria.

«Abbiamo sostenuto con convinzione questo progetto - ha affermato l’assessore Rossi - innanzitutto per giocare di sponda con la Biennale di Venezia, prendendo spunto dal titolo della mostra allestita nel Padiglione Italia, poi perché a proporla sono due giovani artiste, e infine perché si tratta di un’idea originale, che andava alla ricerca di canti, culture e tradizioni popolari fondendoli con l’arte. Questo è il percorso che deve fare Trieste - ha aggiunto - prendendo in mano l’apertura dei confini e superare i conflitti ideologici che ancora esistono. Le nuove generazioni devono essere capaci di fare un passo in avanti andando oltre le fratture della storia e pensare in grande». Romeo ha sottolineato «la capacità delle due artiste di raccontare un mondo difficile, quello di confine, andando oltre ogni tipo di cliché e riuscendo a trasformare un luogo come Kleine Berlin in un prodotto artistico».

L’installazione sarà visitabile da giovedì 8 a domenica 11 giugno, dalle 17 alle 21.

L’ingresso è gratuito ma è necessaria la prenotazione al link https://www.eventbrite.it/e/biglietti-sot-glas-636384913407. Nelle giornata di sabato e domenica, il coreografo Piero Ramella proporrà un intervento performativo in cammino, da piazza della Libertà d’Italia al Passo di Bottazzo, fino al confine invisibile con la Slovenia. Il percorso proposto si tende tra due poli significativi della storia ufficiale e sotterranea, presente e passata, di Trieste in quanto luogo di frontiera, bandiera e naufragio delle narrazioni identitarie nazionali, europee e occidentali (per prenotarsi Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o camminateperformativesotglas.eventbrite.it).

Il progetto si è sviluppato grazie agli incubatori Kokoschka Revival, Alpe Adria Cinema - Trieste Film Festival, con la coorganizzazione del Comune di Trieste, con la collaborazione di Casa della Musica, Club Alpinistico Triestino, e con il sostegno di Regione Friuli Venezia Giulia, Ambasciata e Consolato Generale del Regno dei Paesi Bassi, Ambasciata della Repubblica d’Albania in Italia, Creative Industries Fund NL, Inps – Fondo PSMSAD, Fondazione Benefica Kathleen Foreman Casali, Fondazione Pietro Pittini, Opificio Neirami.

 



art week

 

 

Fondazione La Quadriennale di Roma e Museo Nazionale Romano presentano QUORUM Un festival d’arte contemporanea

La manifestazione è una tre giorni di laboratori, talk, performance, mostre, proiezioni, musica, con la partecipazione di operatori delle arti visive e il coinvolgimento del pubblico. 

La Quadriennale di Roma e il Museo Nazionale Romano presentano QUORUM. Un festival d’arte contemporanea, in programma da venerdì 9 a domenica 11 giugno 2023 al Museo Nazionale Romano - Terme di Diocleziano a Roma.

La manifestazione è una tre giorni di laboratori, talk, performance, mostre, proiezioni, musica, con la partecipazione di operatori delle arti visive e il coinvolgimento del pubblico. L’obiettivo è quello di individuare percorsi e azioni di sistema che possano migliorare il tessuto connettivo nell’arte italiana contemporanea.

L’accesso è libero fino ad esaurimento posti.

Quorum, prodotto dalla Quadriennale in collaborazione con il Museo Nazionale Romano, vuole essere un’opportunità di incontro per interrogarsi sul senso delle discipline culturali e sul loro rapporto con la società, nella consapevolezza che dalla capacità di saper costruire in modo funzionale questa dialettica si definisce lo stato di salute intellettuale di un paese e di una generazione. Obiettivo della tre giorni non è quello di dare risposte, ma calcolare la giusta traiettoria di domande per meglio mettere a fuoco le tante questioni che si pongono nel rapporto vitale tra cultura e cittadinanza.

Quorum rientra nel programma per i 95 anni della Quadriennale in occasione del 150° anniversario dalla proclamazione di Roma Capitale, per il quale la Fondazione ha ricevuto un sostegno da parte di Presidenza del Consiglio - Struttura di missione anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali ed internazionali.